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Unknown ha detto...

Ho letto molti libri sul buddismo e sulla meditazione.. tanto che oltre ad aver provato il mantra ho provato anche la concentrazione sul respiro
ma forse perchè c'è molta tensione in me non hanno avuto l'effetto desiderato.. anzi dopo un pò di tempo che le facevo cominciavano a manifestarsi
strani effetti collaterali che ho spiegato prima.. allora ho capito solo dopo aver letto alcuni libri di osho (personaggio
criticato per alcuni suoi comportamenti ma sicuramente il più preparato sull'argomento meditazione) che le tecniche tradizionali oltre ad essere molto potenti sono anche molto pericolose
perchè l'uomo moderno (io ad esempio) è molto represso. Anche il prof. Giacobbe come osho ha messo in guardia ad esempio dalla pratica
dello yoga perchè potrebbe portare a psicosi. Quindi bisognerebbe secondo osho affidarsi a tecniche fisiche attive per sfogare tutta la tensione
e solo dopo praticare ad esempio vipassana. Il concetto è lo stesso che spiega il prof. Giacobbe quando dice che il pensiero automatico si crea per sfogare la tensione e che quando la tensione si
esaurisce il pensiero si aquieta e resta la pura consapevolezza della realtà. Solo che le tecniche fisiche attive a differenza di quelle tradizionali non comportano
rischi. Il maratoneta Stefano Baldini scrive nel suo libro che la corsa ha lo stesso effetto della meditazione trascendentale cioè porta al vuoto mentale.

roby ha detto...

Il respiro e' fondamentale e lo ritrovi in tutte le tecniche antiche e moderne,yogica,psicologica ecc ecc,attraverso il respiro calmi la mente in quanto corpo,mente e respiro sono collegate insieme.Qui non c'e' niente di pericoloso!Se fai caso al tuo respiro quando sei ansioso di rendi conto che non e' regolare.Il respiro pero' non e' sufficente in quanto i pensieri si ripetono e tornano,quindi oltre al respiro devi sviluppare la consapevolezza,ossia i pensieri sono fantasie del passato della mente e non realta'.In generela poi i pensieri negativi sono espressione dell'ATTACCAMENTO ad un evento,quindi vivi la vita come un gioco,niente e' per sempre,tutto e' in continua trasformazione e tutti siamo uguali,andare al cimitero per avere una conferma,quindi tutte le diversita' sono superficiali,non resta che VIVERE NEL PRESENTE.

Luca SM1 ha detto...
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Luca SM1 ha detto...

Da quello che ho capito io dai libri di Giacobbe (parlo sempre delle seghe mentali e del Buddha in 5 settimane) se introduco nell'inconscio un pensiero positivo con il mantra finirò con il superare in quantità (banchi di memoria) quello negativo fino ad annientarlo. Non credo quindi sia applicabile la similitudine del tappeto. Almeno lo spero.

roby ha detto...

Magari fosse cosi' semplice!!Hai paura di nuotare?ti fai un mantra,sono un delfino e sono a posto!La soluzione al pensiero negativo non e' introdurre un pensiero positivo bensi',trattare un pensiero per quello che e',una fantasia,una sega mentale,come volete chiamarla voi.L'introdurre un pensiero positivo ti prende solo in superficie,quando ti rendi conto che quel pensiero non e' realta' crolla tutto il castello mentale di carta che ti sei costruito,e li sono guai!Per me essere se stessi alla lunga paga sempre.

Asana ha detto...

Mi permetto di intervenire nella discussione.
Allora, da ormai un anno abbondante sto frequentando un corso Yoga con un maestro Zen (formatosi in Giappone negli anni 80).
Questo maestro oltre a insegnare Yoga, insegna (anche se la parola insegna è sbagliata...) Zen, Qi Gong e Tai Chi Chuan....

Personalmente posso dire che ve la menate troppo, pensate troppo e concettualizzate troppo.

Invece di parlare di Yoga, fate Yoga....

Invece di parlare di meditazione, fate meditazione...

Praticamente sostituite il parlare con IL FARE, vedrete che le inutili disquisizioni spariranno come neve al sole....

Vi propongo il quesito che ci è stato sottoposto dal nostro maestro Zen all'ultima lezione di Yoga:

Quale era il tuo volto originario prima della tua nascita?

P.S: Per fare un esempio di quanto è potente lo Yoga, il nostro maestro riesce a spostarci senza toccarci...
Buona serata

molecola anfipatica ha detto...

Ioooooo voglio essere spostata senza essere toccata.
Asana, voglio conoscere il tuo maestro!

Luca SM1 ha detto...

Che i pensieri non possano far male è tutta da discutere..non a caso nel libro del Buddha in 5 settimane Giacobbe indica la necessità di sostituire un pensiero di segno opposto a quello negativo per neutralizzarne l'effetto. Mi chiedo poi: e se la rabbia è relativa al momento presente? Che mi serve focalizzarmi sul presente? Ad incazzarmi ancora di più? Il pensiero reiterato positivo è invece, secondo quanto ho capito io, fondamentale per realizzare quella "igiene mentale" necessaria alla serenità

roby ha detto...

X Luca,se ti incazzi nel presente va bene,infatti ti incazzi e passa tutto,ma se continui a ripensarci diventa deleterio e non e' piu' presente.Il presente dura un'attimo,dopo e' gia' passato,quindi se e' passato non c'e' piu'!Per quanto riguarda i pensieri,vanno presi per quello che sono,CIOE'NON REALTA',cosa vuoi modificare,il nulla?ci sono due scuole di pensiero come ha insegnato il prof,o ti masturbi la mente con un pensiero positivo antagonista di quello negativo o osservi con distacco i tuoi pensieri!Secondo me l'introduzione di un pensiero positivo e' dannoso perche'sostituisce una sega con un'altra e rimani sempre nella mente!Non solo,i pensieri si ripresentano lo stesso,il Budda dice di osservare con distacco!!

Unknown ha detto...

Qualcuno di voi sta facendo o ha fatto il training del prof. Giacobbe ?

MOLTIMALTI ha detto...

@Angelo Antonazzo
Io da due settimane. Per il momento non si muove nulla ma credo sia presto ancora per vedere dei risultati. Intanto continuo con tenacia. Oggi per la prima volta però non ho preso l'ansiolitico e non mi sento né ansioso né agitato. Spero di continuare così anche fino a stasera e nei prossimi giorni.

Luca SM1 ha detto...

@Roby: non mi sono spiegato. Se mi incazzo nel presente ma non posso fare nulla, a che mi serve focalizzare sul presente? Forse è ancora più dannoso

roby ha detto...

X Luca,porca miseria!Prova a rubare una caramella ad un bambino,vedi come si incazza subito,ora dagli in regalo un giocattolo,vedrai come ride.La caramella non se la ricorda piu'!E' sempre nel momento presente,la caramella non esiste piu'!Invece se a te ti offendono,porti l'offesa con te per molto tempo e stai male.Capisci che il tuo stare male e' non vivere il presente?Siamo ancorati al passato,e' per questo che sorgono le paure,la mente va nel passato e nel futuro ma non nel presente!Quando sei nel presente accetti le cose per quelle che sono belle,brutte,insignificanti ecc ecc

Unknown ha detto...

@Mitch.. Spero che abbandoni l'ansiolitico al più presto.. ma stai facendo anche il mantra abbinato alla respirazione ?

MOLTIMALTI ha detto...

@Angelo Antonazzo
Certo, a quanto pare è fondamentale, ma ti viene in automatico, non è che stai lì a pensarci. Pensavo potesse diventare un'ossessione invece è naturale quasi quanto respirare in certi momenti del giorno. Ti ringrazio per l'augurio ma l'ansiolitico al momento lo prendo ancora delle volte. Per l'antidepressivo poi si vedrà. Intanto continuo la terapia e vi faccio sapere.

Unknown ha detto...

@Mitch.. ok Mitch in bocca al lupo

Unknown ha detto...

@Roby.. la mente del presente è influenzata dal passato (memoria). La mente attraverso il pensiero automatico cerca di eliminare la tensione del corpo.. Quindi secondo me non serve a molto in queste condizioni concentrarsi sul presente..

molecola anfipatica ha detto...

Per Angelo Antonazzo: Come non serve? Serve eccome concentrarsi sul presente. Se non ti concentri sul presente su che cosa ti concentri, sui fantasmi?
E' chiaro che la mente è influenzata dal passato, su questo non c'è dubbio, ma con l'autoconsapevolezza, che è una caratteristica imprescindibile dell'essere umano, è possibile liberarsi da qualsiasi condizionamento del passato.
Se io in passato ho subito torti, abusi, sofferenze, per quanto atroci possano essere, se io sono consapevole del fatto che il presentarsi di pensieri automatici nel presente è nient'altro che la manifestazione della tensione da traumi registrati in passato (che puntualmente fa ritorno nei momenti in cui siamo sottoposti a stress),io posso liberarmi dal condizionamento del passato ed esercitare in buona misura il mio controllo sul presente. Lo so, richiede comunque uno sforzo di volontà ma se accompagnato da una buona dose di consapevolezza che nulla si può nel passato e nulla nel futuro, l'emozione negativa legata al pensiero automatico è smorzata e con l'abitudine finisce per crollare definitivamente.

Unknown ha detto...

Il prof. Giacobbe nel libro "Come smettere di farsi le seghe mentali.." scrive : IL pensiero di problemi non reali ]è la sega mentale più maleficaUn processo sistematico di seghe mentali malefiche, noi lo chiamiamo nevrosi.Esso è diffusissimo.6Soltanto lintervento di uno psicoterapeuta preparato ed esperto può salvarti inquesto caso: lillusione di non avere bisogno di aiuto esterno fa parte delquadro nevrotico, divenuto, da assetto difensivo, assetto autolesivo.. Ora la mia domanda è: la psicoterapia evolutiva anche in questo caso si sostituisce allo psicoterapeuta ?

molecola anfipatica ha detto...

Ai posteri l'ardua sentenza.

molecola anfipatica ha detto...

Meglio: a Giacobbe l'ardua sentenza.

Luca SM1 ha detto...

@Roby porca miseria! Ti faccio un esempio molto crudo ma che rende l'idea di ciò che penso: gli internati ebrei nei campi di concentramento pensi si facessero seghe mentali? La tua affermazione "Quando sei nel presente accetti le cose per quelle che sono belle,brutte,insignificanti ecc ecc" vale solo SE PUOI REAGIRE, ESPRIMERE LA RABBIA, se non lo puoi fare concentrarsi sul presente col cavolo che accetti le cose per come stanno, oh!

Unknown ha detto...

Bravissimo luca !!!

molecola anfipatica ha detto...

Per Luca: gli ebrei nei campi di concentramento, seppur nel dolore, erano degli illuminati, e sai perchè? Perchè non potevano nulla di fronte alla loro realtà presente. Una realtà fatta di dolore, senz'ombra di dubbio, ma la sofferenza vissuta nel presente è ben altra cosa rispetto alla sofferenza nevrotica, perchè è vita. E quindi amore.
Chi ha vissuto la realtà dei campi di concentramento sapeva benissimo che nulla poteva di fronte alla realtà a cui purtroppo era costretto. Semplicemente la viveva, nel dolore, ma la viveva. Viveva il presente.
La sua mente era inevitabilmente costretta al presente.
La sega mentale in fondo cos'è? E' nient'altro che un atto di opposizione alla realtà. Una forma di ostinazione mentale di fronte a tutto ciò, reale o immaginario, che non ci piace.
Una chiara, giusta e naturale forma di difesa da tutto ciò che mina alla nostra sopravvivenza, se non fosse che può facilmente diventare una pericolosa arma a doppio taglio se non usata proficuamente nella sola realtà presente.
E' chiaro che la realtà ha una miriade indecifrabile di sfaccettature e che non sempre possono piacerci. Ma che ci piacciano o no, la realtà non può essere rifiutata (se la si rifiuta scatta la sega mentale, il conflitto interiore, i cazzi storti, la cazzima, come volete chiamarli voi): va accettata e affrontata NEL MOMENTO e sulla base delle possibilità che ci sono date a disposizione.

molecola anfipatica ha detto...

Il dolore esiste: è una delle tante sfaccettature con cui si esprime la realtà.
E' parte integrante della realtà. Guai se così non fosse: non ci sarebbe evoluzione, non ci sarebbe neppure motivo di essere a questo mondo.
Ma la sofferenza vissuta e affrontata nel momento presente è amore.
Cosa difficile da capire e apparentemente contraddittoria se non si parte dall'accettazione.

Unknown ha detto...

@molecola anfipatica.. Io credo che all'accettazione si arriva dopo un lungo percorso di crescita.. nell'accettazione c'è la libertà.. il problema è come arrivare all'accettazione partendo dal punto in cui si è in questo momento..

molecola anfipatica ha detto...

Bravo, Angelo Antonazzo, proprio come hai detto.
Arrivare all'accettazione non è un problema (i problemi non esistono, sono solo delle forme sottese di non accettazione, appunto), è un atto consapevole: o accetti o non accetti; nel primo caso scegli la libertà, la pace interiore, l'amore; nel secondo, la schiavitù, il conflitto interiore, l'odio. Volente o nolente, prima o poi tutti arriviamo a capire che di fronte alla realtà non possiamo nulla.
Opporci è inutile.
E' distruttivo.
Lesivo per noi stessi e per la nostra vita.
La realtà va accettata sempre e comunque. Prima l'accetti prima puoi pensare a come affrontarla, tenendo conto delle possibilità che ti sono date a disposizione ma anche dei limiti.

roby ha detto...

Brava molecola simpatica ci siamo compresi.X Luca,Vivere nel presente e' vivere nel presente,cosa vuoi reagire.Che tu voglia o no e' presente,e' realta',vuoi reagire?vuoi arrabbiarti?non cambia niente,accetta la situazione per quella che e',accettati per quello che sei e godi per quello che hai.Se vuoi cio' che non hai e vuoi essere cio' che non sei,sarai purtroppo,infelice.Per me e' cosi'.
Saluto a tutti.

Luca SM1 ha detto...

In pratica mi state dicendo che uno può avere tutti i malanni e le disgrazie di questo mondo ma, se si concentra solo ed esclusivamente sul presente, vivrà sereno ugualmente? Immagino non abbiate mai avuto a che fare con una malattia psicosomatica..

Luca SM1 ha detto...

Spostando un attimo l'argomento, non so se sia una coincidenza, ma ultimamente sto facendo largo uso della tecnica mantrica per combattere una somatizzazione e mi pare di percepire quegli effetti collaterali di cui parlava Angelo..nervosismo ed ansia, stanotte mi sono addirittura svegliato di soprassalto in uno stato di angoscia che non ho mai provato in vita mia: ci ho messo un bel pò a farmelo passare.

Unknown ha detto...

@luca.. Le tecniche meditative tradizionali possono provocare svariati effetti collaterali.. Sono tecniche nate 2000 anni fà o più ed erano adatte per persone che avevano uno stile di vita molto diverso dal nostro.. Oggi siamo molto più repressi, controllati, educati e viviamo in modo non naturale.. infatti facciamo poco movimento e manifestiamo poco le nostre emozioni.. Le tecniche tradizionali essendo tecniche assive sono molto repressive quindi possono peggiorare di molto la situazione.. Comunque se vuoi continuare con il mantra ti consiglio di affiancare ad esso qualche tecnica attiva che sfoghi sentimenti repressi e ti pulisce da tensione accumulata negli anni.. Devi creare un equilibrio tra attivo e passivo..

Luca SM1 ha detto...

Per quanto riguarda il movimento..ti assicuro che io ne faccio in quantità..10 km di bici al giorno con qualsiasi tempo, scale, corse tra vari uffici..altro che. Se le cose stanno come dici tu, mi chiedo come mai Giacobbe non ne abbia mai parlato nei suoi libri, di questi effetti collaterali. Bah.

Unknown ha detto...

@luca.. Veramente ne ha parlato.. eccome.. sia in Yoga sutra che in Come smettere di farsi le seghe mentali.. e poi ha citato molte volte Osho che ti consiglio di leggere..

Luca SM1 ha detto...

Yoga Sutra non ce l'ho, mentre il libro sulle seghe mentali lo conosco molto bene: dove parla di questi effetti collaterali? Mi sfugge proprio..

Unknown ha detto...

In yoga sutra ne parla più ampliamente (il libro lo puoi leggere dal sito del prof. Giacobbe.. e gratis.. vai in download) mentre in
"come smettere di farsi.." cita osho quando dice "Lo Yoga non va bene per gente malata: è per coloro che sono in ottima salute
dal punto di vista medico, per le persone normali. E’ per coloro che non sono schizofrenici,
o matti, o nevrotici.» (O.RAJNEESH, op. cit., p. 33).. Leggi Yoga sutra.. é molto bello ed interessante..

roby ha detto...

Per essere chiari:lo yoga non fa male,assolutamente,come non fanno male i mantra o le psicoterapie,il discorso e' un altro ,di cosa ha bisogno l'individuo.Se sei completamente sconvolto dalle seghe mentali e "vivi" nella tua mente anziche' nella realta',allentare la tensione su un oggetto-pensiero non tensivo o neutro puo' aiutarti sicuramente,come puo' aiutarti costruire nella tue mente un rifugio(autoimmagine),quando pero' capisci che quello che ti sei costruito,autoimmagine o mantra significativo non corrisponde alla realta' attivi la consapevolezza,cioe' esci dalla tua mente e' vivi la realta'!!

Unknown ha detto...

Il prof. Giacobbe scrive: non tutte le persone sono in grado di affrontare la disciplina yogica, la quale, nel caso di
psicosi
o di
nevrosi
molto avanzata, può
risultare controproducente o addirittura pericolosa..

molecola anfipatica ha detto...

Ciao forumisti!
Mi sono dissolta nel nulla per qualche giorno ma rieccomi di nuovo qui. A postare cose insulse e banali.
Vedo che si parla di yoga e di eventuali risvolti positivi e negativi che possono derivare dall'esercizio di questa disciplina. Personalmente non ho mai fatto yoga, ultimamente sono esaurita più che mai e penso che non sarebbe una cattiva idea provare a placare la mia inguaribile iperattività, schizofrenia, disturbo ossessivo compulsivo, atteggiamenti che rasentano il borderline, bipolarismo (che cos'è il bipolarismo? io ce l'ho. penso...) e sindrome di Tourette con un po' di sana meditazione yogica.
Penso anche che mi rileggerò "Come diventare un Buddha in 5 settimane" anche se dubito che metterò in pratica i consigli pratici suggeriti nel libro.
Per il resto, ritornando al discorso "uomini" (vi ricordate il famoso post, che suscitò critiche e scalpore, sugli uomini cessi che piacciono alle donne?)penso che la questione, almeno sulla base di quelle che finora sono state le mie esperienze, sia irrimediabile... Spero tanto di sbagliarmi.
In questo video (chi mi conosce da sempre sa che sono una patita di video, e non solo) vi do la testimonianza empirica.
Un sorriso e buona vita a tutti voi. :)

molecola anfipatica ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=8vCsFABU_MY&feature=youtu.be

Asana ha detto...

Come sapete sto frequentando un corso Yoga da ormai più di un anno (lo faccio esclusivamente per curiosità personale) , il suddetto corso lo tiene un maestro Zen formatosi in Giappone.
Dopo questo annetto le mie sensazioni riguardo allo Yoga sono le seguenti:

1) Se sei esaurito e fai Yoga più che probabilmente rimarrai esaurito. Infatti tutti quelli/e che sono venuti per cambiare la loro vita sono durati dall'oggi al domani.

2) Non ti fa avere poteri particolari, nel senso che entri quadro e rimani quadro.

3) Ci sono interessantissimi esercizi per quasi ogni patologia (leggera comunque). Ne ho provato di persona l'efficacia.

4) Il fine di raggiungere l'Illuminazione con tale pratica è una sana sega mentale, e anche quando "pensi" di essere illuminato ti stai facendo una sega mentale.

5) I miei "lati oscuri" sono rimasti tali, infatti se devo mandare a fanculo uno/a lo faccio senza problemi.

6) Come dice il nostro maestro "Se ci credi funziona, altrimenti no".

7) C'è anche la variante "Se ci credi esiste altrimenti no"

8) A livello sessuali non ti da particolari doti che tu non abbia già....

Ci sono altri punti ma ho voluto fare un sunto...!

P.S: Molecola ho visto il video....che dire...fai sesso!
Una botta te la darei....ahahahah

Giusto per fare il maschio gretto e materialista!

Asana ha detto...

....dimenticavo, come patologia intend patologia fisica....
Mal di testa
Mal di schiena
Aritmie
Cefalee
Mal di stomaco
Mal di pancia
Dismenorree
ecc ecc.....

molecola anfipatica ha detto...

Asana, Asana, caro Asana, io voglio conoscerlo sto maestro tuo. Come fa a spostarti senza toccarti? Voglio imparare a farlo anch'io.

roby ha detto...

Se fai yoga gli psicologi ti dicono che fa male e i maestri yoga ti dicono che lo yoga fa bene e fa male la psicoterapia,ognuno tira a fare il suo,detto questo puoi fare cio' che vuoi se ci credi,se non credi in quello che fai tutto e' inutile,terapie,yoga,religione ecc ecc.Se credi in Dio tutto cio' che accade lo attribuisci al Divino,se credi in te stesso sei te l'artefice di tutto,se ti affidi agli altri ,sei in balia degli altri ecc ecc

Asana ha detto...

....infatti è quello che ho scritto!

Se ci credi funziona altrimenti no.

Molecola, non saprei dirti cosa fa...so solo che tu stai in piedi e lui da dietro ti "prende" e ti sposta senza toccarti....è come se ti sentissi tirare all'indietro...

Per poter riuscire però devi abbandonarti completamente a lui, se stai rigido è più difficile...

Comunque lo Yoga da sani male non fa...anzi!

Luca SM1 ha detto...

"se credi in te stesso sei te l'artefice di tutto,se ti affidi agli altri ,sei in balia degli altri ecc ecc".

Magari fosse così semplice. Io sono fermamente convinto di essere l'unico responsabile dei miei problemi, fisici o meno, e lo sono da svariati anni, quando entrai in analisi Junghiana. Tuttavia ancora oggi mi succedono cose (parlo di somatizzazioni) che non vorrei ma si presentano ugualmente e vorrei fare cose (tipo innamorarmi) che non riesco a fare. Come al solito, tra il dire ed il fare..

molecola anfipatica ha detto...

"Tra il dire e il fare": la solita scusa per deresponsabilizzarci da ciò che non ci piace ma di cui siamo chiaramente e inevitabilmente responsabili.
Finquando si continua ad attribuire agli altri, alla realtà le cause del nostro malessere, non si potrà mai essere felici. La felicità nasce con l'indipendenza. L'indipendenza vera è totale fiducia e amore verso se stessi, ovvero la più compiuta forma di consapevolezza che un individuo possa raggiungere. Se non si parte da noi stessi, non si parte da nulla. Anzi, non si parte proprio: la barca a vela sei tu a muoverla in mezzo al mare, non certo il mare e il vento.

roby ha detto...

X Luca,se continui a credere a queste cose sei in trappola.E' per questo che non ne esci fuori.Se tu sei pensiero,sei in balia di tutto cio' che ti passa dalla mente,hai un pensiero negativo e somatizzi nel tuo corpo,comincia a pensare che sono solo pensieri,ci vorra' del tempo,ma poi i tuoi pensieri negativi non ti toccheranno piu',allora comincerai a sviluppare la consapevolezza,io non sono i miei pensieri,io non sono le mie emozioni,osservi con distacco,questa e' maturita' e crescita,qualsiasi cosa ti succedera' sarai forte...e' un percorso lungo ma ne vale la pena.Se ti metti ad analizzare tutto,sei finito,cosa vuoi analizzare?La mente riproduce ricordi del passato,capisci?E' passato non c'e' piu',e' cenere,e' immondizia,vivi nel presente.

Luca SM1 ha detto...

@Molecola: ma l'hai letto per intero il mio post? Dove sta scritto che attribuisco agli altri la causa del mio malessere? Se mi hai letto nel pensiero ed hai sentito i Cristi che tiro ogni mattina ai miei vicini che mi svegliano alle 6, allora si, confermo, è colpa loro :)

Luca SM1 ha detto...

@Roby: a dirla tutta la mia somatizzazione non mi sembra tanto legata ad un pensiero, ma alla rabbia che non posso esprimere, se non in modo relativo ma non esaustivo. Il tuo discorso ricalca quello di Giacobbe nelle Seghe mentali prima e nel Buddha in 5 settimane poi, ed è davvero difficile da applicare in concreto. Converrai che qUando il malessere diventa fisico, osservarlo con distacco diventa cento volte più difficile. Purtroppo.

molecola anfipatica ha detto...

Luca SM1: ma l'hai letto per intero il mio post?

CERTO.

Dove sta scritto che attribuisco agli altri la causa del mio malessere? DA NESSUNA PARTE. PARLAVO IN GENERALE. ;)



roby ha detto...

Beh che e' difficile non ci sono dubbi,tu mi parli pero' di rabbia,quindi ti dico,da dove proviene la rabbia?Alla fine ritorni al mio discorso.La rabbia e' scatenata da un evento passato che rimane nella tua mente come frustazione e si ripercuote nel tuo fisico.Quindi la radice del tuo problema e' un pensiero che e' collegato ad un evento che genera tensione,la soluzione non e' togliere tensione perche' il problema si ripresenta all'infinito ma escludere il pensiero scatenante o essere consapevole che quel pensiero non esiste nella realta',e' nella tua mente.stop.Spero che il mio messaggio sia stato chiaro,se poi non e' condiviso e' un altro discorso.

Luca SM1 ha detto...

Da dove proviene la mia rabbia? Da due situazioni che si ripetono giorno dopo giorno da due mesi e che, purtroppo, non posso modificare nell'immediato e non so se potrò e riuscirò a risolvere. Come vedi, non si tratta di un evento passato, ma di un presente che si rinnova, e che non posso cambiare. Putroppo non è solo nella mia mente, ma nella realtà.

roby ha detto...

Non conosco la tua situazione e non sono un esperto in materia posso solo dare qualche dritta,credo che la migliore cosa visto che e' realta',sia l'accettazione,arrabbiarti non serve a niente.Buona vita a tutti,adios.

molecola anfipatica ha detto...

Buona domenica, cari forumisti. :)
Sta mattina voglio proporvi il video di una persona molto, molto, ma dico MOLTO interessante.
Tranquilli, non è uno dei miei soliti video stupidi: io non c'entro nulla.
E' un video che vale la pena di essere visto. Specie considerando gli ultimi interventi postati su questo forum.
Buona visione: http://www.youtube.com/watch?v=9dQ69yrwVKQ

Lord Vivec ha detto...

spiacente, io no parlare polacco

molecola anfipatica ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=uMb7oKgVz5E
Questa è la versione in italiano. Ad ogni modo, su youtube ne trovate a volontà di video che parlano di questo personaggio, in tutte le lingue che volete.

Asana ha detto...

Io penso questo:

Il tuo Dio è il tuo IO.

Rinneghi Dio?
E' come se rinnegassi il tuo IO, ovvero te stesso.

Chi ama Dio ama il proprio Io, e comunque tutto è interpretabile...

I video di Vujcic li avevo già visti, comunque brava a riproporli!

Come ci ripete spesso il nostro maestro di Yoga:

"Se ti tirano spingi, se ti spingono tira..."

Buona domenica!

Luca SM1 ha detto...

Una domanda che parrà fuori tema ma forse non lo è: quante ore dovete dormire per notte per sentirvi riposati? Vi è mai capitato di passare mesi a dormire poco non per insonnia: che effetti ha avuto sul vostro equilibrio psico-fisico?

Asana ha detto...

Ciao, io mediamente dormo circa 7 ore per notte....
Quando sono proprio stanco magari mi infilo a letto già alle nove, però purtroppo alla mattina alle 5 sono sveglio...!

Per cui vedo sempre a dormire verso le 23 circa....alle 6:30 suona la sveglia per andare a lavorare!!+

Comunque dormire è importantissimo.

molecola anfipatica ha detto...

Ciao bloggers!
Luca, impegni permettendo, dormo quando ho sonno e generalmente a me il sonno sopraggiunge soltanto nel pomeriggio.
Se la mattina sono un po' rintronata, la notte sono sveglia e pimpante, anche se nel pomeriggio non ho avuto modo di dormire. Sono un animale notturno. Prima della 4 di notte, generalmente, non prendo sonno, e infatti, dato che il pomeriggio lo trascorro o in facoltà o a dormire, di notte studio oppure mi diletto in attività creative, tipo: disegnare, scrivere, montare video o, se proprio sono fortunata, godere di buona compagnia sotto le coperte.
Tutto qui.
Viva la notte!

MOLTIMALTI ha detto...

Ciao ragazzi, vi dico come va dopo un mese e mezzo di training. Considerando il fatto che prendo antidepressivo ed ogni tanto un po' di ansiolitico, sembra che l'angoscia di fondo si sia affievolita quasi del tutto. L'ansia di fondo lo stesso sembra abbastanza placata ma compare in momenti di disagio, per sfociare in panico quando faccio cose fuori dalla mia protetta routine (andare in ospedale per una visita, uscire in posti diversi dai soliti). La voglia di indipendenza per ora c'è solo teorica, appena mi affaccio a cercare un lavoro mi spavento e chiudo. Intanto continuo e quando avrò aggiornamenti importanti vi farò sapere. Per ogni domanda fate pure che vi leggo sempre. Un saluto affettuoso.

Luca SM1 ha detto...

Io sono come te Molecola, sono molto più sveglio la notte che la mattina, peggio che mai il pomeriggio. La fregatura è che lavoro dalle 8 alle 20 e che quindi mi devo alzare presto. Ancora peggio è il fatto che da qualche mese ho cambiato casa e mi son trovato la sorpresa di vicini che si alzano (e mi svegliano) alle 5 uno ed alle 6 l'altro, con la conseguenza che anche io mi sveglio per i loro movimenti. Dopo due mesi di 4-5 ore di sonno comincio a sentirne le pesanti consguenze sul piano psico-fisico. Ora forse è più chiaro il senso del post. Ciao

MOLTIMALTI ha detto...

Buongiorno, io non condivido una cosa del libro delle coccole. Il Prof dice che gli animali non danno affetto, io non credo di essere d'accordo. Non ho mai posseduto animali però credo che ad esempio i cani siano in grado di dare affetto, sono animali empatici. Anche se non ti conoscono giocano con te, quella non è riconoscenza, di cosa dovrebbero esserti riconoscenti se neanche ti conoscono? Spero che il Prof abbia tempo per delucidarci questo aspetto. Appena ho novità sulla terapia vi aggiorno. Ciao gente.

Luca SM1 ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con te, Mitch. A me gli animali piacciono molto e con loro ho un ottimo rapporto: non credo che facciano così perchè mi ritengono un capobranco.

molecola anfipatica ha detto...

Ciaooo forumisti!
Sono qui di passaggio e volevo approfittarne per augurare a tutti voi una felice Pasqua.


Luca, Mitch, leggetevi "Cani si nasce, padroni si diventa" di Pageat. Io ho (anzi avevo, ora sono diventati di proprietà della mia mamma) due cani bellizzimi,entrambi trovatelli, uno, Lucky, trovato in un cartone vicino ad un bidone della spazzatura e l'altro, Micky, tolto di mano ad un "poco di buono". Insomma, due cagnoloni fatastici!
Se i cani sono capaci di affetto? Senz'ombra di dubbio. Qualsiasi animale ne è capace. Quello che Giacobbe afferma in " Alla ricerca delle coccole perdute" (libro che in questo momento non ho davanti a me, altrimenti avrei citato le sue testuali parole) non è sbagliato: i cani, inquanto animali di branco, in cui vige una gerarchia di un certo livello, ti vedono e ti riconoscono come un capo branco. Ogni loro azione, dal farti le feste alla capacità di ubbidirti, è una forma di riverenza verso te, che sei il loro capo branco. Che non significa che i cani non sono capaci di amore. Significa semplicemente che la loro natura è fatta in questo modo. Sbaglia chi, come mia madre ad esempio, tratta il proprio cane come se fosse suo figlio. Il cane non è né tuo figlio né un bambino, è un cane, ovvero un essere vivente, come tutti gli esseri viventi su questa Terra, degno di rispetto e, come tale, di essere trattato per quello che è: un cane.
Un sorriso e ancora auguri a tutti voi. :)

MOLTIMALTI ha detto...

Buonasera ragazzi. Io non ho ancora capito, ma qui c'è qualcuno che ha fatto il training ed è guarito da ansia e/o altro? Perché a me sono due mesi di training ininterrotto ed ancora non vedo neanche i minimi risultati.

Luca SM1 ha detto...

Ciao Mitch, io non l'ho fatto ma a quanto ho letto non ha funzionato anche con altri, sembra che proprio infallibile non sia. Ad onor del vero, però, dal tuo messaggio precedente sembrava che qualche risultato tu l'avessi ottenuto (parlavi di angoscia di fondo affievolita quasi del tutto ed ansia di fondo abbastanza placata)

MOLTIMALTI ha detto...

Ciao Luca SM1, in effetti sì ma poi è ritornata se non prendo l'ansiolitico. Forse è ancora presto sia per i risultati del training sia per sospendere i medicinali però sarebbe anche fiducioso leggere di qualcuno che ce l'ha fatta. Io non ho letto nessun: "sono guarito". Spero di poter dare ed avere al più presto notizie positive.

Luca SM1 ha detto...

Tutto chiaro, so che un tale Mark8Fi (che è pure citato nel libro di Giacobbe "La Paura è una sega mentale") aveva scritto cose positive, ma di altri non so proprio, mi spiace. Se cerchi su google "training giulio cesare giacobbe" dovresti trovare facilmente anche un altro forum dove ha scritto qualcuno che l'ha utilizzato o lo sta utilizzando. In bocca al lupo, comunque. Ciao

Luca SM1 ha detto...

A proposito di "stronzi", vi segnalo un bell'articolo sull'inserto del Corriere della Sera (Sette) del 5.4.2013 su di un libro di Aaron James, docente alla California University, dal titolo, per l'appunto "Stronzi". Secondo James gli stronzi non sono poi così adulti, invicibili ed invulnerabili, anzi. Ma sarà sicuramente un fottuto bambino, questo James.

molecola anfipatica ha detto...

L'ho letto, Luca. Praticamente due facce della stessa medaglia. E poi nessuno è invicibile e invulnerabile: gli assoluti non esistono, almeno non nella realtà. Nasciamo tutti inetti alla vita, bisognosi di affetto, curiosi e un po' tiranni. Ammettiamolo: siamo dei bambini cresciuti. Nient'altro che bambini cresciuti: alcuni, i sopravvissuti, che mantengono ancora il sorriso sulle labbra e altri, quelli che fanno a pugni con la vita, o che si sono arresi, che hanno abbandonato quel sorriso primordiale che madre natura ci ha donato.
Che poi cosa significa sopravvivere?
Non certo essere stronzi, almeno per me.
Sopravvivere significa amarsi.
E non è vero che una persona che si ama è un egoista capace solo di prendersi gioco degli altri.
Una persona che si ama non può non amare l'altro tanto quanto ama se stessa. Viceversa non è una persona che sa amarsi. E' (e non è un azzardo alla tesi di Giacobbe) un bambino che non è sopravvissuto.

Unknown ha detto...

Io penso che una psicoterapia efficace nel trattamento della nevrosi infantile lo sia quando la sua efficacia sia attestata da tutti o quasi i pazienti. Una cosa o funziona (e funziona con tutti) o non funziona.. Con questo non voglio fare critiche a nessuno ma voglio esprimere una mia modesta opinione.. nata dal fatto che la psicoterapia oggigiorno non è ancora in grado di garantire la guarigione di problemi psicologici che rovinano la vita alla gente

MOLTIMALTI ha detto...

Giorno. Concordo con Angelo Antonazzo, a meno che, come mi ha ricordato LucaSM1, a volte è la sbagliata applicazione a no nfar funzionare la terapia. Può darsi che è sbagliata anche la diagnosi a volte. Io sono sicuro di avere questa nevrosi infantile e credo di star applicando perfettamente la terapia, tranne alcune distrazioni mentre la eseguo, cioè non riesco a concentrarmi a pieno sul training mentre lo ascolto ma comincio a pensare a fatti miei, ma spero che non sia un ostacolo, in fondo basta ascoltarla no?

Luca SM1 ha detto...

Assolutamente d'accordo con Voi, Mitch, e non fraintedermi: quando parlo di applicazione "non corretta" riporto soltanto quello che ha scritto Giacobbe nel suo "La Paura è una sega mentale", lungi da me affermare che state sbagliando qualcosa, anzi, secondo me dovrebbe appunto essere sufficiente quello che state facendo voi, cioè ascoltarla a ripetizione..

Unknown ha detto...

Giusto Luca.. dovrebbe bastare la ripetione per poter creare dei blocchi di memoria con un'autoimmagine di sè adulta. Poi vorrei farvi una domanda a cui io non riesco a dare una risposta.. Allora.. il training dovrebbe essere un trampolino di lancio affinchè abbandonado i genitori si possa andare a vivere da soli (senza neanche fidanzata o moglie e senza animali) e si possa realizzare concretamente lo stato di adulto.. perchè per quello che dice il prof. ed io sono daccordo solo andando a vivere da soli quest'evoluzione naturale della personalità si può compiere.. Ora il problema è questo.. Se uno è arrivato a 30 anni ed è sposato ed ha pure figli.. per poter crescere che deve fare ??? abbandonare moglie e figli ??? così poi ci vuole un'altro psicologo per curare i problemi che nascerebbero ai figli ed alla moglie per questo ??? Non mi sembra un comportamento giusto.. quindi chi si trova ormai sposato è condannato a rimanere un nevrotico bambino per sempre ?

molecola anfipatica ha detto...

Se non sei figlio, sei marito, padre, con una famiglia (CHE TI SEI SCELTO) e stai bene con la tua famiglia, perchè abbandonarla? E' nevrotico e infantile se stai male e ci resti. Tu che dici?

Unknown ha detto...

scusa molecola ma non c'entra.. questo è un'altro discorso.. forse non mi sono spiegato bene.. allora.. la mia domanda è: se un soggetto già affetto da nevrosi infantile si sposa.. quindi per la teoria del prof. Giacobbe passa dalla mamma alla moglie senza fare l'esperienza di solitudine che serve a crescere e quindi a guarire dalla nevrosi.. come fà a guarire ???

molecola anfipatica ha detto...

Angelo Antonazzo, secondo me puoi diventare adulto anche nella circostanza da te descritta. Non è che per diventare adulto devi per forza fare un iter in cui se salti un livello devi ritornare al punto di partenza: non è un videogame. Personalmente penso che tutto dipende da come ti comporti: se ti comporti in maniera adulta con la tua famiglia non hai bisogno di rinchiuderti in un monastero per tre anni e mezzo (se bastano, tre anni e mezzo).

Luca SM1 ha detto...

Secondo me la domanda di Angelo è giusta e condivisibile: conosco moltissime persone che sono passate dalla famiglia al matrimonio/oonvivenza e non hanno mai vissuto sole, mai provato cos'è la solitudine. Forse proprio per quello si sono sposati o sono andati a convivere. Come potrebbero mai "comportarsi da adulti" queste persone se essere adulti significa, principalmente, affrontare la solitudine e tutti i problemi ad essa correlati? Se vivi con qualcuno la solitudine non l'affronti, punto. Aggiungo poi che lo stato di adulto descritto da Giacobbe prevede tutta una serie di altre cose, tipo trombare a destra ed a manca, che per uno sposato/convinente è oggettivamente più difficile attuare, anche sul piano psicologico se proprio non sei una schifezza di uomo/donna. Detto per inciso, non credete, comunque, che vivere da soli vi faccia fare il salto di qualità, anzi. Vivere da soli vi può sbattere in faccia situazioni estremamente dure che possono addirittura ridurvi l'autostima e condurre ad un'esistenza peggiore di quando vivevate con qualcuno, che siano genitori, mariti/mogli, ecc. Io qualche eremita lo conosco, ma sono per lo più persone grette, insensibili, di cui nessuno si fida e che nessuno vorrebbe come compagno/a. Quelli si che sembrano stare bene da soli ma, tutto sommato, non li invidio.

molecola anfipatica ha detto...
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Luca SM1 ha detto...

Anche io sono uno che ama stare da solo, ma poter scegliere di stare da soli quando se ne ha bisogno è tutt'altra cosa rispetto a vivere da soli, che ti costringe ad esserlo sempre. Certo, se uno non è impegnato tutto il giorno con il lavoro può scegliere di uscire tutte le sere, ma se sei costretto a lavorare 12 ore al giorno te ne passa la voglia dopo pochi mesi, te l'assicuro. Io mi riferivo al modello di "adulto" presentato da Giacobbe che per la mia esperienza personale è certamente uno forte, indipendente, cazzuto e quant'altro, ma dagli altri è visto per lo più come una persona gretta ed insensibile di cui è meglio non fidarsi mai.
Per quanto riguarda il "trombare a destra e manca" mi hai frainteso: non mi riferivo al farlo in sè (uno è perfettamente libero di farlo con chi vuole - purchè consenziente - e quanto vuole) ma farlo quando si ha un compagno/a. Questo, a mio avviso, è un comportamento moralmente sbagliato e l'adulto di Giacobbe è uno che lo fa, anzi, lo DEVE fare per potersi definire adulto. Ne avevamo già parlato qualche tempo fa, ricordi?

Luca SM1 ha detto...

Ah, detto per inciso, a me piacerebbe molto avere a che fare con ragazze disponibili al sesso fine a se stesso, ma ti assicuro che ce ne sono pochissime e molte di queste si fanno pagare, per farlo (camgirl, ecc.)

molecola anfipatica ha detto...
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DARHER ha detto...

Asana, il tuo maestro di Yoga e TaiChi sembra essere molto interessante. Se non altro, il tipo di pratiche che hai descritto che prevedono il tocco in determinati punti ed altri "mistici" coinvolgimenti tra due persone che riescono ad avere un contatto anche senza il tatto, appartengono alle più profonde tradizioni orientali.. cose che noi occidentali assai difficilmente riusciamo a concepire, e proprio per questo è verissimo il "se non ci credi, non funziona". In passato ho partecipato ad un seminario di KyushoJutsu (l'arte dello studio dei punti di pressione), dove sperimentammo la stessa tua esperienza. "Tirare", per così dire, una o più persone in piedi in avanti o indietro, dalle sue/loro spalle senza toccarlo/i. Ed è vero, l'altra persona deve stare rilassata affinché ciò avvenga al meglio. A tale proposito, posto un documento in cui risposi ad un articolo in cui il CICAP tentava con improponibili argomentazioni di convincere i lettori che la cosiddetta "energia interna" non esiste.
http://abateoimpertinente.wordpress.com/2009/04/19/il-cicap-confuta-lesistenza-dellenergia-interiore/


Angelo A., è proprio vero che senza un'adeguata e lenta preparazione ai tipi di meditazione più profondi e 'pericolosi', si rischia tanto. Facciamo anche l'esempio della meditazione sotto le cascate gelate, che se praticata da una persona qualunque, ne provocherebbe immaginabili conseguenze. Analogamente se si prova a stare a testa in giù in piedi su due sole dita senza essere un monaco shaolin. E così via.

Asana, concordo con ciò che dici: non è l'essere attivi in una pratica orientale, a fare del praticante un illuminato o una persona più saggia di quel che era prima della pratica. Conosco una ragazza ad esempio che pratica con dedizione e costanza da tanti anni una delle infinite varietà di Buddhismo, in particolare di quelli che vedono nel Buddha una figura più divina.. Ti sa dire un botto di nomi assurdi, ogni tanto si fa certe pippe mentali di quelle che non puoi immaginare tra "parte karmica", "parte buddhica", e cose stranissime che la fanno, di fatto, alienare e schiavizzare, piuttosto che liberare dalle tensioni e vivere serena. E spesso, nonostante faccia tutto ciò e sia anche laureata in psicologia, risulta essere ad esempio inopportuna ed al limite con la vanagloria. Ancora, spessissimo si vedono ragazzi che studiano psicologia e sono i primi che ne avrebbero bisogno, d'uno psicologo. A fare la differenza, è una propria evoluzione psicologica che prescinda da nomenclature e regole. Anche per questo, amo le opere di GCG, perché ci mette esempi, semplicità, ragionamenti, più che elenchi dettagliati di patologie o quant'altro, ed è evidente che spunti di riflessione come son quelli che possono venire dalla lettura di uno dei libri del Giacobbe, sono di gran lunga più 'naturali' di quel che può dire uno psicologo medio dalla salata parcella. Viva il Giacobbe.


Sull'attività fisica come liberazione attraverso il movimento, la mia esperienza viene da un Pellegrinaggio di più di 130km che feci in Friuli qualche estate fa soprattutto in mezzo alla natura, e da un paio di passeggiate in montagna che ho avuto modo di fare sulla Sierra Nevada nei 6 mesi appena trascorsi d'Erasmus in terre spagnole. Ma anche una corsa in zone di campagna, dell'esercizio fisico in casa con un po' di musica di sottofondo, per ognuna di queste attività, l'importante è muovere la propria concentrazione sul respiro, sulle fasce muscolari, sul proprio "io", incondizionato dal resto del mondo.

Dario Hermes.

Asana ha detto...

Buonasera a tutti.
Secondo me lo stato di adulto è uno stato interiore e stop.
Puoi essere benissimo adulto e vivere con i genitori e puoi essere bambino e vivere da solo.

Quanto al sesso come medicina per stare più sereni?
Per me è una cazzata, nel periodo della mia vita in cui ho fatto più sesso in assoluto ero tutt'altro che sereno...

O ti senti adulto o non ti senti adulto....tutto ciò che ti circonda non c'entra una mazza.

Saluti

DARHER ha detto...

@Luca SM1: non è vero quel che dici. Qualunque donna, presa nei modi giusti, può arrivare a pensare di far con te solo del sano sesso, se è quel che cerchi. In passato mi son capitate esperienze di ragazze che parevano angelicate, chirichette, serissime o quant'altro.. eppure posso garantirti che mostrando il proprio sincero interesse per un coinvolgimento erotico, mostrandosi come "novità" nella loro vita, non come l'ennesimo arrapatone, ma come "dotto artista del sesso", si può arrivare a compromessi senza neanche il bisogno di fare gli stronzi dalla promessa e fuga. Tutti gli uomini vogliono il sesso, e tutti sono frenati dal chiederlo ad una donna perchè temono il rifiuto. Hai mai provato a prendere un caffettino con una ragazza, a mostrarti un po' misterioso e determinato in tutto quel che fai.. forte.. e a dirle con eleganza e rispetto, che in tutta sincerità, quei vestiti glieli vorresti strappare di dosso a morsi? Tu provaci! Senti a me provaci! Male che vada ti becchi un no, e non fa niente! Ci riprovi cambiando qualche sfumatura quì e lì. Ma una volta che ti presenti a quella maniera (e se ci hai preso il caffettino vuol dire che un po', ci sta) e le dici quelle cose, anche se ti dice di no, poi ci pensa su! E chiaramente nel post caffettino, a negazione avuta, non contattarla minimamente e/o far finta di nulla! Non chiederle scusa! Provaci! Le donne son come noi, le piace hacer el amor(; basta farle capire che non si è in cerca di gloria e che non le si considera di malaffare, ma che si cerca un sano, reciproco ed erotico piacere(;

DARHER ha detto...

Ciao Asana. Hai ragione nel dire che lo stato di "bambino" o di "adulto" è uno stato interiore. Tutto su questo del resto ruota la psicologia evolutiva. Ciò che ti circonda a parer mio però non può non essere condizionante, a meno che tu non sia un misterioso ed incorruttibile illuminato dalla nascita i cui stati d'animo ed il cui lo stesso essere non vengano minimamente toccati dall'esterno, da ciò che ti circona. Mi meraviglio che tu dica queste cose, essendo tra l'altro anche tu, forse più di me, attivo in pratiche orientali. Ciò che ti circonda centra e come! Non c'è animale o essere vivente su questo pianeta che sia imperturbabile riguardo ciò che gli accade attorno, anzi ne è profondamente coinvolto, essendoci dentro. La matematica insegna che un sistema non è dimostrabile dal suo interno. Non puoi alienarti dalle circostanze in cui vivi, soprattutto in età adolescenziale, quando regolarmente dovrebbe crearsi mattone dopo mattone la personalità che un uomo porterà come propria per tutta la vita. E la prima parte della tua vita la trascorri in determinati contesti famigliari, accademici e sociali che sono la matrice su cui si svolge ogni tua azione e pensiero. E' proprio questa matrice, che cerca di far capire Giacobbe spesso nei suoi libri, che in età moderna si distacca da una più "naturale" che porterebbe automaticamente la persona alla formazione di una personalità forte, e crea invece personalità tendenzialmente deboli e più esposte agli effetti riconducibili ad una nevrosi. "Bambino" e "Adulto" sono il sunto rispettivamente della personalità media di una persona bisognosa di affetto, di ascolto, spesso triste e insoddisfatta, ed una personalità invece opposta, che affronta la vita con più determinazione. Tu mi vuoi dire che non hai mai assistito a discorsi di quelle che io chiamo "chirichette sessuofobiche", che vai a vedere poi come sono i genitori e sono i tipici rompicoglioni con la testa affumicata dal clero? O non hai mai assistito alla violenza dei poliziotti che sfogano la frustrazione di anni passati a tener la testa basta dinanzi agli insulti dei superiori? O ancora i giovanissimi figli di mafiosi con la pistola in mano? L'ambiente circostante centra eccome nella caratterizzazione della personalità!

cit. O ti senti adulto o non ti senti adulto.
Se chiedi a un matto se è matto, quello ti dice di no. Spesso molti vivono tra gli amici in una malsana forma di "giocosità" che supera tutti i limiti, e sfocia in atteggiamenti che ti 'blandano' sul momento, ma che ti fanno rincoglionire e sentirne gli effetti via facendo. Parlo di tutti quei calascioni dai picci picci e pucci pucci, che credono fortemente nell'amicizia uomo-donna e poi s'innamorano dell'amica, o ancora che si dicono a vanagloria detentori di saggezza e serenità e poi se la prendono se metti in dubbio le loro parole, per arrivare a quelli che non hanno avuto forza sufficiente per riconoscere che la loro personalità era "infantile" e si so ammazzati, o peggio hanno ammazzato altri. Di base, penso che la maggior parte delle persone non se ne accorgono di essere piagnucolosi coglioncelli, e tantomeno sanno di poter star meglio fermandosi e riflettendo, mettendosi in discussione ed evolvendosi pian piano.

Il sesso come tutte le cose, se non ne fai diventi un zitellone acido; se ne fai troppo diventa una droga. E' di vitale importanza avere una regolare e perché no intensa attività sessuale, senza sfociare nel fanatismo per pornografia. Un equilibrato e perfetto erotismo. Il sesso come medicina per star più sereni lo vedo come cura per quelle povere disgraziate delle chirichette sessuofobiche che hanno la ragnatela sulla vulva e nel cervello, e ragnetti che entrano ed escono da ogni orifizio a tessere ancor più tela.
ps: Quelle una volta sbloccate ti spolpano.

Asana ha detto...

Ciao, io non parlavo di imperturbabilità su ciò che succede all'esterno....
Lo stato di adulto secondo me è semplicemente una autoimmagine e stop.
Poi con quella autoimmagine cammini nella vita e ti comporti di conseguenza. Infatti i comportamenti di una persona sono dovuti principalmente all'idea che uno ha di se stesso....
Se mi sento figo mi comporto da figo, se mi sento sfigato mi comporto da sfigato...indipendentemente dalla situazione in cui mi trovo.
Quanto al sesso ribadisco che è un clichè dei giorni nostri.
A me come a tutti mi piace farlo, ma se non lo faccio non divento acido, non mi incazzo e non vado a pu....ane!

La vera essenza del vivere bene secondo me è quella di "attivare" la personalità giusta al momento giusto....
Si può essere bambini, adulti e genitori contemporaneamente.
Io sono bambino con i bambini, adulto con le teste di cazzo e genitore con chi ha bisogno di aiuto...anche materiale.
Saluti, anzi namastè

Luca SM1 ha detto...

@Darther: per quanto riguarda il discorso "donne e sesso", la mia esperienza è che raramente le donne accettano una relazione basata sul sesso. Lo fanno perchè il loro istinto non è quello di far sesso e basta, ma quello di fare dei figli, costruire una famiglia. Giacobbe lo spiega molto bene nel libro "Come fare un matrimonio felice". Con quelle più disinibite, e non sono molte, ci può stare un'avventura di una notte, ma con tutte le altre non funziona così. Magari usano il sesso per aggangiarti, ma poi vogliono ben di più, e si incazzano come bestie se non glielo dai. Determinante è anche il fattore età, perchè è chiaro che passati i 30 (ed io purtroppo li ho passati da qualche anno) una donna è sempre più spinta nella direzione "famiglia-figli" poichè sente l'orologio biologico.
Per il resto, sono d'accordissimo sul condizionamento ambientale, anche in senso distruttivo: io, per esempio, fino a 3 anni fa non me la passavo male, ma poi mi sono capitati due eventi nefasti (l'ultimo ancora in corso) che mi hanno destabilizzato, fatto comprendere che la personalità adulta, il credere di essere capace di affrontare tutto, è una pura illusione. Tutti abbiamo i nostri punti deboli, basta un affondo, peggio che mai se ripetuto più e più volte, in uno di questi e la tua sicurezza si sbriciolerà come la corteccia di un albero attaccato dalle termiti. Altro che invicibili ed invulnerabili.

jackoilrain ha detto...

@"Per il resto, sono d'accordissimo sul condizionamento ambientale, anche in senso distruttivo: io, per esempio, fino a 3 anni fa non me la passavo male, ma poi mi sono capitati due eventi nefasti (l'ultimo ancora in corso) che mi hanno destabilizzato, fatto comprendere che la personalità adulta, il credere di essere capace di affrontare tutto, è una pura illusione. Tutti abbiamo i nostri punti deboli, basta un affondo, peggio che mai se ripetuto più e più volte, in uno di questi e la tua sicurezza si sbriciolerà come la corteccia di un albero attaccato dalle termiti. Altro che invicibili ed invulnerabili."

Luca, sono d'accordo con te.
In passato ho avuto grande autostima, e quindi l'idea di una certa "forza" nell'ambito sociale, per via anche di essere riuscito a cavarmela partendo da zero, e facendo "grandi cose". Quando quello che avevo costruito è in parte crollato, con questo anche la sicurezza è andata, perchè aver vissuto quel momento in modo "attivo" e presente, mi fece dimenticare che tutto è relativo, e da quel giorno riesco a gioire solo "a metà" ogni qualvolta ho una grande conferma in ambito professionale. Del resto quando la gente, ad oggi, perde il lavoro, o ha grossi traumi (separazioni, morte di figli o partner) ne esce distrutta anche dal punto di vista della stabilità emotiva(e vorrei vedere!), fino a volte a levarsi dal mondo. Non sono fantasie, ma credo che qui bisognerebbe fare un distinguo: la personalità adulta è allora uno status
dovuto a una "maturità" occorsa in merito al raggiungimento di un ruolo nella società, una "voce ammessa nel coro" che ti consente di muoverti agevolmente seguendo i dettami acquisiti per "funzionare" nel meccanismo sociale, oppure è qualcosa di più profondo all'interno dell'uomo, che lo rende consapevole che egli "sarà", a prescindere da tutto ciò che succede e cambia intorno a sè?
Cioè: lui saprà adattarsi grazie ai suoi strumenti?
Se l'autostima è alla base della "resistenza" dell'adultità, stiamo semplicemente parlando di EGO.
Poi c'è la corrente buddista e/o di quelli che si definiscono "illuminati", che dicono di aver lasciato "cadere" l'ego. Per cui a loro, successi o disgrazie, non tolgono la pace interiore, il che per un profano come me, credo ancora oggi che sia assurdo. Un conto è non avere condizionamenti sociali (mode, pressioni emotive da modelli imposti, massificazione degli imput distorti, mole di persone che indicano una direzione da cui ci si dovrebbe dissociare,ecc), un conto è invece farsi attraversare da tutto quanto, senza fare "una piega", come dice ad esempio Ekhart Tolle. Io ho visto però il video della sua intervista dove Oprah Winfrey lo pressa, e lui reagisce da soggetto piuttosto colpito e agitato, direi.

Asana ha detto...

Buongiorno, mi inserisco nel discorso dicendo innanzitutto che uno che si definisce illuminato è tutto tranne che illuminato.

Diffidate, diffidate e diffidate da tutti quei pseudo-maestri da strapazzo che scrivono libri sul generis ILLUMINAZIONE, vanno nelle trasmissioni televisive, fanno conferenze ecc ecc....

Il motivo principale è uno e solo uno. I SOLDI...

Nessuno di loro lo farebbe gratuitamente, nessuno, e siccome a questo mondo c'è tanta gente che soffre ci sono ovviamente tanti polli da spennare!

Quello dei libri su Illuminazione, Successo e cazzate del genere è un filone prettamente americano, ora sta arrivando anche in Italia...

Non faccio nomi, ma su you-tube troverete video su video su video di questi pseudo maestri.
Loro vogliono i vostri soldi e basta.

Fortunatamente come vi ho detto da un anno e mezzo ci troviamo una volta a settimana a questo corso (anche se non è un corso) di Yoga, infarcito di Zen, Buddhismo e quant'altro.

E la differenza fra un maestro Zen e questi pseudo-illuminati è imbarazzante...ripeto IMBARAZZANTE.

Anche il nostro maestro Zen a volte si incazza....e come se si incazza!!!

Pure Buddha si incazzava, così come Dio, Gesù, Allah ecc ecc.

Provate a togliere a questi pseudo-maestri il seguito di persone che hanno e che li alimentano (sia economicamente sia emotivamente) e vedrete la fine che faranno!

Andrebbero nel panico pure loro statene certi!

Un vero maestro se ne sta per i cazzi suoi e non rompe le palle a nessuno con queste puttanate.

Saluti

Luca SM1 ha detto...

@jackoilrain: Per quanto mi riguarda, i problemi di cui parlo sono di carattere fisico e non psichico, pertanto ancora più difficili da affrontare. Se qualcuno vi dice di essere un illuminato, provate a togliergli il sonno per tre mesi lasciando inalterato tutto il resto (lavoro, stress, malattie croniche, impegni vari)e poi vediamo come ne esce.

Asana ha detto...

LucaSM1 io al massimo ho fatto 5 gg senza sonno...o meglio al massimo dormivo per sprazzi di 30 minuti...
Non lo auguro a nessuno, ero devastato!

Luca SM1 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Luca SM1 ha detto...

Per quanto possa sembrare incredibile, anche toglierti soltanto due ore di sonno al giorno, se reiterato per qualche mese, può produrre effetti devastanti sull'equilibrio psico-fisico. Provare per credere.

Luca SM1 ha detto...

Secondo voi c'è chi nasce più forte psicologicamente e chi meno? A volte ho l'impressione che l'ambiente riesca a formarti la personalità fino ad un certo punto, il resto rimane qualcosa di tuo che ti porti appresso geneticamente, senza che tu possa fare nulla per cambiarlo.

Asana ha detto...

Ciao, secondo me l'ambiente ha un maggiore impatto sulla personalità, se fossi nato a Baghdad o a Honolulu non so se ora saresti quello che sei....

Luca SM1 ha detto...

Sicuramente si, ma quello che intendevo io era: è possibile che un soggetto nato e cresciuto in uno stesso ambiente possiede una personalità più forte (o più debole) psicologicamente rispetto ad un altro soggetto nato e cresciuto nello stesso luogo? Io credo di si.

Asana ha detto...

Beh certo, quelli nati a Baghdad mica sono tutti Kamikaze!

La personalità ovviamente è formata anche dalle esperienze che uno ha avuto, dalla società in cui vive, dalle amicizie, dal lavoro....da mille cose...troppe forse!

molecola anfipatica ha detto...

... e dal modo, soprattutto, in cui una persona ASSIMILA queste esperienze.

Luca SM1 ha detto...

E' proprio questo il punto: come mai non tutti assimilano le stesse esperienze nello stesso modo? E' solo questione di aver vissuto altre esperienze oppure c'è qualcosa di più soggettivo, genetico, oserei dire, come per le malattie?

molecola anfipatica ha detto...

PER LUCA :)
Di sicuro la genetica in tutto questo non ci azzecca nulla.
Nessuna malattia, salvo rarissime eccezioni, ha una base genetica che ne giustifica in pieno l'insorgenza. E su quest'ultimo punto non mi sbilancio più di tanto altrimenti rischio di andare fuori argomento, anche se lo rintengo comunque un ottimo argomento di discussione. Qualora fossi interessato ad approfondire, ti do la mia e-mail e ne discutiamo privatamente.
Non esistono persone forti e altre deboli. Esiste la diversità, questo sì. Il fatto che certe persone reagiscano meglio di altre a determinati eventi, non dipende dal fatto che si possiedano o meno caratteristiche innate (e quindi immutabili) che ne giustificano la diversità nel comportamento. Dipende dal modo in cui una persona si predispone emozionalmente alla circostanza, e quindi dalla maturità della stessa.
La vita, né più né meno che come quando ci si allena su un tatami, è fatta di tentativi.
I comportamenti che noi attuiamo di volta in volta sono nient'altro che tentativi.
Strategie di gioco.
O se proprio vogliamo essere inerenti alla vita, strategie di sopravvivenza.
Chi sono gli animali che sopravvivono nella grande giungla folta di insidie e pericoli di ogni sorta? I più forti, naturalmente.
Ovvero, quelli che dopo tanti tentativi hanno trovato la strategia migliore. Non quelli che ci sono nati, forti.
E più la vita ti mette alla prova, per non dire alle strette, meglio è! Perchè sei costretto a trovare quanto prima la strategia migliore che ti consenta di sopravvivere, e al meglio. Viceversa muori. Viceversa ancora, nel caso in cui non hai vissuto eventi abbastanza significativi da aver messo a dura prova la tua capacità di attuare strategie vincenti, diventi un individuo estremamente palloso, lamentoso all'ennesima potenza, incazzoso e che ce l'ha con l'universo intero (che poi, come si fa ad avercela con l'universo intero? è impossibile! troppo grande...).

Asana ha detto...

....esistono anche persone dalle grandi potenzialià latenti, che vuoi per una cosa o vuoi per un'altra non riescono a far emergere.
Personalmente conosco persone la cui vita non è stata così "benevola" con loro...
E ai grandi cambiamenti o alle grandi sofferenze non è sempre facile reagire.....

molecola anfipatica ha detto...

Questo è anche vero, Asana.

Luca SM1 ha detto...

Io credo che le condizioni di vita di una persona possano cambiarla in meglio o in peggio in modo determinante. Anche un santo, se sottoposto a pesanti stress continui per mesi di fila, può diventare un demonio. Ma soffrirà il doppio, di un demonio, proprio perchè si troverà, suo malgrado, ad avere un comportamento che non gli appartiene. Ne so qualcosa.

MOLTIMALTI ha detto...

Ciao ragazzi, credo di avere buone notizie. Dopo quasi 3 mesi di terapia ho lasciato del tutto l'ansiolitico, l'ansia generalizzata e l'angoscia sono quasi andate via, vado in posti diversi e più lontani da casa senza paure o timori e sto facendo un lavoro abbastanza duro che mai avrei creduto di fare (anche se non so quanto durerà causa crisi). Il bambino in me a volte cerca di farmi credere che non sono un adulto, fa i capricci ed altre volte mi da un po' di ansia o nervosismo ma devo dire che credo che lo sto sconfiggendo. Nel frattempo domani comincio a scalare anche l'antidepressivo. Ci vuole tenacia, non bisogna perdere la speranza e credere nella terapia. Spero continui ad andare bene, vi aggiornerò. Se avete domande chiedete pure che vi leggo. Buone cose.

Unknown ha detto...

@Mitch.. Ottimo.. Sono contento che la terapia sta iniziando a funzionare.. Spero che lasci al più presto tutti i farmaci.. in bocca al lupo.. ciao

Asana ha detto...

Buongiorno, vorrei chiedere a Giacobbe se conosce la Terapia Breve Strategica di Nardone, e se sì cosa ne pensa.

Domanda rivolta a tutti ovviamente!

Luca SM1 ha detto...

Io ne ho conosco soltanto l'esistenza perchè ho letto un libro su Watzlawick dello stesso Nardone, ma come funzioni, non lo so...

Luca SM1 ha detto...

Piccola riflessione: Secondo Giacobbe, l’inconscio è soltanto memoria: memoria di tutto ciò che hai vissuto fino ad oggi. La ripetizione sistematica di un comportamento, una credenza, delle parole, possano entrare nell’inconscio e sostituirsi ai banchi di memoria “vecchi”.
In buona sostanza si potrebbe agire sull’inconscio tramite la ripetizione sistematica.
Resta il fatto che, per esempio, i “talenti” non si spiegano: come mai uno ha una certa passione o predisposizione per qualcosa fin dalla tenera età e senza che gli sia stato inculcato dai genitori? Io per esempio ho un orecchio musicale molto sviluppato, suono meglio di gente che ha studiato musica molto più di me e sono cresciuto in una famiglia dove nessuno suonava o ascoltava musica. Da dove arriva il mio talento? !

molecola anfipatica ha detto...

Dall'iperuranio, Luca.

molecola anfipatica ha detto...

Ciao forumisti!
E' da tempo che non mi faccio viva ma soprattutto noto che anche voi non vi fate vivi da tempo.
Vediamo se con questo mio nuovo intervento qualcuno si fa vivo.
Oltre a questo blog (il più morto di tutti quelli che frequento), frequento anche altri forum, communities e quant'altro. Sì... anch'io sono una di quelle che, quando "non molto impegnata", perde ore, giornate e giorni su facebook e youtube. E' vero, questa dipendenza da internet per noi "nuove generazioni" è deleteria, tuttavia il mio spirito ottimista mi ha sempre portato a considerare i lati, tutto sommato, vantaggiosi di quello che se visto soltanto da un lato, appunto, si configura essere solo un problema. Per farla breve, grazie al web oggi la comunicazione e migliorata tantissimo. Certo, la comunicazione in cui ci si vede, ci si tocca, ci si scambia emozioni dal vivo è la migliore (o forse l'univa vera), e quindi da preferire. Però non è nemmeno male poter confrontarsi anche a distanze oltre oceano in tempo reale tramite un network. Insomma, non tutti i mali vengono per nuocere. Di ogni cosa fatene uso e non fatene spreco: chi l'ha detto???
Ma tutta questa premessa per dirvi cosa?
Per dirvi che su un blog XXX (trattandosi di un blog privato non posso svelarvi il nome)
in cui si parla di argomenti diciamo un po' "spinti", mi è stata fatta una specie di intervista con delle domande devo dire molto interessanti. A me ha dato modo di riflettere parecchio, anche su cose su cui non avevo mai riflettuto o che magari davo per scontato.
Quindi considerando la tematica di fondo di questo blog , l'eterna diatriba fra adulto e bambino, ditemi un po' come avreste risposto voi a queste domande.
Nell'intervento di sotto vi posto l'intervista completa.

molecola anfipatica ha detto...

Domande da Blog XXX:
I: Simona, secondo te c'è differenza tra fare l'amore e fare sesso?
S: Per alcuni sì. Per me no.
I: In che senso per te no?
S: Nel senso che considero l'atto sessuale come una conseguenza del sentimento d'amore che provo verso il partner e non come un semplice atto fine a se stesso.
I: Hai mai sentito parlare del "dirty talk"?
S: Sì, e non mi piace.
I: Non pensi che in un rapporto di coppia la disinibizione sia la regola?
S: Assolutamente. Quando si fa sesso ci si denuda non soltanto fisicamente ma anche spiritualmente, quindi la disinibizione fa da padrona. Tuttavia, se è vero che a letto non ci sono regole, una però, almeno per me, è di fondamentale importanza: amare. Amare per me significa intesa, rispetto. Non credo riuscirei mai ad essere volgare col mio partner. Dire parolacce mentre si fa l'amore non lo trovo affatto eccitante, piuttosto il contrario. L'impeto e l'irruenza tipici di un rapporto in cui domina una forte passione non vanno confusi con la violenza. L'amplesso perfetto di corpo e anima è qualcosa che può essere definito tale se finalizzato all'amore, viceversa si riduce ad un atto di mero esibizionismo e di guerra (non di lotta: la lotta è passione amorosa) fra due corpi animali, "chiaramente egoisti".
I: Un'ultima domanda: cosa mi dici a proposito della fedeltà nel rapporto di coppia: si può amare una persona e contemporanemente tradirla sessualmente con un'altra?
S: Ripeto, per me amore e sesso non sono separati, quindi la domanda, nel mio caso, andrebbe formulata in questo modo: " si può amare più di una persona?". Certo che sì. Io l'ho fatto e non lo considero un tradimento e/o una mancanza di rispetto verso uno dei due. Intanto perchè se si è entrambi maturi, la cosa non può che andar bene a entrambi; secondo, mancherei davvero di rispetto il mio partner se non fossi fino in fondo franca con lui e con me stessa. Poi bisogna anche dire che molto spesso lì dove predomina un sentimento d'amore forte, questo sentimento diventa quasi inevitabilmente unico per quella persona. Almeno finchè dura.

Unknown ha detto...
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Unknown ha detto...

Ma quanto sei bugiarda molecola anfipatica!

molecola anfipatica ha detto...

Non ci posso credere! xD
Se sei il Luigi che conosco, non dovresti proprio commentare.

Unknown ha detto...

Se sei la Simona che conosco non dovresti proprio scrivere che non ti piace dire parolacce nei momenti di intimità-.- Virgolettiamo?

molecola anfipatica ha detto...

Virgolettati tu. E contattami privatamente.

molecola anfipatica ha detto...

Non su questo blog.

Unknown ha detto...

Tranquilla... anche se dici le parolacce rimango lo stesso il tuo più grande ammiratore. Beato chi ti avrà accanto...

PS: ma come faccio a contattarti se su facebook non ci sei?

DARHER ha detto...

PREMESSA
ragazzi, più che un Blog sulla psicologia evolutiva e tutto ciò che vi orbita attorno, si rischia di cadere nell'uso di questa piattaforma alla "social network" maniera. Una persona che vi si affaccia, potrebbe titubare dal scrivere i propri punti di vista ecc, vedendo che a volte si portano avanti discorsi di cui è impossibile trovare l'origine, e soprattutto che a farli siano puntualmente i soliti. Molecola, che sia pure, questo blog, ogni tanto, un mortuario! In questa maniera i nuovi arrivi iniziano nuove discussioni da zero, e c'è continuamente un riciclo di idee e di persone! Non è una sala chat, nè la bacheca di facebook. E' un bel lavoro quello che si porta avanti, ma forse leggermente inadatto al fine che dovrebbe avere questo blog. Si dovrebbero a mio parere scrivere le esperienze, vere e concrete, proprie o di terzi, di ieri o di qualche anno fa, su cui la gente possa riflettere. Non solo teoria insomma. Pratica!

RIGUARDO I NUOVI LIBRI..
Stanno per uscire nelle librerie due nuovi libri del Giacobbe! Si fa a gara per chi li compra prima? Uno è "Come Farlo Innamorare", l'altro è "Perché ti ha lasciata". La loro uscita è prevista per questo o il prossimo mese. Personalmente non ho bisogno di sapere come "conquistarlO" xD ma con maestria GCG riesce puntualmente ad inserire argomentazioni interessanti sia per lei che per lui. Non posso in ogni caso non notare che l'inclinazione è verso il pubblico femminile. Due nuovi libri, entrambi dedicati "a lei". Sarebbe interessante leggere il punto di vista di Giacobbe, ancor più approfondito, sui casi di omicidi in famiglia, mariti gelosi, e così via, con tanto di esempi. Così come un altro libro interessante sarebbe sul rapporto "genitori-figli" in una famiglia relazionato alla crisi attuale, o ancora il mondo che orbita attorno alle casalinghe disperate. Quindi, penso io, non solo l'intramontabile tema sesso, ma anche qualcos'altro da regalare ai propri genitori insomma, che si sia ancora o meno in casa con loro(;

molecola anfipatica ha detto...

Hai ragione, DARHER. Scusami per lui.

MOLTIMALTI ha detto...

Vabbè per non andare fuori tema vi aggiorno un po' sul mio training. Dopo 4 mesi e mezzo di training le cose sono un po' peggiorate a causa dello scalaggio dell'antidepressivo. Giacobbe mi ha consigliato di resistere perché la terapia serve proprio a non farti dipendere da qualcosa e comunque perché questi prodotti limitano alcune funzioni mentali, indi anche l'efficacia del training. Manca un mese e mezzo all'eventuale fine del training ed io mi sento solo un po' più adulto. Giacobbe mi sta dando buoni consigli nonostante all'inizio fosse un po' freddo. Comunque se non dovesse funzionare per ora non ho più voglia di lottare e resterò con le mie paure ed al limite riprenderò i medicinali. Non so più che altra via intraprendere dopo due anni di psicoterapia di tipo analitico (non psicanalisi) e tre anni di cognitivo-comportamentale. Ho sempre uno stato di tensione perenne anche se sembro tranquillo, infatti ho sempre i denti stretti e quando mi stendo a letto e chiudo gli occhi ho sempre i muscoli lì intorno tesi. Giacobbe mi ha consigliato di fare l'esercizio del respiro più volte al giorno ma ha funzionato poco. Se avete domande come sempre fate pure. Buon week end.

Unknown ha detto...

Vedo che siamo un po' permalosetti...
Anch'io sono un grande fan del prof. Giacobbe. Ho letto "come smettere di farsi le seghe mentali e vivere felici" e "come diventare un budddha in 5 settimane": due libri fantastici! Li consiglierei a chiunque. Grazie mille professore! Se la mia mente oggi è più sgombra e presente nella realtà lo devo molto ai suoi libri.
Darher, non è per fare il tipo da social network, so bene che su questo Forum di parla dei libri del prof. gIACobbbe, altrimenti non si chiamerebbe Forum dello scrittore Giulio Cesare Giacobbe, è che non potevo esimermi dal rispondere al post della mia amica molecola anfipatica (più antipatica che anfipatica). Poi mi spieghi perchè hai scelto un fosfolipide come nick.

Unknown ha detto...

Ciao Mitch, ho letto del training e se non sbaglio in uno dei suoi libri il prof. ne parla più dettagliatamente. Spiegami un po' come funziona. So che è un audio di ipnosi o giù di lì.

molecola anfipatica ha detto...

X Luigi: hai presente quando devi sceglierti un nick e non ti viene in mente nulla? Bene, davanti a me avevo aperto il libro di istologia al capitolo sulla membrana plasmatica, ergo...

Vedo che hai letto del training, se vuoi ti spiego io come funziona: praticamente ti inseriscono degli elettrodi nel cervello, dopodichè ti inviano degli impulsi elettrici superiori ai -30 mV capaci di generare potenziali d'azione multipli nei tuoi neuroni psicopatici. Dopo aver eseguito questa operazione diciamo 20- 50 volte consecutive, i tuoi neuroni come successivamente ad un elettroshock si saranno acquietati e pronti ad elaborare informazioni più normali da far partorire a quel "modesto" (come vedi non uso parolacce) cervello che hai.
Penso dovresti provarlo.

Unknown ha detto...

Sei stupida! :P
Scherzi a parte, tu l'hai fatto il training?

molecola anfipatica ha detto...

Non l'ho fatto.
Nel libro "La paura è una sega mentale" ne parla.
So che è un audio e che consiste in una specie di trapianto della personalità adulta attraverso una suggestione a livello inconscio.
Prova a chiedere a GCG il saggio in omaggio.

Unknown ha detto...

Grazie Simona. Perchè hai tolto la foto?

molecola anfipatica ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
molecola anfipatica ha detto...
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MOLTIMALTI ha detto...

Ciao Luigi, come ha detto molecola anfipatica consiste nel farti suggestionare che il bambino dentro di te è accudito e cerca di convincerti che tu sei adulto, cambiandoti l'autoimmagine che hai da quella di bambino a quella di adulto. Oltre al training ogni giorno devi ripetere dei mantra mentalmente. Sembrava che avessi avuto qualche miglioramento ed invece da quando sto scalando l'antidepressivo va davvero molto peggio con l'ansia. Ho preso appuntamento con lo psichiatra per vedere il da farsi, Giacobbe mi ha consigliato di chiedere al medico la misura esatta di psicofarmaci che mi abbisogna per un assestamento nella condizione di stabiità senza alienazione. Ormai manca un mese e mezzo alla fine del training e credo proprio che su di me non abbia fatto effetto. D'altronde continuo fino alla fine tanto non ho alternative né altre speranze, poi non so cosa farò.

MOLTIMALTI ha detto...

Ciao ragazzi vi aggiorno. Dopo quasi 5 mesi di training lo psichiatra mi ha rimasto una dose praticamente nulla di antidepressivo e mi ha detto che altri suoi pazienti hanno fatto il training con ottimi risultati. Io mi sono accorto di non aver eseguito bene il respiro dei mantra e quelli per rilassarmi, da quando li eseguo correttamente riesco a rilassarmi un po' di più ed i pensieri negativi si sono affievoliti. Però siccome sto prendendo fiducia il bambino dentro di me sta lottando e mi sta facendo stare male, cerco di parlargli ma mi da solo ansia e pochi momenti di benessere. Credo di potercela fare ma ci vuole davvero volontà di ferro e tanta forza.

Luca SM1 ha detto...

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_luglio_2/sparatoria-cardano-al-campo-gravi-sindaco-vicesindaco-2221952911129.shtml

Mi sono sempre chiesto: questa gente qui, sono dei soggetti "adulti" secondo il modello di Giacobbe? Io dico di si: sono aggressivi, prepotenti, prendono anzichè dare, disposti a sopportare il disagio (la galera) pur di affermare la propria personalità, insomma, dei veri duri cazzuti. Io invece, che la rabbia non riesco a buttarla fuori e mi si somatizza devastandomi il corpo, sono sicuramente un bambino. Chissà se con il training ce la faccio a fare una strage di tutti i miei nemici..bahh temo di no, non ci riuscirò mai, purtroppo

Luca SM1 ha detto...

Scusa Mitch, ma il tuo ultimo post mi sembra in contrasto col penultimo, dove dicevi che stavi molto male "da quando sto scalando l'antidepressivo va davvero molto peggio con l'ansia", ora lo psichiatra ti dice che il training funziona alla grande e ti senti meglio perchè hai cambiato la respirazione? Ho capito bene?

MOLTIMALTI ha detto...

Luca SM1 lo psichiatra non ha detto che va alla grande ma con il respiro va meglio e devo continuare così. Inoltre non mi ha reinserito le medicine perché, come dice anche Giacobbe, provocano alienazione e non fanno funzionare bene il training. In pratica devo resistere, il bambino dentro di me mi sta davvero torturando e sto provando a prenderlo sia con le buone che con le cattive ma sento di potercela fare. Per ogni dubbio scrivete pure ;-)

MOLTIMALTI ha detto...
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Luca SM1 ha detto...

Capito. Una cosa che invece non capisco è perchè mai il bambino debba farci star male nella fase evolutiva. Mi sembra una cosa senza senso, dal momento che si migliora la propria condizione.

Carlo ha detto...

Ciao a tutti, sono nuovo. Volevo fare una domanda a tutti. Che fa un adulto quando sbaglia? Come difende la sua illimitata autostima dagli errori, le sconfitte e le colpe?
Grazie a chi vorrà rispondere.

MOLTIMALTI ha detto...

Luca SM1 il fatto è che il bambino non è stato accudito, protetto e motivato, quindi non se ne va e ti fa stare male.
Ciao Carlo, Giacobbe nei suoi libri dice che l'adulto quando sbaglia chiede scusa, ed in questo caso diventa un bambino, uno dei pochi casi utili ad essere bambini: diventa umile e chiede scusa ammettendo l'errore.

Luca SM1 ha detto...

Bah, stando alle parole di Giacobbe sembrerebbe il contrario, cioè che il bambino, essendo stato accudito e protetto dai genitori, non vuole mollare questa condizione, infatti lui cita l'esempio degli extracomunitari di 12-13 anni che sono già adulti proprio perchè non accuditi e protetti dai genitori, ma presi a calci nel sedere (sempre che li abbiano ancora)

MOLTIMALTI ha detto...

Il problema è che li trattengono e li tengono sotto una campana di vetro, naturalmente i bambini devono avere affetto e protezione ma troppo li rovina. Poi c'è bisogno di spronarli e motivarli.

Luca SM1 ha detto...

Secondo me la fregatura di tutto il discorso è che puoi anche pensare di essere un Dio in terra, col training o senza, ma ognuno ha un punto di rottura. Io fino all'inizio dell'anno non avevo particolari problemi, se non quello di non riucire ad innamorarmi, problema che oggi sarei felicissimo di tenermi al posto di ciò che mi è successo dopo. Dall'inizio dell'anno, invece, sto vivendo - per colpa di altri e non mia - una situazione molto pesante e difficile da risolvere (anzi, non si può risolvere) che mi ha dato una mazzata in testa e fatto risorgere pesanti somatizzazioni (della rabbia, non dell'ansia, quella viene IN SEGUITO alle somatizzazioni quando temi di dover limitare la tua vita, come in effetti ho dovuto fare) e che mi ha fatto capire che la mia presunta capacità di affrontare TUTTO da solo senza l'aiuto di nessuno è una cretinata all'n-esima potenza. Se qualcuno si crede invulnerabile, prova a farlo dormire 4 ore per notte per dei mesi, poi vediamo. Ora mi trovo con una bella nevrosi (traumatica, per la quale il training non serve ad un bel niente) e sono cazzi amarissimi. Altro che bambino impaurito.

molecola anfipatica ha detto...

Ti hanno rapito e rinchiuso in una stanza buia e maleodorante costringendoti a dormire solo 4 ore per notte con la minaccia che se solo avessi provato a dormire mezzo secondo in più, ti avrebbero riempito la stanza di zanzare tigri e anofeli della savana che ti avrebbero ronzato nelle orecchie tutto il tempo e succhiato tutto il tuo sangue venoso e arterioso, linfa compresa?
Ho indovinato?
Beh... se così, hai ragione: è proprio una nevrosi traumatica.
Non credo ci sia rimedio.
Prova a chiedere aiuto ai tizi dei piani alti.

Asana ha detto...

Caro LUCASM1 finchè la colpa sarà "sempre degli altri" non ci sarà nessuna via d'uscita...
Saluti

Luca SM1 ha detto...

E' evidente che entrambi non avete provato in prima persona ciò di cui sto parlando, in caso contrario non fareste nè dell'ironia nè scrivereste frasi "fatte". Per inciso io lavoro 12 ore al giorno, non posso dormire quando voglio e dove voglio. Saluti.

Luca SM1 ha detto...

Ah, anche se non me ne lamento (e qui dimostro di essere un adulto) ho una lesione alla colonna vertebrale che mi provoca dolori costanti e cronici, irrisolvibili e che si aggravano col passare degli anni. Quando la vasca è troppo piena, trabocca. Questa me l'ha scritta proprio GCG

MOLTIMALTI ha detto...

La mia situazione è paradossale. Il training non ha fatto molto effetto con me perché vivo con i miei genitori, quindi dovrei rifarlo vivendo da solo. Ovviamente ho un'ansia pazzesca al solo pensiero, oltre a quella patologica che già ho. GCG ha detto che o faccio così o resto invalido a vita: oltre a prendermi le mie responsabilità da adulto il training può fare effetto solo così. Probabilmente a settembre cercherò un monolocale o simili ma al momento ho mille difficoltà quotidiane che renderanno la mia un'impresa eroica.

molecola anfipatica ha detto...
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Luca SM1 ha detto...

Caro Mitch, mi spiace molto per la tua situazione. Non capisco molto che senso abbia rifare il training vivendo da solo (non serviva proprio PER trovare il coraggio di andare a vivere da soli?) ma mi sento di metterti in guardia sulla "smania" di uscire di casa: io sono andato a vivere in un posto dove i vicini mi fanno dormire 5 ore per notte, e lavorandone quasi 12, in sei mesi mi hanno portato ad un esaurimento fisico e psichico. Per quanto mi riguarda, la cosa che mi ha dato una certa sicurezza è stata il mio lavoro, dopo qualche anno. Ma ho provato sulla mia pelle che invulnerabili ed invicibili sono solo gli Dei. In bocca al lupo.

MOLTIMALTI ha detto...

Ciao Luca SM1. In effetti doveva essere così e non ci sto capendo molto. Non sentendomi ovviamente adulto e sicuro di me ho chiesto a GCG da cosa capiva che potevo fare questo passo, e lui ha risposto dal fatto che posso lavorare e andare via di casa in qualsiasi momento. In effetti proprio lui mi ha detto che il training non ha funzionato bene perché vivo con i miei, indi dovrei andare via (paradossale). Inoltre io mi sento sempre peggio, non riesco ad allontanarmi di molti km di casa quindi figuriamoci se vado a vivere da solo rischiando l'ennesima depressione ansiosa. Forse il Dottore non vuole ammettere che su di me non ha funzionato il training o forse il bambino dentro di me si oppone ai suoi consigli (che oggettivamente mi sembrano contrastanti oltre che appunto paradossali). Fatto sta che ho quasi finito il training, non mi sento meglio di 6 mesi fa e non so che fare.

Asana ha detto...

Secondo me non è che andando via di casa si diventa adulti automaticamente...

Conosco gente che abita da sola ed è un mezzo disastro, come conosco gente che abita con i genitori ed ha le palle quadrate....

Quindi ogni estremismo a mio parere è deleterio, certo andare via di casa in qualche maniera responsabilizza me non basta sicuramente a completare il percorso.

Un'altra cosa, se con il training ci si "impianta" una personalità fittizia che senso avrebbe l'unicità dell'individuo???

Voglio dire, tutti quelli che hanno fatto il training (e su di loro ha funzionato) ora hanno la stessa personalità???

MOLTIMALTI ha detto...

Asana sul diventare adulti ti do pienamente ragione, anche perché se una persona nelle mie condizioni dovesse andare via credo che peggiorerebbe solo la sua situazione, siccome io mi sento ancora un bambino e davvero poco adulto. Infatti al momento ho una forte ansia, poche speranze e non so cosa farò. Per quanto riguarda il cambio di personalità, quello c'è e lo dice anche GCG nei libri, ma io credo che sia fisiologico perché si passa comunque dall'essere bambini al divenire adulti, quindi è anche un segno positivo probabilmente.

Luca SM1 ha detto...

Io ho iniziato a lavorare vivendo ancora con i miei, ed ho continuato così per diversi anni, fino a quando, spinto dalle letture di Giacobbe ho pensato che andare a vivere da solo mi avrebbe fatto fare il salto di qualità (e cmq prima non avevo grossi problemi di ansia o depressione, anzi, direi che vivevo piuttosto sereno). La fregatura, per me, è stata che ci contavo così tanto su questo cambiamento-miglioramento che quando mi son trovato la "sopresa" delle 5 ore di sonno per notte ho lottato per mesi con ferocia per mantenere la mia "indipendenza". Ebbene, dopo qualche mese di questa lotta disperata (la situazione è, oggettivamente, irrisolvibile se non cambiando casa) mi sono dovuto arrendere all'evidenza che 1) a me 5 ore di sonno non bastano per campare 2) fare la guerra ai vicini non mi ha portato alcun risultato. Ecco che l'idealizzazione di essere invincibili ed invulnerabili se n'è andata a puttane, ho avuto un collasso ed ora sono costretto ad andare a dormire dai miei tutti i giorni per non perdere il lavoro e la salute che mi è rimasta. Ed ora sto peggio di prima, molto peggio.

Unknown ha detto...

Salve prof.
Ho visto che i suoi libri si stanno orientando verso un pubblico femminile. Quando vedremo uno preciso per un pubblico maschile?
Buona giornata a tutti!

molecola anfipatica ha detto...

Mitch, mai provato a chiederti a cosa sia dovuta la tua ansia e verso cosa (pensieri, situazioni immaginarie o reali), soprattutto, provi ansia?
L'ansia è un sentimento base e come tale va compreso.
Concordo con quanto detto da Asana: andare via di casa è sicuramente un ottimo inizio (te lo dico anche per esperienza personale) ma non risolve il problema alla base.
In bocca al lupo amico! ;)

Per Luca: amico mio, lamentarsi non serve a nulla. Ma proprio a nulla...
Se davvero abbiamo un problema, ci rimbocchiamo le maniche e vediamo come risolvere. Volenti o nolenti, non è la vita, ad essere puttana. Non sono i problemi, che vengono a cercarci (guarda caso proprio a noi). Siamo noi che, da soli, possiamo far fronte alle circostanze della vita, che chiaramente, sia che ce le siamo chiamate sia che ci siano piombate addosso, non possiamo cambiare, soltanto affrontare. E ripeto: noi e nessun altro.

molecola anfipatica ha detto...

Asana, sono pienamente d'accordo con te quando scrivi: "se con il training ci si "impianta" una personalità fittizia che senso avrebbe l'unicità dell'individuo???"
In effetti, penso anch'io che il percorso di ciascuno fa parte della nostra unicità di individui e inquanto tale è sbagliato imporsi una personalità che non ci appartiene, o che comunque non abbiamo ancora acquisito CONSAPEVOLMENTE in noi stessi.

MOLTIMALTI ha detto...

molecola anfipatica la mia ansia è dovuta al bambino dentro di me molto insicuro e spaventato che non mi lascia crescere perché chiede che gli sia dato l'affetto che gli spetta. Ho capito di non essermi fidato della grande madre e forse questo sta alla base della non riuscita della mia terapia. GCG mi ha detto che lei è la Madonna, mi ha fatto sorridere ma sembra vada meglio. In ogni caso sono quasi vicino ai 6 mesi e se questa è la strada giusta devo rifare il training, ovviamente senza andar via di casa senza nessuna base ma in futuro lo farò, non appena starò bene.

Luca SM1 io credo che i tuoi siano problemi reali e non seghe mentali come le mie, quindi non puoi risolverli con il training ma solo realmente. Magari io avessi problemi reali e non immaginari!

Asana ha detto...

"....perché chiede che gli sia dato l'affetto che gli spetta...."

Da chi?

Luca SM1 ha detto...

Si, lo so bene che il mio è un problema reale e che non serve a nulla lamentarsi, ma non c'è dubbio che è un problema di difficile soluzione. Non posso cambiare casa (l'ho acquistata, Cristo!) come se fosse un'auto. Ci dovrò rimettere dei soldi e chissà quando riuscirò a vendere, e tutto questo per colpa di tre figli di puttana che, se potessi, strangolerei con le mie mani. Ma così mi caccerei in guai ancora peggiori, e così mi si ripercuote tutto a livello corporeo, con risultati nefasti. Ecco, mi sono lamentato di nuovo, è l'unica cosa che posso fare, merda.

MOLTIMALTI ha detto...

Asana dai genitori in passato o comunque dalla mamma, ora a quanto pare solo la grande madre può fare qualcosa. Fatto sta che il suo contenitore d'affetto è vuoto e deve essere riempito in qualche modo altrimenti non mi lascerà mai crescere. Mi sto ossessionando un po' troppo con ansia, training ecc. spero di liberarmi un po' la mente e rilassarmi un po' sennò passò dall'ansia all'esaurimento nervoso :-D

molecola anfipatica ha detto...

Mitch, se posso darti un consiglio, non arrovellarti la mente su questi pensieri, a mio avviso, perfettamente inutili. Vai direttamente al punto: qual è il problema? Cos'è, esattamente, che mi turba?
Se continui a pensare a 'sta storia della grande madre (ma chi è? voglio conoscerla), della Madonna ( voglio conoscere anche lei) e del bambino killer (meglio le bambine: sono più inquietanti), sei molto distante dalla realtà e per nulla risolutivo.

Luca SM1 ha detto...

La grande Madre è l'archetipo che Giacobbe usa nel training per rappresentare il genitore, così come il guerriero di luce invicibile ed invulnerabile rappresenta l'adulto. A me proprio quest'ultimo sta mandando in rovina perchè è uno che ti fa morire piuttosto che cedere, anche quando di forze non ne hai più e combattere è inutile e controproducente.

molecola anfipatica ha detto...

Chi conosce ( e riconosce) i propri limiti, conosce la propria forza.

Luca SM1 ha detto...

Già, infatti razionalmente mi son fatto due conti ed ho provato ad andare a dormire dai miei, ma ho solo tamponato il problema, perchè l'inconscio non ragiona e pretende di "dormire" a casa dell'adulto: così mi sono esplose le somatizzazioni che mi torturano da mesi. Cmq ti ringrazio delle risposte, prima non l'avevo fatto ed è prova che non sono più quello di una volta (credo che dal tenore dei messaggi tu l'abbia già rilevato, questo cambiamento).

roby ha detto...

X Luca:questo e' solo un tuo pensiero.Se te credi all'adulto ed al bambino gli dai vita...in realta' dentro di te non c'e' proprio una mazza,stai lottando contro il fantasma formaggino,quando vorrai renderti conto di questo il tuo problema come per magia svanira'?Dov' e' l'inconscio?qualcuno lo ha visto?
no!pero?fa paura!hai mai visto Dio?no!eppure per millenni al solo nome tutti tremavano.La verita' e' che noi siamo un tutt'uno,e ognuno e' speciale per quello che e',non c'e' nessuna meta da raggiungere,se ti senti bambino crescerai mica tutti gli alberi crescano alla stessa velocita',quindi accetta il tuo stato vivi il presente,godi di quello che hai e stai sereno vedrai che starai bene.

Luca SM1 ha detto...

In pratica stai dicendo che tutta la teoria di Giacobbe è una gran cretinata..il che può anche essere vero. Che l'inconscio esista, però, è fuori discussione, almeno per me, perchè le cose migliori, quelle che mi hanno fatto stare meglio, fino ad oggi, le ho fatte grazie a quello che chiamiamo "istinto" e non grazie al ragionamento della mente razionale. Tanti altri illustri "pensatori" come Jung, Freud, ecc. sono d'accordo con questo assunto. Converrai che i nostri desideri profondi, le nostre pulsioni, non sono certo governate dalla ragione, la quale non fa altro che "mediare" tra la scelta che vorremmo e quella che in concreto possiamo fare.

Luca SM1 ha detto...

Quando però l'istinto è molto forte, è molto difficile tenerlo a freno e, di conseguenza, la ragione può solo tamponare le pulsioni, col risultato che o si compie qualche gesto inconsulto o si somatizza sul corpo, come accade a me.

Aram09 ha detto...
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Aram09 ha detto...

Caro professore, premetto che adoro i suoi libri e trovo davvero che Lei sia geniale...o la psicoterapia evolutiva...
Leggendo i suoi libri mi sono resa conto di essere una "bambina" dove io ho sempre pensato di essere un adulta soprattutto dopo un esperienza personale molto difficile... Mi aiuti a diventare una "stronza"...

Unknown ha detto...

Ciao...ho letto molti tuoi libri..mi piacerebbe che tu fossi il mio psicoterapeuta...sono di Pistoia..hai uno studio nelle vicinanze? Ciao, Veronica

marcolino ha detto...

salve, ho acquistato i libri ma come posso avere l'audio del training?

MOLTIMALTI ha detto...

Ciao ragazzi, credo che il Prof non scriva più in chat, scrivetegli a mail@giuliocesaregiacobbe.org

Riguardo il mio training lo sto ripetendo e credo che il problema fosse il non rilassarmi bene. Ora sento che la terapia "entra" meglio nella mia mente. Già lessi una cosa del genere ma l'ho sottovalutata. Sono fiducioso a tal punto che non ho neanche comprato ancora l'assistenza di GCG.

Luca SM1 ha detto...

@Mitch: ma l'assistenza non era già compresa nel prezzo del training? Adesso bisogna pagare pure quella?
@Marcolino: basta pagare..
@Veronica: mi sa che i libri di Giacobbe li hai letto un pò troppo velocemente..
@Aran: io comincerei a schiaffeggiare qualche vecchietta indifesa
@per tutti-> domanda dell'estate 2013: se il training crea la suggestione di essere invicibili ed invulnerabili (nel mondo della mente) che succede se trovo qualcosa che (nel mondo reale) non riesco ad affrontare e superare? Che ne dite di una bella nevrosi traumatica per la quale il training non serve più ad una cippa? Buone vacanze!

Asana ha detto...

Caro Mitch, secondo me l'unico modo per diventare invincibili e invulnerabili nella vita reale è superare le situazioni con una esperienza reale.

Puoi immaginare quanto vuoi come sia il sesso ma sino a quando non lo provi DI PERSONA non lo saprai mai cos'è...

Lo stesso valo per tutti i campi della vita...la vita è il training!

Buon ferragosto a tutti!

MOLTIMALTI ha detto...

Luca SM1
intendevo il rinnovo dell'assistenza una volta scaduti i sei mesi. Riguardo la tua domanda io credo che il training ti fa essere consapevole delle tue forze ma non ti fa credere un supereroe.

Asana
io ho avuto tantissime esperienze nella vita reale e continuo ad averne nonostante la forte ansia, ma se rimango sempre convinto di non essere in grado di affrontare le situazioni, cioè di essere un bambino, potrò fare le cose anche meglio di un adulto ma sempre senza consapevolezza e con un forte disagio.

molecola anfipatica ha detto...

PER LUCA: TU SCRIVI:"se il training crea la suggestione di essere invicibili ed invulnerabili (nel mondo della mente) che succede se trovo qualcosa che (nel mondo reale) non riesco ad affrontare e superare? "
SUCCEDE CHE TROVI QUALCOSA CHE NON RIESCI AD AFFRONTARE E SUPERARE.
SEMPLICE.

ESISTONO, LE COSE INAFFRONTABILI E INSUPERABILI. UNA DI QUESTE è LA MORTE. PROBABILMENTE L'UNICA DAVVERO INAFFRONTABILE E INSUPERABILE.
SE POI PENSI ALLA TUA VITA PRECEDENTE NEL JURASSICO, TU, UNICO UOMO SUPERSTITE, CLONATO E TRAPIANTATO SUL PIANETA TERRA DAGLI ALIENI DEL SISTEMA ZETA RETICULI, CHE OGNI GIORNO SI TROVAVA A DOVER AFFRONTARE UN TIRANNOSAURUS REX INAFFRONTABILE E INSUPERABILE, APPUNTO, CAPISCI BENE CHE ERI UN' EMERITA CIPPA, IN CONFRONTO AL TIRANNOSAURO.
E ALLORA COS'HAI FATTO?
TI SEI LASCIATO MANGIARE?
CERTO CHE NO.
IL TUO ANTENATO HA FATTO UNA COSA PIù INTELLIGENTE:INNANZITUTTO HA RICONOSCIUTO ESSERE UNA CIPPA IN CONFRONTO AL TIRANNOSAURO (ANCHE SE UN UOMO DEL FUTURO GLI AVESSE PROPOSTO IL TRAINING, DI CERTO NON SAREBBE STATO AUTOSUGGESTIONANDOSI CHE SAREBBE DIVENTATO INVINCIBILE E INSUPERABILE AGLI OCCHI DEL TIRANNOSAURO), VICEVERSA, SE SI FOSSE CREDUTO PIù FORTE DI LUI, AVREBBE NEGATO L'EVIDENZA E IN MENO DI UN SECONDO SAREBBE FINITO RIDOTTO IN POLTIGLIA NELLE SUE VISCERE; SECONDO, PRESO ATTO DELLA SITUAZIONE "REALE" (tirannosauro= fisicamente sti cazzi! io = fisicamente merdina),L'UOMO DEL JURASSICO HA CAPITO CHE, SE LO VUOLE, PUò FAR LEVA SUL SUO INGEGNO (COSA CHE AL TIRANNOSAURO MANCA) E, RINCHIUDENDOSI NELLA SUA CAVERNETTA-LABORATORIO, HA ELABORATO UNA TRAPPOLA STRATEGICA PER ANNIENTARLO.
DELLA SERIE, SE NON HAI I DENTI AFFILATI COME UN BISTURI E UN CORPO ALTO 30 METRI E LARGO 20,MAGARI SCOPRI DI AVERE UN'ASCELLA LARGA 60 METRI O COMUNQUE UNA TASCA DENTRO CUI INFILARTELO.

Asana ha detto...

Molecola Anfipatica, scrivi come Giacobbe...

molecola anfipatica ha detto...

Grazie Asana. E' gran bel complimento. Ma Giacobbe è inimitabile.

Asana ha detto...

Io intendevo "scrivi come Giacobbe" per esortarti a scrivere con il tuo stile!
Non con lo stile di un'altro...

molecola anfipatica ha detto...

Scrivo come scrivo, Asana. Ognuno di noi ha il PROPRIO stile. Che poi sia inconfondibile o più simile a quello di altri, è una questione di opinioni.
Io sono io.
Giacobbe è Giacobbe.
Un sorriso e buona domenica di sole a tutti voi.

Giulio Cesare Giacobbe ha detto...

Comunicazione per tutti.
NON CERCATE DI PRATICARE IL TRAINING FAI DA TE: NON FUNZIONA. Dovete acquistare il training registrato e seguirlo con l'assistenza mia o di un terapeuta abilitato alla terapia evolutiva (vedi link LA SCUOLA sul mio sito). Questa non è una comunicazione commerciale ma terapeutica.

Luca SM1 ha detto...

Cara Molecola, a me il tuo stile piace, e scrivi pure delle cose assai sensate. Il problema di tutto il tuo discorso è semplice: l'inconscio (chiamalo istinto, intuito, come vuoi) non ragiona in modo razionale come fa il tuo uomo delle caverne. Nel mio caso credo sia successo questo: dopo anni ed anni passati alla ricerca dell'indipendenza dai genitori, riesco finalmente a comprarmi casa. Simbolicamente l'uscita da casa dei miei penso possa richiamarsi al rito dell'iniziazione. Per un motivo da me indipedente l'iniziazione va a puttane e sono costretto a tornare a casa dei miei per non soccombere (in senso proprio fisico, pechè a forza di fare l'eroe ho avuto un collasso). L'inconscio ha classificato questa cosa come "hai fallito" e non gliene frega niente il perchè. Non ce l'hai fatta da solo, punto. Questo ha scatenato, dentro di me, un vero e proprio Tsunami, una catastrofe di proporzioni enormi, qualcosa che mi ha mandato al tappeto cancellando gran parte della mia autostima. Devo dire che i primi mesi mi sembrava di aver affrontato nel modo da te indicato (ed infatti stavo discretamente bene, ero solo molto incazzato) ma poi, probabilmente per il protrarsi della situazione, il lago con la superficie ghiacciata si è rotto e ci sono finito dentro. Adesso riesco a malapena a stare a galla, ma ogni tanto affondo e rischio di annegare. E non c'è ragionamento razionale che mi aiuti perchè l'inconscio NON è razionale. So che per chi è molto razionale questo discorso sarà incomprensibile, ma chi ha studiato un pò di Jung, Freud ecc., nonchè le teorie Giacobbiane, credo riuscirà a capirmi.

Luca SM1 ha detto...

Per scriverla "alla Giacobbe", è successo che la personalità adulta che dentro di me già si è formata a fatica a causa di un problema fisico invalidante (lesione alla colonna che mi provoca dolori ed affaticameto cronici, in progressivo peggioramento) ha combattuto fino allo stremo delle forze per poi arrendersi, forse, a quella bambina, che infatti nelle persone malate (lo scrive Giacobbe) è quasi sempre prevalente.

molecola anfipatica ha detto...
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molecola anfipatica ha detto...

X LUCA
Cos'è l'inconscio?
Praticamente quella cosa che chiamiamo umore. Molto spesso diciamo "oggi sono di cattivo umore". L'umore non è qualcosa che si può controllare razionalmente. Su questo mi trovi perfettamente d'accordo con te, Luca. L'umore, diversamente dalle emozioni, che sono uno stato emotivo legato al momento, è uno stato emotivo rievocante emozioni legate a traumi del passato. Esso è in grado di far emergere queste emozioni, in maniera più o meno preponderante, a seconda delle situazioni di stress cui siamo sottoposti nel presente.
Ti faccio un esempio.
Devo preparare un esame ed ho pochissimo tempo per farlo: ansia, ansia, ansia.
E perchè ansia?
Perchè devo prepararlo e non ho molto tempo per farlo.
Allora la mia mente cosa fa, o meglio, il mio inconscio?
Quasi come se volesse "aiutarmi" a difendermi da possibili situazioni spiacevoli che potrebbero presentarsi, mi prospetta tutta una serie di eventi catastrofici cui posso andare in contro, della serie: non ce la farai, non ce la farai mai, ce la farai ma poi morirai, prima morirai e poi ce la farai... e così via, all'infinito. Con il risultato che magari davvero non ce la farò perchè nel frattempo ho perso tempo a pensare anzichè studiare. Eppure, il flusso di pensieri non è provocato da noi, DALLA NOSTRA VOLONTà, ma dal nostro inconscio. E' come se avessero detto all'uomo delle caverne che è in arrivo un'orda di cavallette tirannosauro che distruggerà l'orticello attorno alla sua cavernetta e lui, anzichè affrontare la situazione NEL PRESENTE, una volta che si presenterà, se si presenterà, pensa, ripensa e strapensa a tutte le possibili catastrofi cui dovrà far fronte, alla ricerca, peraltro, di una chimerica soluzione ad un problema inesistente.
L'inconscio, nella sua forma diciamo negativa, si manifesta sempre così: COME LA RICERCA DI UNA CHIMERICA SOLUZIONE AD UN PROBLEMA INESISTENTE.
Ora, se è vero che ciò che proviene dall'inconscio non si può controllare, è vero però che ciò che è frutto di un atto consapevole è, per sua stessa natura, sotto il nostro pieno controllo.
La consapevolezza dev'essere quella di non lasciare che il mio inconscio/umore mi deconcentri dalla realtà presente.
Perchè l'essere e voler essere concentrati sul presente si può. Basta volerlo.
Anche se l'inconscio non lo vuole e inizia a fare i capricci.
E quando un bambino fa i capricci, cosa si fa?
Lo si ignora.
Sempre.
Se tu gli dai corda, il bambino non la smette più.
Se tu continuerai a dar corda al tuo pensiero "io ho fallito perchè blà blà blà blà..." lui non la smette più.
Lascialo perdere.
Concentrati sulla realtà.
Prima lo lasci perdere, prima smetterà di darti filo da torcere.

;)

Luca SM1 ha detto...

Tutto vero, verissimo: se il pensiero di un problema immaginario ti tormenta, tu non dargli corda e concentrati sulla realtà e gli toglierai forza. Questo vale anche per i problemi reali, nel breve periodo: mi concentro sul problema reale e cerco di risolverlo, finchè ci riesco e torno sereno.
Che succede, invece, quando un problema REALE si protrae per mesi e mesi senza che tu riesca a risolverlo? Dopo un pò provi ad ignorarlo ed all'inizio può anche funzionare, ma lui ha un sistema infallibile per tornare prepotentemente in risalto: il corpo. Perchè il pensiero, là sotto, c'è sempre, è come la brace sotto la cenere: non la vedi ma se ci metti la mano sopra ti scotti.
Perchè tu puoi ignorare il pensiero, non il corpo. Ecco allora che vieni assalito da fitte, crampi, tensioni muscolari dolorose, vertigini, stravolgimento delle funzioni digestive e chi più ne ha più ne metta (le somatizzazioni sono infinite). E là ti devi arrendere, per forza. Contro il corpo si perde sempre, non ho mai visto uno che sta male che se la spassa e ride come un matto (forse i matti lo fanno davvero, ma temo non sia un esempio valido, per le persone normali). Ovviamente tutto ciò che scrivo lo dico per esperienza vissuta e non per sentito dire.

DARHER ha detto...

Ciao a tutti, la comunicazione di Giacobbe è importante, e la stavo proprio aspettando, essendomi imbattuto qualche tempo fa su internet nell'audio terapeutico evidentemente lasciato da qualche fesso. In uno dei libri, credo "La paura è.." l'autore scrive che il training ha praticamente avuto una quasi totale percentuale di successi, ad eccetto di alcune persone che non non hanno svolto correttamente la terapia. Le premesse pertanto, ci sono. Se si va ad uno psicologo di città, si spendono fiumi di soldi: la terapia di Giacobbe funziona meglio e costa moolto meno. Il corrispettivo di due-tre sedute tra le decine che andrebbero fatte in una clinica generica. Per tutti coloro che ne possano aver bisogno, o che si imbattino nell'audio, meglio non rischiare di mandare a monte un'opportunità senza pari. Immagino tra l'altro, rispondendo anche a Mitch, che la costanza e la correttezza nella terapia diano la possibilità alla personalità adulta di crescere molto più di quella infantile, non dando alla seconda possibilità di farsi anticorpi al riguardo: poi combatterne l'egemonia è difficile il doppio. Hai detto poi, Mitch, che Giacobbe inizialmente era un po' freddo.. lo spiega nei suoi libri, che è un modo per evitare il transfert. Lui ti da indicazioni, ti guida, ma è tua la strada che devi percorrere. Ce la farai, vedrai. Concludendo, sono convinto che come me, in molti cercando interviste e informazioni sul Giacobbe, si siano imbattuti nell'audio che gira sul web: se c'è qualche hakerino, che faccia esplodere il sito dove lo trova(; So cose serie, non si gioca molto con le terapie.

DARHER ha detto...

A proposito, ho appena comprato l'ultimo libro, e mi appresto a leggerlo eheh(; Bisogno non ne avevo e non ne ho affatto, di imparare a conquistare una donna. Eppure qualcosa qualcosa, da questi libri, si impara sempre. Si definiscono meglio idee sulle tipologie umane, e varie altre cose. E voi? L'avete preso?

MOLTIMALTI ha detto...

DARHER ciao, mi spiace deluderti e deludermi ma GCG mi ha detto che la mia situazione è più grave del normale visto che in sei mesi il training non mi ha fatto nulla e continua a non farmi nulla. L'ho sospeso e su suo consiglio vedrò di nuovo il mio psichiatra. Mi ha detto di non disperarmi perché c'è una soluzione per tutti, ma per me non credo ci sia più. Buona fortuna a tutti.

Luca SM1 ha detto...

@Darher: secondo me se il training funziona, poco importa da dove arriva: si tratta pur sempre di una registrazione audio, un mp3, no? A parte l'illegalità della procedura, francamente non riesco proprio a comprendere che differenza ci possa essere tra un audio "trovato in rete" ed uno spedito direttamente da chi lo vende. E' come un cd masterizzato, secondo me: che differenza può avere dall'originale, se non la copertina?
Da parte mia non metto in dubbio che abbia funzionato con alcuni, ma non sono così convinto che sia la panacea di tutti i mali, così come viene presentato. Nel mio caso, ad esempio, non credo mi servirebbe a nulla: io la personalità adulta ce l'ho, ed è proprio quella che mi ha annientato fisicamente con la sua smania di essere pronta ad affrontare tutto e tutti.
D'altro canto ho letto quasi tutti i libri di Giacobbe, anzi, me li sono studiati, e condivido diverse cose di ciò che scrive, ma non tutto. Il libro nuovo non mi attrae molto e per il momento ho cose più gravi a cui pensare, purtroppo.
@Mitch: in bocca al lupo per tutto.

DARHER ha detto...

No, la penso diversamente. Un conto è un cd di musica. Un conto è una cosa ben più seria quale lo è il training.
1) Può anche essere che quell'audio che girava non era quello definitivo.
2) Ci si compra tante cose inutili anche costose, come dicevo si pagano fiumi di soldi anche in farmaci e psicologi comuni.. un paio di centini per il training andrebbero spesi, se ce n'è bisogno. Dico sempre che su cibo, condom e salute, non bisognerebbe badare a spese, anche se non si è ricchi (ed io non lo sono).
3) Quando la cosa te la sudi, e quindi te la compri, magari (se i tuoi non possono permetterselo) anche con dei soldi guadagnati da te andando a lavorare una settimana ad un call center o in un bar o a spalare la merda dei cavalli, presti più attenzione a quel che fai, ti ci immergi con più consapevolezza. Sei fiero di te stesso ed in un certo senso conquisti la tua evoluzione. "Retti mezzi di sussistenza". Altrimenti, è facile usare male il training, prendendolo con leggerezza.
4) Luca, tutti abbiamo la personalità adulta. E non è stata la tua a portarti una serie di problemi. Ci sono troppe variabili nella vita di tutti i giorni, che non ci si può dare pienamente colpe che non si hanno. Mi è sembrato di capire che tu tempo fa provasti ad andare a vivere da solo. Eri davvero pronto? Le tue emozioni erano serenità, cazzutaggine, curiosità, determinazione, autosufficienza? Perché se invece eri mosso dall'insofferenza di stare coi tuoi, non era una situazione assai dissimile a quando si è piccoli e si vuol fuggir di casa. Questo a mio parere è un errore che tutti commettiamo. Bisogna stare attenti a muoversi con lo giusto spirito.

DARHER ha detto...

*il giusto spirito.
5) Mitch. Non conosco la tua storia. Però mi domando, perché a questo punto non vai a caccia di qualcuno esperto nell'ipnosi regressiva? Sei sicuro di non aver avuto traumi in tenera età? Non è che c'è qualcosa che non ricordi o a cui hai sempre dato poco peso? Hai provato a riflettere sulle origini, oltre che a possibili modi di risoluzione, delle tue paure, depressioni e così via?

DARHER ha detto...

Spiego meglio il concetto del 'punto 4'. Le diverse personalità sono reali. In base a come uno vive, ed alle esperienze che fa, se ne sviluppa più una o più l'altra. Se ti è successo qualcosa a livello fisico derivante da un incidente nel trambusto dei cambiamenti, non vuol dire che è stata colpa della tua "personalità adulta". Un mio amico un paio di anni fa in palestra fece male un'esercizio, s'è fatto male, e tutt'ora va spesso all'ospedale ed ha molti problemi e dolori. Non vuol dire che è colpa della sua passione per lo sport, o di chissà cosa, che gli successe quella cosa lì. Gli successe. Punto. La vera determinazione da 'adulto', non sta nel non cadere, ma nel rialzarsi, nell'andare avanti anche con ostacoli lungo il cammino. Ed è una cosa difficile, chiaro. Ma devi rifletterci su, Luca, su questo aspetto. Se avessi avuto in quel periodo davvero la personalità adulta ben formata come dici, non ne avresti data la colpa. Sei un tipo forte, si capisce. Ma dovresti far pace con la tua parte 'adulta', non è lei ad aver colpe. Anzi. E' proprio lei, che ti farà rialzare, andare avanti. Essere adulti non vuol dire essere HULK. Essere adulti vuol dire essere determinati, prendere le cose con filosofia, fluire nonostante gli alti e bassi. E' complicato, ma è così.

Luca SM1 ha detto...

Caro Darher,
quando sono andato a vivere da solo (cosa che tuttora faccio, anche se spesso sono costretto ad andare a dormire dai miei per non collassare fisicamente) ero più che determinato ed autosufficiente, ero molto felice, entusiasta, direi. Tra l'altro la casa me la sono comprata dopo 10 anni di duro lavoro e rinunce (andare a vivere in affitto l'ho sempre considerato uno spreco di soldi, considerato il costo del denaro degli ultimi 10 anni).
Mi sono trovato però nell'assurda situazione di essere circondato da gente che si alza alle 5 e fa un casino d'inferno. Lavorando quasi 12 ore al giorno e non potendo andare a dormire prima di mezzanotte, ciò significa una cosa sola: tracollo nervoso. La personalità adulta ha rifiutato questa ovvia realtà cercando di convinvermi che, in fondo, si poteva dormire anche 5 ore per notte, ed anzi, potevo andare a lavorare 2 ore prima. Dopo tre mesi ho avuto un collasso. La personalità adulta, appena riprese le forze, ha preteso di tornare a "dormire" a casa mia. Dopo due settimane, altro collasso. Alla fine ha dovuto cedere ed andare - quantomeno - a dormire spesso dai miei, ma questa cosa l'ha mal digerita, a tal punto da farmi venire tutta una serie di invalidanti problemi fisici, che si sono aggiunti a quelli-già piuttosto gravi-che avevo prima. Come vedi, la personalità adulta, che tante altre volte mi ha fatto godere la vita, questa volta mi ha portato alla rovina. E finchè non sarà riuscita a ri-ottenere totale indipendenza, sento che mi perseguiterà in quel modo.

Luca SM1 ha detto...

Aggiungo, inoltre, che questo overload di stress ha attivato la personalità adulta in modo permanente e coatto, tanto da trasformarmi da persona tranquilla, conciliante ed allegra quale ero, in una specie di guerrafondaio quasi sempre sulla difensiva ed alla ricerca dello scontro, cosa che mi sta rovinando l'esistenza tanto quanto la nevrosi infantile.

molecola anfipatica ha detto...

Posso scrivere una cosa che probabilmente su questa bacheca sembrerà eresia?
Viva i bambini!
Quant'è bella l'infanzia.
Quant'è bella la vita che, se vista con gli occhi di un bambino, non smette mai di stupire.

Luca SM1 ha detto...

Molecola: santissime parole!!!

DARHER ha detto...

Vivi solo ed autonomo ma circondato da gente che fa casino. Intendi nello stesso condominio? Esiste l'art. 844 del Codice Civile a cui puoi appellarti, inerente l'emissione di rumori oltre i 2-3 decibel (e i tuoi vicini probabilmente li superano alla grande), in ore dedicate al riposo, sia notturne che diurne (dalle 14 alle 16 e dopo le 24.. immagino fino alle sei o sette di mattino). Avvisa i vicini che la situazione è troppo scomoda per te e per la tua routinne, e se non vogliono sentir ragioni appellati ad un giudice di pace e simili. Seconda questione: ok il voler vivere da soli e l'essere autosufficienti, ma 12 ore al giorno di lavoro sono troppe. Se ne fai 8 magari non potrai permetterti alcune cose, ma ne guadagneresti in salute. "Gli uomini perdono la salute per recuperare denaro e dopo perdono il denaro per recuperare la salute", Dalai Lama docet. Io preferirei una catapecchia dal basso mutuo (o dal basso affitto) per iniziare, piuttosto che rimetterci in salute. Non prendiamo esempio dai cinesi di dietro l'angolo. Sono amante di filosofie orientali e in particolare cinesi, ma in età moderna stanno solo a fare un casino allucinante. Molti cinesi ci insegnano a non diventare come loro: per ingranare quanto più possibile nel mercato competitivo stanno diventando un popolo dalla dubbia morale. Non sono più quelli d'una volta che andavano a fare QiGong nei parchi. Che lavori facevi per stare impegnato 12 ore al giorno? E possibile che con 8 ore non riuscivi ugualmente a campare? Se è per il pensiero di aver lussi piacenti alle donne, alle femmine piace l'uomo sereno e determinato assai più di quello ricco. E la serenità non viene con 12 ore di lavoro. Ti sto stuzzicando parecchio Luca, penso che parlare in maniera così scomoda aiuti molto più a pensare rispetto ad altri tipi di ragionamenti.

DARHER ha detto...

Una curiosità, la tua foto sul motore a quando risale? Immagino che l'abbia venduto date le ristrettezze economiche che t'hanno fatto lavorare 12 ore al giorno. Avere un motore bello grosso richiede mucho dinero ed in città per andare a lavoro è più comodo un vespino o una utilitaria.

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