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Lord Vivec ha detto...

uff... ma perchè non risponde nessuno agli interventi???

Volevo portare un' altro dilemma pratico che mi sto trovando a fronteggiare: io vorrei pure andarmene di casa, ma gli affitti sono piuttosto alti e attualmente non posso lavorare/guadagnare (sono "in formazione" ancora). Francamente, considerato che ho la casa di proprietà, sarebbero veramente soldi buttati, perciò voglio risolvere la questione in un altro modo:

esiste una soluzione abitativa facile ed economica, anche di scarso livello, giusto così per mantenersi? Tipo che ne so, gli ostelli per la gioventù, qualche albergo a mezza stella.... magari anche i dormitori per gli studenti o persino per i senzatetto...

Io non sono pratico di queste cose, non ho mai vissuto in un posto che non sia casa mia (tranne quando ero in vacanza) e sinceramente non so se è fattibile come cosa... avete qualche soluzione da proporre?

Lord Vivec ha detto...

ugh, ancora nessuna risposta? Andiamo bene

Beh io ci riprovo lo stesso: sto aiutando alcuni "bambini" a crescere, ma loro mi dicono che non sanno "esattamente" cosa devono fare per crescere. Mi pare di averglielo spiegato abbastanza chiaramente ma loro dicono che non hanno una chiara idea di cosa voglia dire "essere adulti". Per questo motivo, ritengo che sarebbe interessante se venisse scritto un libro in cui si parla delle QUALITA' o delle VIRTU' che caratterizzano un adulto. Si, mi rendo conto che quella che è una qualità per me può essere un vizio terribile per un altro, ad esempio, come andrebbe considerata l' ingordigia? Siamo proprio sicuri che è un "vizio" o comunque una cosa che andrebbe eliminata? Ma l' adulto non è forse colui che accumula beni per se stesso, per la propria sopravvivenza? Insomma so che è un tema delicato e difficile da affrontare, ma credo che per fare un pò di chiarezza su alcuni dilemmi rimasti irrisolti circa la figura dell' adulto, sia veramente un argomento interessante.
Inoltre io penso che ci si possa limitare alle qualità che sono tipiche ed universali (o quasi) di qualunque adulto, come il senso di (auto)responsabilità, il coraggio, ecc. in modo che siamo tutti d' accordo. Poi ognuno, ovviamente, è libero di vivere la propria vita come vuole, ma penso che "di base" alcune qualità universali ci sono

sofiavolt ha detto...

da dopo aver letto "come diventare bella ricca e stronza" sono diventata lesbica!!

DARHER ha detto...

Sofiavolt, quel libro è fenomenale;)
Scrissi quì il 12 Settembre proponendo un paio di temi su cui scrivere, per me di grande curiosità d'approfondimento. Ne approfitto inserendone un altro: il cambiamento della sessualità nel tempo. O meglio, un libro che parli dei cambiamenti nel tempo del modo d'approcciarsi alla sessualità parallelamente alla nevrosi globale e parallelamente quindi anche al perchè ed al come questi cambiamenti siano avvenuti. Un idea che, pensandoci, mi riporta alla mente "Sessomatto" con Giancarlo Giannini.

molecola anfipatica ha detto...

Finalmente sono riuscita ad entrare!
Ciao a tutti, mi chiamo Simona, sono una studentessa lavoratrice. Come lavoratrice faccio principalmente dopo scuola e la tata; come studentessa studio scienze biologiche all'univeristà del Sannio, facoltà che straamo innanzitutto perchè la scienza non può non appassionare e poi perchè è divertente scoprire come nasce e funziona questo grande chimera che chiamiamo vita. Perchè mi sono iscritta a questo forum? Semplice, dopo aver letto "Alla ricerca delle coccole perdute" e "Come diventare un Buddha in 5 settimane" sono rimasta letteralemte colpita, ma che dico? Folgorata dalla bravura di questo scrittore. Prima di leggere i suoi libri, ho letto qualcosa di psicologia e pedagogia, ma Giulio Cesare Giacobbe è diverso: non dico più bravo rispetto agli altri, ma sicuramente più mirato, chiaro e incisivo. E poi, lo so, sembrerà banale, però anche le copertine sono belle: originali e azzeccate! Che dire di più? Probabilmente in questo forum discuterete di argomenti di psciologia, credo, principalmente... Anche se non è il mio campo, proverò, in qualche modo, a rendermi partecipe alle varie discussioni e poi, vabbè, da studentessa di biologia non posso non aggiungere: " in natura non esistono sistemi chiusi e a sé stanti, ogni sistema, da quello microscopico a quello macroscopico, necessita di interagire con le altre parti. La vita e quindi la scienza, conoscenza o consapevolezza che dir si voglia, passa sempre attraverso l'interazione."

molecola anfipatica ha detto...

Caro Armando, provo a risponderti per quella che è stata la mia esperienza. Se non hai mai provato a vivere lontano da casa, è ora che tu lo faccia. Io a 19 anni ho dovuto farlo per necessità. Inizialmente sarà un po' dura ma, alla fine, non potrai che trarne beneficio. Per quanto riguarda il problema degli affitti, il lavoro ecc. Ti dirò, io all'inizio non ero proprio alle stelle, specie di fronte alle prime difficoltà (quasi sempre economiche) che stai sicuro ti si presenteranno. Lo so, la situazione globale di crisi che stiamo vivendo non ci aiuta per niente ma non lasciarti scoraggiare! Posso garantirti che se parti con una buona dose di POSITIVITà e BUONA VOLONTà, ti basteranno a trovare mano mano delle soluzioni e ad andare avanti al meglio. Anche con la crisi, si può essere indipendenti e il lavoro c'è! Se una persona vuole lavorare, qualcosa da fare, prima o poi, la trova. Inizialmente mi hanno aiutata un po' i miei, ora sono, se non al 100%, almeno con un buon 80% indipendente. Faccio dopo scuola e percepisco una buona entrata. Nel senso che riesco a pagarmi l'affitto di una stanza, bollette, libri e qualcosina per me avanza. In più se mi viene proposto qualche lavoretto, tipo lavorare in campagna, aiutare una mia amica la sera al pub, fare la baby-sitter, dog-sitter (fighissimo), non mi tiro mai indietro. Per cui, non avere paura e scegli l'indipendenza! Ovviamente valuta bene la situazione e cerca la soluzione più adeguata. Se hai l'opportunità di non dover pagare l'affitto avendo già un tuo appartamento, tanto di guadagnato, l'importante è tagliare il cordone ombellicale e iniziare a costruire se stessi. Perchè, parliamoci chiaro, alla fine stare lontano da casa serve appunto a questo: costruire se stessi. E cosa significa costruire sé stessi? Secondo il mio punto di vista nonchè secondo la mia personale esperienza, significa imparare a risolvere i problemi da soli, ragionando con la propria testa e facendo leva su quelle che sono le nostre possibilità e risorse. Diventare forti e creativi: è ovvio, di fronte ad una situazione difficile o ti fai forte e l'affronti da solo, cercando la soluzione più idonea o cadi in depressione, o nella peggiore delle ipotesi ritorni a casa da mamma e papà. Meglio cadere in depressione,e sai perchè? Perchè almeno se cadi in depressione, se non ti sei già suicidato, di fronte al dolore lancinante, alla fine ti diventa inevitabile trovare un calmante, fosse anche che te lo devi fabbricare da solo...

molecola anfipatica ha detto...

Alecalcio, perdona la franchezza, ma sei un tantino contorto ( per non dire "proprio contorto") nei tuoi ragionamenti. Se le donne che conosci sono così è perchè te le vai a cercare.
Tu dici: " Quando vedo donne così tendo a SCAPPARE ma non
riesco a capire perché lo faccio, è quasi istintivo!!" Come puoi non capire perchè lo fai? Tutto ciò che facciamo (a meno che lo psichiatra non ci dichiari non in grado di intendere e di volere) lo si fa sempre per volontà propria e quindi per una ragione specifica. Prova a vedere le cose in un'ottica più semplice e realistica soprattutto. Se si guarda in faccia alla realtà, bella o brutta che sia, è essa stessa a dare risposta alle nostre domande. ;)

molecola anfipatica ha detto...

Piccola precisazione:
nel commento indirizzato ad Armando, a fine testo, facevo riferimento ad un "calmante". Se non si fosse capito, con il termine "calmante" non mi riferivo ad uno psico farmaco bensì voleva essere una metafora.

EleMentale ha detto...

Su questa bacheca mi sa che molti hanno abbandonato. Comuqnue buon fine settimana a tutti

samuele ha detto...

Giulio Cesare Giacobbe

Ho visto il tuo sito sulla psicoterapia-evolutiva. Ma cazzo, fino in Sardegna bisogna arrivare!!

Comunque è una lotta impari. Credo che gli psicoterapeuti siano più interessati, ha tenersi i pazienti. Per sempre.
Poi, come è consuetudine, le cose vengono riadattate, in modo da perdere il suo significato originale, mantenendone il nome.
Così la tua invenzione diventerà: "Sedute di aiuto affinché il paziente possa praticare la psicoterapia-evolutiva da solo."
Senza specificare però, che quelle sedute di aiuto, non termineranno MAI!

molecola anfipatica ha detto...

Ciao Elementale, piacere di conoscerti ;) Il problema è che non trattandosi di una chat, chiaramente non si ha la possibilità di rispondersi in tempo reale e molti post restano un po'abbandonati a sè... Ho letto diversi post vecchi e devo dire che mi sono piaciuti molto gli argomenti oggetto di discussione.

Lord Vivec ha detto...

Bene mi fa piacere di vedere che questa bacheca si è riattivata.

@ molecola: ti ringrazio per la testimonianza, e sono d' accordo con la maggior parte sulle cose che dici. In particolare dove dici che vivendo da soli, si impara ad arrangiarsi: sebbene non ho "propriamente" vissuto da solo, comunque mi gestisco io quasi tutto (servizi di casa, spesa ecc) e devo dire che questa esperienza mi ha cambiato più di qualunque altra cosa che abbia mai fatto: ne approfitto per ringraziare Giacobbe per avermi messo sulla buona strada.
Spero che avremo la possibilità di tornare a parlare di scienza su questa bacheca (io personalmente non lo faccio a livello proprio "professionale", cioè non sono laureato ma applico direttamente quello che studio nel mio campo)

Volevo chiedere a Molecola, riguardo questa affermazione

"ogni sistema, da quello microscopico a quello macroscopico, necessita di interagire con le altre parti."
Questo c' entra qualcosa con le discipline olistiche?


Riguardo alla metafora: ci mancherebbe altro.


Restando nell' argomento "scienza", solo su una cosa ti devo bacchettare: quando dici "a meno che uno psichiatra non ci dichiari incapaci di intendere e di volere". allora, intanto io per il lavoro che dovrò fare in futuro, sarò costretto a fingere di accettare la psichiatria come una "scienza" valida (con i rimorsi di coscienza annessi), ma almeno quando sono su internet lasciatemi sfogare. Se hai letto i miei interventi di qualche mese fa, saprai che io non la considero neppure la scienza (e non sono il solo...).

Più in generale, io mi chiedo "ma chi cazzo è sto psichiatra che si arroga il diritto di dichiararci così e cola, pazzi o sani, ecc ecc"... se per caso hai letto qualcosa di Focault saprai bene di cosa sto parlando.
So che probabilmente l' avrai detto così, "per dire", ma infatti è una cosa mia e sentivo di dovertelo dire: certe cose (per l' esperienza che ho vissuto) non le sopporto. E pensa che io per pura "stronzaggine" (cioè nell' ottica di un atteggiamento adulto) gia faccio buon viso a cattivo gioco, e se cè da mandare un cliente dallo psichiatra, io ce lo mando e se melo chiede, gli dico anche che "è un professionista e farà solo il meglio" (anche se non ci credo). Insomma si può essere stronzi, e in questo mondo cè pure bisogno di essere un pò infami, ma credo che esiste veramente un limite a tutto (poi comunque, per carità, non voglio suscitare una polemica: era solo per fartelo sapere. Non molti si interrogano sulla validità di queste pseudoscienze, che nulla hanno a che vedere con scienze reali e nobili come la biologia che studi)

A proposito, per caso hai letto qualcosa di Bruce Lipton? Che ne pensi dei nuovi modelli evolutivi, che "superano" il darwinismo? Anche Giacobbe ha citato varie volte Darwin, ma ultimamente si legge ovunque di epigenetica e altre cose, che sarebbero più "avanti" rispetto a darwin...

@ elementale: non portare sfiga :D

molecola anfipatica ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
molecola anfipatica ha detto...

Caro Armando, ciao! Finalmente qualcuno che risponde.
Di Bruce Lipton ho letto "La mente è più forte dei geni". E pensare che ad un esame, ero indecisa se scrivere una tesina proprio su questo argomento oppure sul linguaggio delle api. Alla fine ho scelto le api.
Ritengo Lipton uno scienziato acuto e al passo con i tempi. La biologia oggi non è più soltanto studio di forme, strutture e comportamenti degli organismi viventi. Un organismo vivente non lo si identifica più solo come un agglomerato di materia. Non possiamo più soltanto consideralo un automa programmato alla sopravvivenza, riproduzione e perpetuazione della specie.
Un organismo vivente è qualcosa di più di una semplice macchina. E', cioè, qualcosa che va oltre quell'involucro di materia che noi chiamiamo corpo. Questo Lipton l'ha capito benissimo, è se l'hai già letto o avrai occasione di leggerlo, ti accorgerai che Lipton non è uno che ama vagheggiare in discorsi metafisici, ha i piedi ben saldi per terra. Il problema è che il nostro attuale metodo scientifico non è, diciamo, adeguato alle nuove teorie. Con questo non voglio dire che il metodo scientifico sia di per sè inadeguato, anzi... Semplicemente si è giunti ad un punto, oramai cruciale per la scienza, in cui è opportuno iniziare a trattare distintimamente la sfera corporea (o materiale) da quella spirituale. Che in un essere vivente, sia chiaro, restano strettamente legate fra loro ma sono sempre due cose distinte, anche se concomitanti. Considerazione che è ben nota e approfondita nel libro di Lipton ma che non è soltato opera di Lipton o delle nuove scuole di pensiero. Questa scoperta appartiene, più in generale, alla psicologia che non a caso si dice sia a metà strada tra la scienza e l'opinabile. E questo, torno a ripetere,sempre per la solita questione del metodo.
Davvero la nostra mente è più forte dei geni. Se ci pensiamo bene, il 90% della nostra vita e del nostro benessere fisico si gioca tutto sul nostro PRINCIPALE benessere psichico. Questo perchè l'input parte dalla mente o forse solo dall'anima. "E che cos'è l'anima?" Il corpo si limita ad eseguire istruzioni .
Il restante 10% io lo chiamo caso ma anche quello si può dominare. No, nel senso che sei tu a decidere come e quando farlo arrivare ( al caso non gliene frega niente di te e delle tue aspettative, non accetta consigli e non ascolta punti di vista diversi dai suoi, decide sempre e solo lui e nessuno può fargli cambiare idea) ma sicuramente sei tu a decidere con quali strategie e con quali armi affrontarlo.

Quindi non solo corpi ma campi energetici che interagiscono e si influenzano a vicenda. Prova a vivere con un depresso e vedi se, alla fine, non cadi in depressione anche tu. Alchè potrai obiettare : " ma se io non sono depresso, il problema è suo" Si, ma prova a viverci assieme in uno spazio di 60 mq e poi ne riparliamo (magari assieme a Bruce Lipton :D )

molecola anfipatica ha detto...

Ciao forumisti giacobbiani (neologismo da me inventato per darvi una denominazione), fa molto "giansenisti" cmq... Noto che nessuno posta nulla e a scrivere sono quasi sempre io. Yeahhhh! ;D
-Toc, toc c'è nessuno?- Silenzio inquietante.
Ma sì, c'è Armando!
Armando, il forumista giacobbiano che pone tante domande e mi da una ragione per cui postare.
Grazie Armando!
In un post hai scritto?

--come andrebbe considerata l' ingordigia? Siamo proprio sicuri che è un "vizio" o comunque una cosa che andrebbe eliminata? Ma l' adulto non è forse colui che accumula beni per se stesso, per la propria sopravvivenza?--

A mio modesto parere, ti rispondo: sì, è proprio un vizio. Io ne sono certa ma non credo lo sia altrettanto la maggiorparte della gente che vive in questa società. Mi tocca constatare che viviamo in una società di ingordi, appunto, in cui la felicità di un individuo è direttamente proporzionale al lavoro che fa e ai quattrini che guadagna.
Tutto questo non solo crea sensi di colpa, ansie e insoddisfazioni ( perchè una persona che fa dipendere la sua felicità dal proprio potere d'acquisto è inevitabile che entri in un circolo vizioso senza più via d'uscita, sarà un eterno insoddisfatto)ma, soprattutto, cosa almeno per me molto importanete, crea una società in cui gli individui non esercitano più la loro professione con passione e, altra cosa importantissima, non considerano più il guadagno come un bene finalizzato alla loro sopravvivenza ma finalizzato al consumo, consumo, consumo. Se un adulto, per dirla come Giacobbe, basta a sè stesso, non ha bisogno di accumulare quattrini, o quantomeno, non è alla ricerca sfrenata del guadagno più di quanto non gli basti per condurre uno stile di vita dignitoso.

molecola anfipatica ha detto...

Ps: un esempio ad hoc sono i telefonini "new generation mobile".
Dicono che sono "vecchia e pallosa" quando faccio certi discorsi, vabbè...
Ma secondo voi, se la funzione del telefonino è quella di permettermi di poter telefonare ovunque io mi trovi. Mi fate capire a cosa mi serve inserire la macchina fotografica digitale, internet, lettore mp3, videogiochi, accendino (avete capito bene, esistono i telefonini dotati di accendino) e chi più ne ha più ne metta?
Assurdo ma vero. E ogni anno ne fanno uno nuovo, quindi non vi affannate a comprare il modello di ultima generazione.
Se ci credete sul serio che sarà l'ultimo...
Se l'hai già comprato peccato per te, perchè l'anno prossimo uscirà il telefonino con la macchinetta del caffè incorporata.

Lord Vivec ha detto...

A proposito di lobbisti, Ringrazio elementale per avermi consigliato un ottimo film, che vorrei condividere: Thank you for smoking. Uno dei veri film sulla stronzaggine "eroica" moderna - perchè effettivamente, i veri eroi/stronzi da mitologia, oggi sono i lobbisti visto che non è più come nel medioevo: le "guerre" di oggi sono economiche, si combattono a suon di movimenti di capitali. Chissà se è un evoluzione, mi piacerebbe sapere come la pensano gli evoluzionisti moderni xD

Tra l' altro, fare il lobbista è anche molto più sicuro del fare il criminale vero e proprio (stile Vallanzasca o Tony Montana, per intenderci) e tutto sommato è anche più remunerativo.

Ne approfitto per parlare anche un pò di politica, alla quale mi sto riavvicinando (sperando anche di coinvolgere qualcuno nella conversazione, perchè è da molto tempo che non mi aggiorno e potrei dire balle). Al di là di tutto il discorso che facevo, la piccola e media impresa ormai è in necrosi: il futuro appartiene alle multinazionali, si dice che prenderanno anche il controllo del governo, più di quanto non fanno gia (io spero che lo elimineranno del tutto,ormai è solo una rottura di balle con tasse, leggi e tutte ste cazzate inutili e opprimenti). In america si parla di anarco-capitalismo: speriamo che succederà presto, anche se non penso che la transazione sarà indolore. Ma una cosa è certa; o questo, oppure è meglio che cominciamo a studiarci il cinese mandarino (come gia fanno in alcune università americane, il che è tutto dire! Della serie "l' ottimismo è il profumo della vita")

Se almeno i russi fossero all' altezza di competere... francamente, se cade l' Unione europea, meglio la russia che la cina (non di molto in effetti)

A proposito, visto che l' italia è un paese marcescente, qualcuno sa consigliare quali sono i paesi migliori per espatriare? Io avevo fatto un pensierino sull' India, che è in piena espansione (e poi parlano inglese, ed è un bel vantaggio...) ma da quel che si dice, in America è ancora possibile usare la vecchia gloriosa strategia del "fatti un culo così per 10 anni lavorando come un pazzo, e poi vai in pensione milionario"... qualcuno può confermare? E che ne dite del Canada (che io preferisco, in quanto socialmente più "equilibrato" degli Usa)

A proposito, ma il Giacobbe che cazzo ci fa in Algeria? Voglio dire non credo sia in vacanza, non c' erano le rivolte lì? Speriamo che non sta tramando per la caduta del sistema capitalista, dalla sua roccaforte di rivoltosi (me lo immagino xD)

Lord Vivec ha detto...

grande, ancora una volta il sistema dei commenti mi ha fregato, e mi ha fatto mettere i post al contrario. Posso solo augurare una morte lenta a quello che ha inventato blogger

Lord Vivec ha detto...
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Lord Vivec ha detto...

ah, no cioè sono commosso, veramente... non mi ha messo i post al contrario, molto più semplicemente mi ha cancellato completamente la prima parte del post (o non l' ha postata in primo luogo). No vabbè ma a questo punto, io mi sento veramente preso per il culo dai. addio, mene vado su un forum funzionante

ma auguro a quello che ha inventato sto sistema di commenti una morte insopportabile

Asana ha detto...

Ciao molecola anfipatica, probabilmente, anzi sicuramente la maggior parte delle persone "vive" per il telefonino o per lo meno lo identifica come rappresentante di uno status o di un livello raggiunto...parlo dei telefonini più famosi ovviamente.
Personalmente ho un telefonino da 29 eur...!
Buona giornata.

molecola anfipatica ha detto...

Ciao Iosonoio!
Anch'io ho un telefonino come il tuo. Ma aspiro a quello con la macchinetta del caffè.

Asana ha detto...

Ce sta er deserto in questo blog...
Bene col tempo gli daremo il lustro che si merita, intanto buona serata a tutti!

molecola anfipatica ha detto...

Dicono che il deserto sia un terreno sterile e,invece, è quanto di più fertile si possa immaginare.
E' dal deserto, infatti, che spuntano fuori le forme di vita più incredibili e... adatte alla sopravvivenza.

Luca SM1 ha detto...

Ho letto diversi libri del Prof. Giacobbe, e li trovo arguti, intelligenti, spiritosi, innovativi.
La psicoterapia evolutiva è certamente una bella teoria e può darsi che funzioni pure bene. Ma funzionerà per tutti? Ne dubito.
Già vedo esclusi a priori tutti quei soggetti che per una malattia fisica debbano dipendere altri. Come potranno mai diventare adulti? Mistero. Ho anche scritto al Professore e lui mi ha risposto che funziona anche con loro, citando come esempi Gandhi e Madre Teresa, che manco si reggevano in piedi. Ho obiettato che erano ormai vecchi, quando non si reggevano in piedi, ma non ho ricevuto risposta. Voi che dite?

molecola anfipatica ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
molecola anfipatica ha detto...

Ciao Luca, benvenuto!
Lo dicevo io che dal deserto sarebbe spuntato fuori qualcosa. Anzi, ti dirò di più, sei arrivato nel luogo giusto al momento giusto.
Più che dirti che non è la disabilità a dover gorvernare la tua vita ma tu a dover governare la tua disabilità, non credo sia necessario aggiungere altro. Senonchè, se tu sei pienamente consapevole dei tuoi limiti, non potranno che essere essi stessi a suggerirti le possibilità, o meglio, le potenzialità su cui far leva e lavorare per non rinunciare, e anzi godere della tua indipendenza.
Provare per credere, conosco disabili che, gioco forza, sono più indipendenti di quanto tu possa immaginare. Questo perchè hanno provato a vedere la loro disabilità non come un limite ma come una realtà con cui interfacciarsi.
Della serie, non è il limite il problema ma la maniera in cui lo si affronta.
Lungo la strada non sempre il clima è benevolo: la pioggia, la neve, il vento, sono realtà che non di rado posso presentarsi e che ci troviamo a dover fronteggiare. Che fare allora? Interrompere il cammino?
Chiaro che no!
Almeno dal mio punto di vista... Perchè per quanto impervio possa essere il percorso e per quanto ostili possano essere le condizioni climatiche, non sono esse il vero problema ma il nostro provvedere a equipaggiarci nella maniera opportuna all'occorenza.
Quindi ricorda: "Non esiste buono o cattivo tempo ma buono o cattivo equipaggiamento" - diceva il saggio e simpatico Baden Powell- ;)

molecola anfipatica ha detto...

And now, ci provo: rompete la quiete e da veri forumisti "giacobini" fate irruzione nel deserto.
E' un gioco-quesito sfizioso (come piacciono a me) che sto proponendo a chiunque mi capiti sotto tiro.
La domanda è:
secondo voi, DI PRIMO ACCHITO, da cosa si riconosce:
- una persona intelligente;
- una stupida/ uno stupido;
- un uomo bravo a letto;
- una donna brava a letto?

Personalmente ho delle teorie :D ma le dirò solo dopo aver prima letto le vostre.


--- Speriamo di riuscire a smuovere un po' le acque.----

Asana ha detto...

"una persona intelligente..."
Una persona che sa adattarsi alle situazioni....

" una stupida/ uno stupido..."
Uno/a che non vede al di la del proprio naso...

"un uomo bravo a letto..."
Non potrei dirlo essendo uomo...

"una donna brava a letto?..."
Una donna che sa qual'è la differenza fra passione/sesso/disinibizione e volgarità....

Asana ha detto...

"un uomo bravo a letto..."
Non potrei dirlo essendo uomo...

Anzi, un'uomo bravo a letto è uno che ti fa perdere le inibizioni (ammesso tu ce le abbia) senza che tu te ne accorga minimamente....

LucaSM1 "Già vedo esclusi a priori tutti quei soggetti che per una malattia fisica debbano dipendere altri..."

Ricevere aiuto perché si è in difficoltà va bene ed è naturale, è pretenderlo che è sbagliato...

molecola anfipatica ha detto...

Iosonoio, birbante, alla fine l'hai detto.

"Non potrei dirlo essendo uomo..."

... Ma quando mai! :D

molecola anfipatica ha detto...

"Ricevere aiuto perché si è in difficoltà va bene ed è naturale, è pretenderlo che è sbagliato..."

Pienamente d'accordo: hai capito tutto.

Luca SM1 ha detto...

@Molecola: apprezzo molto il tuo modo di pensare positivo, ma io francamente non conosco disabili che vivano autonomi, felici e contenti.
Qualche settimana fa ho letto di un preoccupante aumento di aggressioni a scopo di rapina a danno di soggetti disabili, che ovviamente non hanno potuto nemmeno accennare una propria difesa, per ovvi motivi.
L'adulto di Giacobbe, così come descritto nei suoi libri (almeno quelli che ho letto io) è un soggetto totalmente autonomo, capace di difendersi da sè (ovviamente ad armi pari) e pertanto sano fisicamente.

@iosonoio: se sei in difficoltà sporadicamente sono d'accordo con te, ma chi è in difficoltà SEMPRE per cause fisiche, come farà a diventare adulto, considerato quello che ho scritto sopra per molecola?

Asana ha detto...

Se uno è sempre in difficoltà può raggiungere lo stato di adulto lo stesso secondo me, si può benissimo essere adulti anche a livello mentale.
Lo stato di adulto è più che altro uno stato esistenziale.
Lo "senti" di essere adulto....

molecola anfipatica ha detto...

Luca conquistare l'indipendenza non significa pretendere da sé stessi l'impossibile ma pretendere da sè stessi tutto il possibile si sia in grado di fare per essere indipendenti.

Marco ha detto...

Sono diventato un Bhudda a 49 anni, ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato e solo ora capisco di come sarebbe bello e giusto il mondo se tutti vivessero questo stato nella pienezza.

Asana ha detto...

Ciao Marco sono contento per te, io non sono un buddha....io sono io per il momento..
Un domani si vedrà!
Sono ancora un povero peccatore...
Buona giornata a tutti quanti!

molecola anfipatica ha detto...

Vedo piano piano spuntare volti nuovi.
Benvenuto Marco!
Sono contenta che tu sia diventato un Buddha.
Nella vita ho avuto la fortuna di conoscere molti Buddha; alcuni buddhisti praticanti, altri che lo sono senza neppure saperlo.
Immagino, avrai letto il libro di Giacobbe "Come diventare un Buddha in 5 settimane".
E'stato il primo libro ad aver letto di quest'autore. Poi ho letto "Alla ricerca delle coccole perdute" e l'ho trovato ancora più "geniale" del primo.
Giacobbe è un autore, una persona, un Buddha davvero INTELLIGENTE.
Tu, Marco, come sei diventato un Buddha?
Raccontaci.

Luca SM1 ha detto...

Anche Giacobbe dice che il nostro corpo ha una funzione psicologica determinante, perchè rappresenta l'Io (La paura è una sega Mentale, ecc. p. 124, nota 110).
Lo fa anche quando parla dello Yorkshire Nano che trema di paura perchè sa che è piccolo e quindi svantaggiato nel confronto con quasi tutti gli altri animali.
Non vedo quindi come si possa prescindere dal proprio corpo (e quindi dall'Io) per diventare adulti.
Il fatto che lo stato di adulto possa anche essere solo mentale non riesco a comprenderlo: puoi pensare di essere anche Superman, ma la realtà ti può sbattere la dura verità in faccia in un secondo: te lo vedi uno che si regge sulle stampelle che fa la voce grossa contro un aggressore fisicamente sano? Come può andare a finire uno scontro del genere? Il modo di rapportarsi dell'adulto è la PARITA', lo dice sempre Giacobbe nel suo "Alla ricerca delle coccole, ecc. e chi ha un problema fisico non può combattere ad armi pari, se non contro un altro svantaggiato come lui.

molecola anfipatica ha detto...
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molecola anfipatica ha detto...

Luca, scusami se intervengo per l'ennesima volta. Non so fino a che punto sia giusto farlo...
Considerando anche che non conosco la tua situazione, in particolare la tua disabilità.
Quello che posso dirti, e che era mia intenzione lasciarti intendere nei post che ti ho precendentemente scritto, è: non dimenticare che l'adulto è prima di tutto colui che guarda in faccia la realtà per quella che è e l'accetta per come è.
Inutile martoriarsi il cervello, non accettarsi e angosciarsi, semplicemente perchè, come tu stai facendo, non vuoi accettare, appunto, CIò CHE è PER QUELLO CHE è.
Se "fisicamente" non sei in grado di competere con il Rambo di turno, e ora che tu te ne faccia una ragione! Non trovi?
Neppure io che, grazie a Dio, non ho nessun tipo di disabilità, sarei capace di competere con Rambo (ad essere proprio sincera,neppure ci proverei). Ma non per questo, non si può essere adulti.

Scherziamo?!
Solo perchè ti reggi con le stampelle mentre lui è uno stangone di 2 metri, non puoi avere un rapporto alla pari?
Certo, fisicamente no. Ma non è la statura fisica a determinare la maturità di una persona.
Puoi essere Silvester Stallone ed essere un perfetto idiota; come pure, un tetraplegico costretto sulla sedia a rotelle, limitato nella maggior parte delle attività fisiche ma che, nonostante tutto, da persona matura e intelligente, sa che non può fare nulla per cambiare la sua situazione, l'accetta serenamente e concentrandosi su "ciò che può" ( più che su "ciò che avrebbe voluto")potenzia le proprie possibilità fisiche e mentali. Perchè, dovresti sapere, caro Luca, che un disabile -ADULTO-, se lo vuole, è in grado di sviluppare una forza mentale incredibile, che noi "comuni abili" nemmeno ci sogniamo.

Se ci pensi bene la soffernza nasce lì dove nasce un conflitto fra VOLONTà e REALTà.
L'equazione io voglio = io posso è quanto di più sbagliato e illusorio sia stato mai detto. E' più giusto e reale dire io posso= io voglio.
E' la volontà che va modulata sulla realtà e non viceversa.
Quindi, riconosci e accetta serenamente i tuoi limiti e sii al meglio ciò che sei.
Se pretendi da te stesso ciò che, di fatto non puoi avere, non stai ragionando da persona adulta e ti farai solo del male. Tanto male.
Sii adulto: affronta la realtà per quello che è.
Non pensare a come l'avresti voluta: è tempo perso!
Ti faccio tanti auguri caro Luca.
Spero tu possa trovare la tua serenità.

roby ha detto...

Scusate se mi intrometto,Luca lascia perdere tutti sti discorsi sull'io e sul diventare adulti,anzi sicuramente se ti stacchi dall'io starai bene.Come fare?Lo spiega bene proprio Giacobbe,osservando i tuoi pensieri..poi pian piano scoprirai che siamo tutti uguali,tutti fatti della stessa materia,quindi un uomo e' un uomo sia che abbia un handicap o no,quando si arriva a questo ,tutto
cade,bambino adulto o quel che vuoi te e non c'e' bisogno di sentirsi inferiori o superiori ma tutti figli dell'universo.Facile?direi di no,ma e' l'unica strada percorribile.

Michele Dorigatti ha detto...

Ciao! Sto cercando una traduzione inglese di "Come diventare bella, ricca e stronza". So che non esiste un edizione ufficiale, qualcuno di voi conosce un edizione "amatoriale"? Si potrebbe anche tradurre in gruppo, se altri di voi sono interessati. Mi sarebbe utile anche semplicemente una versione digitale del testo italiana, da poter dare in pasto a google translate o simili.

molecola anfipatica ha detto...

Ciao Michele!
Fai prima a chiedere direttamente all'autore.
Sul sito trovi la sua e-mail.

Michele Dorigatti ha detto...

Già fatto!

Lord Vivec ha detto...

ma che sfiga, quando mene sono andato io la bacheca si è popolata O.O? ma che lo fate apposta?

Vabbè, proverò a fare interventi brevi, così anche se il sistema dei commenti mi frega, non ci perdo molto.

Riguardo al fatto di poter vivere decentemente anche se si hanno handicap e cose del genere, mi sento chiamato "in causa" dato che anche io ho dei notevoli problemi di questo tipo (tipo un mal di schiena cronico e altre cose, che veramente non mi stanno facendo combinare un cazzo nella vita... se no mene sarei gia andato di casa da parecchio tempo, magari andando a fare il primo mestiere che mi capitava a tiro...)

allora, intanto io prendo il fisico Stephen Hawking come esempio VIVENTE del fatto che si può comunque vivere in maniera niente male, anche se si hanno handicap fisici: basta sviluppare tutto quello che rimane, che ancora funziona... ricordo che su un libro che parlava di "saggezza motivazionale", si affrontava un tema simile e portava l' esempio di una ragazza, che divenne ipovedente da piccola, aveva perso la vista quasi del tutto e riusciva a guardare solo da un angolo dell' occhio, con grande fatica e solo usando una lente speciale. Beh, a botta di sacrifici questa ragazza prese la laurea ad Harvard (o comunque un università prestigiosa americana) ed ebbe un notevole successo, e ad un certo punto se non sbaglio riacquistò pure la vista...
Tra l' altro ho sentito una storia simile riguardante lo scrittore Aldous Huxley, anche lui ipovedente per tutta la vita...
insomma se uno la vuole fare una cosa, la fa, punto. Anche se questa cosa da fare fosse semplicemente "VIVERE"....

quindi, (ovviamente senza offesa, io sono il primo segaiolo mentale) le argomentazioni del tipo "se ho un problema di handicap sono un fallito" sono inconsistenti, cioè "seghe mentali" visto che potenzialmente, non è del tutto "vero"...

io per esempio, siccome non posso fare lavori fisici, mi sto buttando sui lavori teorici, d'ufficio o comunque "di pensiero"... (che tra l' altro sono anche quello che REALMENTE voglio fare, solo mi preoccupa il fatto che non potrei fare lavori fisici neanche volendo... ma ecco, questa è una sega mentale)

Lord Vivec ha detto...

ecco, mi da "commento pubblicato", speriamo... che nn mi frega di nuovo, nn lo sopporto più. Ma solo a me da problemi?

Lord Vivec ha detto...

Per quanto riguarda il discorso "autoimmagine", anche io sto ancora cercando di approfondire... è un argomento affascinante ma piuttosto complicato.

Da quel che ho capito sinora, direi che funziona in questo modo.

Intanto cè la legge che "la realtà è data dal prodotto dell' incontro tra l' autoimmagine del soggetto e le sue percezioni" (non ricordo se diceva proprio così)

e insomma, questo gia spiega tutto: perchè ci sono persone "fisicamente debilitate" che cacciano fuori i coglioni, anche di fronte a gente che potrebbe pestarli a sangue? (mi vengono in mente alcune ragazze che ho visto prendere questioni con dei tipi "pericolosi", mezzi camorristi...)

perchè evidentemente, la loro AUTOIMMAGINE (che è puramente psicologica e non ha niente a che vedere con la realtà fisica, da quanto ho capito) è pompata fuori misura (quello che in psicologia si dice "in esaltazione" o "autostima alta"), forse anche più del necessario ma il punto è: dato che l' autoimmagine la possiamo teoricamente alterare a piacimento, e dato che l' autoimmagine è una componente fondamentale dell' "equazione" che ci fa "calcolare" la realtà.... se due più due fa quattro...
ecco perchè Giacobbe sostiene che "cambiando l' autoimmagine, cambi la realtà". Queste cose sono risapute anche in PNL (che evidentemente ha attinto dalla saggezza orientale millenaria).

Vorrei porre l' accento su un particolare importante: lo yorkshire nano non ha la capacità di alterare la propria autoimmagine. L' uomo invece si... sfruttando le sue funzioni mentali superiori.

In effetti, parlando in termini pragmatici (come ho imparato a fare grazie a Giacobbe!) si potrebbe espandere il discorso e aggiungere: una cosa divertente che si potrebbe fare, è proprio quella di crearsi l' autoimmagine che si vuole, qualunque essa sia... e quindi praticamente di diventare qualsiasi cosa si vuole essere! Invece di rimanere attaccati A VITA alla personalità nevrotica che la nostra storia personale ci ha lasciato in eredità, si può diventare tutto ciò che si vuole essere... ma che non abbiamo mai avuto il coraggio di "essere", magari perchè convinti che "così sono e così dovrò rimanere" e cose di questo tipo - che sono soltanto convinzioni nevrotiche, io ho sempre sostenuto che "la nevrosi si autodifende" grazie a meccanismi come questi. Quello NON è il proprio "vero sè", solo con la meditazione si arriva a comprendere profondamente il vero Sè profondo... che è cosa ben diversa dalle seghe mentali che ci siamo (e ci hanno) messo in testa....

Lord Vivec ha detto...

Ora io non so voi, ma dopo un attenta analisi della situazione socio-politica attuale, io come modello adattivo ho scelto gli "psicopatici corporativi", cioè i classici stronzi arrivisti che tipicamente si ritrovano a lavorare nelle corporations americane, nelle multinazionali, e insomma ovunque girano i soldi e il potere (cè un bel libro in proposito, che ne descrive i tratti di personalità e il comportamento tipico nel dettaglio, ma è solo in inglese; si chiama appunto "the corporate psychopath", peccato che lì spiega anche come epurarli da un ambiente lavorativo!)
So che per questo discorso non riceverò di certo gli applausi, dato che così dimostro di voler essere uno "stonzo egoista" - come diceva un filosofo, "l' umanità non riesce ad accettare il male"...
io comunque invito a notare una cosa: molti si lamentano che non cè lavoro, non cè speranza per il futuro e cose del genere, beh io sono convinto che in un futuro non troppo lontano, gli stati nazionali cadranno una volta e per sempre (una speranza, più che una certezza), e io appartengo ad una corrente di pensiero, che considera questo evento una grandissima RISORSA...

era quello che stavo cercando di spiegare nell' altro post, ma il sistema di commenti di questa bacheca non è d' accordo con la mia filosofia, quindi non posso spiegare la cosa nel dettaglio.

Comunque, provo di nuovo a spiegarlo: secondo i pronostici più affidabili, gli stati nazionali cadranno e tutti i "servizi pubblici" verranno forniti dalle multinazionali. Tutto sarà privatizzato e soggetto a restrittive forme di diritto di proprietà (alcuni dicono "anche l' aria che respiriamo", e persino i pensieri, se è vera quella cosa del soulcatcher 2025 in sviluppo presso i laboratori malvagi della British Telecom)

Una volta, io "militavo" politicamente ed ero ideologicamente ostile a queste cose, pensavo che fossero il degrado morale dell' umanità e cose del genere. Ma poi... si cresce (e mai frase fu più azzeccata)

Penso proprio che in futurò sarà tutto privatizzato e globalizzato, e penso che sia MEGLIO COSI'

La crisi attuale è causata dalle politiche degli stati nazionali, se venisse lasciata al Mercato la possibilità di autoregolarsi, (e quindi ci fosse il VERO libero mercato, che per la cronaca non cè mai stato nella storia umana) non succederebbero questi casini. Il mercato si regola da solo, e a me piace pensare che lo fa in base a criteri "evolutivi"...

ora al di là del discorso della geopolitica, tornando al singolo individuo: è evidente che chi avrà la meglio in questo contesto sociale/esistenziale, è lo "stronzo corporativo" di cui parlavo prima.
Potrà sembrare una stronzata, ma sono convinto che questo tipo di persone siano il prossimo stadio dell' evoluzione umana... non so, forse avrò interpretato male alcune cose che ha detto giacobbe, o magari avrò travisato completamente il concetto di "evoluzione" - la qual cosa è possibile, soprattutto se va accettato l' assunto che lo stato ecologico, l' ambiente creato artificialmente dall' uomo, non lo si può considerare come un ambiente in cui è opportuno/possibile adattarsi, perchè al di là di tutto, è chiaro che una situazione del genere sarebbe il frutto della nevrosi umana del controllo dell' ambiente, una specie di "ecologia controllata".

Si, mi rendo conto di aver incasinato eccessivamente il discorso, ma del resto se ero SICURO di questa cosa, non ne venivo a parlare qui e altrove. Cerco di dirlo in termini più semplici.

Lord Vivec ha detto...

Insomma la vera domanda diventerebbe: "è opportuno conformarsi ad una situazione ecologica artificiale, creata ad hoc dall' uomo"? E' in linea coi processi evolutivi, o è l' esatto opposto dell' evoluzione?"

L' uomo ha la capacità di esularsi dai problemi ambientali tipici del normale corso della vita, perchè a differenza degli altri esseri viventi che SUBISCONO l' ambiente, l' uomo ha il potere di CREARE il suo ambiente... PERO' il prezzo da pagare è il fatto che l' uomo stesso si ritrova a vivere in un ambiente che è molto lontano dalla cosiddetta "natura"; infatti Giacobbe (ma prima di lui Erich Fromm, Watzlawick, Bateson ed altri...) fa notare come ciò sia causa di nevrosi (ad esempio, esularsi dalla lotta per la sopravvivenza porta alla nevrosi infantile, perchè solo con essa si sviluppa l' autostima e la personalità adulta).

Insomma per sintetizzare, è come se l' uomo ha costruito la sua stessa gabbia, la "società civile" (vedi "il contratto sociale" di Rousseau) quindi: questa gabbia dobbiamo farcela stare bene e diventare parte integrante di questa sub-ecologia nevrotica? Dobbiamo imparare a farcela star bene? Spero che a questo punto sia chiaro di cosa sto parlando

Io non ho ancora capito se è "giusta" questa cosa dell' adattamento ambientale/sociale, nel senso, se è umanamente "fattibile" oppure se va contro all' evoluzione vera e propria. Se lo fosse, allora dovrei aver ragione io: lo "psicopatico" arrivista è il prossimo stadio dell' evoluzione umana.

Perchè queste persone sono quelli che sanno usare tutte le funzioni del cervello ad un solo scopo: sopravvivere ad un ambiente ostile.

Lord Vivec ha detto...

Ora perchè a me interessa tanto sapere sta cosa?

Semplice, perchè non sono del tutto sicuro che questo sia un modello adattivo naturale: è come se, invece di diventare adatto alla "vita vera", stia diventando adatto ad una società arrivista e impazzita... (che poi è un mio problema personale "storico", cioè è sempre stato un problema per me l' adattamento sociale). E siccome sto avendo più difficoltà del previsto a diventare quello che voglio essere, voglio capire se devo insistere su questa strada, o se devo cercare un altro modello meno "di successo" ma più "normale", se si può parlare di normalità.

Io CI TENGO ad andare a fondo di questa cosa(perchè ci tengo prima di tutto a diventare adulto), però non mi sta venendo bene, sto avendo delle resistenze interne che non mi aspettavo: ad es. ho il sospetto che quelle malattie psicosomatiche di cui soffrirei, (se davvero sono di origine psicosomatica) potrebbero essere causate proprio da questo dilemma esistenziale... come se il mio corpo mi stesse dicendo che "non sto seguendo la mia strada"...

ah che poi aggiungo, se potessi scegliere IO, la mia volontà precisa è di diventare uno stronzo "adatto alla società", fottendoneme altamente dell' ecologia, del vivere "secondo natura" e tutte queste stronzate; ma ho l' impressione che cè una "parte di me" inconscia che non me lo permette (ed è proprio QUELLO il problema, ha "ragione" questa parte di me? Forse il mio modello è troppo rigido?) e insomma non so come gestirla. Ecco perchè ho sempre sostenuto che, con tutta la buona volontà, il training da solo non è sufficiente: questi problemi richiedono di fare "mente locale" per essere risolti.
Insomma sto avendo problemi a guidare la mia evoluzione personale, ecco questa è la definizione più chiara e concisa che mi è venuta in mente. E aggiungo, ho anche dei dubbi sull' obiettivo finale di questa evoluzione. (cioè il modello adulto che ho scelto)
Mi sa che mi tocca tornare a studiare psicologia...
comunque, si accettano suggerimenti

@ molecola
Avrei voluto approfondire quel discorso dell' evoluzione dell' altra volta.... ma mi sa che qui non è il caso. Non è che posti su qualche altro forum?

molecola anfipatica ha detto...

Tanti auguri Giulio Cesare Giacobbe!
Per caso ho scoperto che oggi compi gli anni (ma è vero?).
Anch'io compio gli anni oggi.

--- I capricorno veraci nascono il 7 gennaio ---

DARHER ha detto...

molecola anfipatica, a mio parere una persona intelligente è una che sa accedere alle sue sub-modalità senza farsene troppo condizionare e mantenendo così sempre e in ogni caso la sua personalità predominante. Nel senso, essere flessibili in azioni e linguaggi con le varie persone con cui si interagisce, mai perdendo di vista ciò che si è, mantenendo la distanza giusta da poter avere una comunicazione perfetta ma non un condizionamento. Una persona stupida infatti, è per me quella che perde questa giusta distanza sempre, risultando inopportuna, menefreghista (nel senso brutto del termine), rabbiosa, infantile. Una persona intelligente sa in sostanza quello che dice, si fa i fatti suoi quando deve farsi i fatti suoi, e da una mano quando c'è da dare una mano. Quella stupida, è la persona che si infila dove non deve, che parla a sproposito, che indipendentemente dalle sue lauree e certificazioni vede gli altri non come suoi pari, ma come dei irraggiungibili o come pezze di cui approfittarsene facendo nonnismo senza essere un generale dei marines. In più di primo acchitto, quella intelligente è quella che sta in silenzio o parla sapendo cosa dice, quella stupida è quella logorroica o che sta in silenzio guardandoti con la faccia da coglione/a.
Un uomo bravo a letto che non sia io, o una donna brava a letto, immagino che si riconoscano entrambi da come si muovono, più che da come vestono o altro. Assicuro che una donna che si mette tutta in appariscenza può essere frigida, mentre una tipa normalissima può essere la più grande avventura della notte di sempre. Direi da come uno/a balla, si vede molto. Se lo fa come un robot senza essere esperto/a di dubstep, è uno/a che a letto si muoverà alla stessa maniera. Movimenti più sciolti in pista invece corrispondono a mio parere ad altrettanti sinuosi movimenti tra le lenzuola. Analogamente, un uomo che per strada cammina come un bulldog, e una donna che (se li porta) porta i tacchi senza mai distendere tutta la gamba, camminando così come un tacchino, o che mantiene una linea retta e i glutei contratti come se la mattina gli avessero messo del peperoncino nella carta igienica, o che fa passi lunghissimi portando il busto in avanti, saranno troppo macchinosi a letto. Lei http://menoepausa.wordpress.com/2012/01/07/e-tu-quando-gliela-dai/ a mio parere è una brava a letto.

molecola anfipatica ha detto...

CIAO DARIO!
MA SEI INCREDIBILE!
L'IMMAGINE DELLA
- "donna robot che fa l'amore come se fosse un'esperta di dubstep ( SAREBBE?);
-che porta i tacchi senza mai distendere tutta la gamba, camminando così come un tacchino (CIOè IO);
-o che mantiene una linea retta e i glutei contratti come se la mattina gli avessero messo del peperoncino nella carta igienica..."

MI HA FATTO LETTERALMENTE MORIRE.
SEI REALISTICAMENTE FANTASIOSO (CHE POI SAREBBE UN OSSIMORO, VABBè...)

CONCORDO CON TE.
FATTA ECCEZIONE PER LA DONNA TACCHINO. OVVIAMENTE.

molecola anfipatica ha detto...

My opinion about:

Da cosa SI RICONOSCE di primo acchito una

PERSONA INTELLIGENTE= Tendenzialmente introversa. Quando parla, non parla a sproposito.
Non si incazza. Se proprio lo si fa incazzare non grida e inveisce: AGISCE.
Parla poco non tanto per darsi aria di superiorità ma semplicemente perchè non ha bisogno di dimostrare niente a nessuno. ;
STOLTO/A= l'opposto del primo;
UN UOMO BRAVO A LETTO= e qui, non posso non contemplare la mia formidabile e inconfutabile teoria " Simon's theory about brilliant sexy men".
La mia teoria sentenzia: un uomo bravo a letto è un uomo che in cucina, sa il fatto suo.
E' indubbio: l'uomo che sa cucinare sa cosa significa FARE L'AMORE!;

LA DONNA BRAVA A LETTO= il fatto che sappia cucinare non necessariamente è indice di abilità sessuali a letto. Il discorso dell'uomo, non vale altrettanto per la donna.
La donna brava a letto la si riconosce dal suo spiccato senso dell'humor. Che oltre a fare invidia, mette anche in imbarazzo molti uomini che, a volte, neppure riescono a tenerle testa.

molecola anfipatica ha detto...

Per caso, tra i link di facebook ne ho trovato uno che mi è piaciuto particolarmente e che, dato che in questo forum si parla spesso di buddhismo, ho pensato di condividere con voi.
Sul link c'è scritto:
"è più importante impedire ad un animale di soffrire piuttosto che restare seduti a contemplare i mali dell'universo pregando in compagnia dei sacerdoti." (Buddha).
Non so se questo aforisma sia realmente contemplato nella tradizione buddhista (personalmente penso di sì) oppure se sia stato preso da qualche altra parte e affibbiato al Buddha.
In ogni caso, penso che il peggior atto di violenza - gratuita- che si possa compiere verso il prossimo sia proprio l'indifferenza.
Io, personalmente, sono vegana ma non sto scrivendo col proposito di fare campagna di sensibilizzazione alla mia scelta. Ho voluto porre l'accento sull'indifferenza, non soltanto l'indifferenza ai mattatoi (i da sempre esistiti lager) ma l'indifferenza nel senso più largo del termine. Chiudere gli occhi di fronte al male, è a mio avviso la cosa più deplorevole e inumana che un uomo possa compiere.

Lord Vivec ha detto...

riguardo al discorso di "saper attivare le proprie submodalità senza dimenticare la propria personalità originale":

io per ricordarmi la mia personalità originale, ho dovuto scrivermela xD

non sto scherzando, dopo un pò che si finge ci si dimentica ciò che si "è"... cioè, a me lo fa

roby ha detto...

...ma qui non scrive piu' nessuno?

molecola anfipatica ha detto...

Molecola Anfipatica ( non antipatica -anche se lo sono lo stesso- ) scrive ed è una gran chiacchierona.

Luca SM1 ha detto...

Con un pò di ritardo:

@Molecola: io apprezzo le Tue parole, non mi fraintendere, solamente credo che se la teoria di Giacobbe è corretta, una persona con dei problemi fisici non potrà mai diventare adulto.
Tu parli di accettare la realtà e i propri limiti per quelli che sono, e mi sta bene (sta bene pure a Giacobbe,Cfr. p. 35 Alla Ricerca ecc.) ma Giacobbe parla anche di totale indipendenza (=non aver bisogno di nessuno), prevaricazione, competizione, dominio del territorio, aggressività, uso.
Tutto questo quadretto non significa competere alla pari con Terminator (anche una persona normale non potrebbe) ma con la maggioranza delle altre persone, che sono mediamente SANE, fino a prova contraria.
Ti porto un triste parallelismo con il mondo animale, tanto caro a Giacobbe: cosa succede ad un animale fisicamente limitato, in natura? Soccombenza, morte, fine dei giochi, non mi ne vengono in mente altre soluzioni.
Nella storia umana c'è chi ha pensato di eliminare i disgraziati fisicamente per migliorare la specie (Hitler e la razza ariana, ad esempio). Se si innestasse una selezione naturale (che a mio avviso fa comunque da sottofondo alla teoria bambino-adulto di Giacobbe) chi non è in grado di difendersi adeguatamente farebbe la fine di un animale disgraziato, non c'è dubbio.

@Armando: la storia delle ragazze che fanno la voce grossa con i Camorristi la interpreto così: o le ragazze avevano fatto qualche tiro di coca, oppure quelli non erano veri camorristi, e tu che, mi pare di capire, abiti in quelle zone, sai bene che chi scherza col fuoco verrà bruciato vivo..

A proposito, ma qui dentro il training l'avete fatto tutti? Io sono sempre stato scettico, ma ultimamente mi ero deciso ad acquistarlo; ieri, pero, mi sono accorto che da poche settimane il prezzo è misteriosamente lievitato a 250,00 €...

molecola anfipatica ha detto...

Io penso che indipendenza possa essere intesa sia come "io non ho bisogno di nessuno" sia anche, e forse soprattutto, come "sono io che decido".
Lo so, in fin dei conti non sono poi tanto dissimili come affermazioni però, ad essere un tantino pignoli, una seppur sottile differenza c'è.
Mi spiego: dire "io non ho bisogno di nulla e nessuno = io sono indipendente = io sono adulto" è vero soltanto nella misura
di quelle che sono le possibilità che la realtà mi mette a disposizione e della mia volontà nel prendere in considerazione tali possibilità.
Per fare un esempio pratico: se io sono una persona fisicamente sana che in questo momento ha sete, se ragiono da persona adulta, mi alzo e vado in cucina a prendermi l'acqua.
Se io in questo momento ho sete ma ho una disabilità che non mi permette di camminare, se non con l'aiuto delle stampelle, se ragiono da persona adulta, mi alzo, prendo le mie stampelle e vado in cucina a prenderemi l'acqua.
Allo stesso modo, se io ho sete e mi sposto con la sedia a rotelle, e so bene che in cucina c'è un gradino che io da solo proprio non posso passare, se ragiono da persona adulta, chiamo qualcuno affinchè mi aiuti a passare il gradino. Dopodichè sono in cucina e prendo l'acqua.
Se io sono una persona sana che in questo momento ha sete e chiedo a mia madre di prendermi l'acqua ( anzi la coca cola),di versarmela nel bicchiere e di porgermela sul divano dove io sono felicemente stravaccata/o e, perdipiù, pretendo da lei sorriso, cortesia e che a termine servigio mi dica: "sì padrona/e, qualcos'altro?". In questo caso io sono un bambino/a.
Se io cammino con le stampelle, ho sete e mi incazzo perchè faccio fatica a camminare, e quindi non mi esercito nell'usarle adeguatamente e, anzi, penso bene di risparmiarmi la fatica chiamando qualcuno che vada a prendere l'acqua al mio posto, anche in questo caso, sono un bambino/a.
Se sono su una sedia a rotelle, ho sete e so che per arrivare in cucina e prendere l'acqua ho per forza bisogno di qualcuno che mi aiuti a passare il gradino, ma la cosa mi da enormemente fastidio quindi non chiamo nessuno, ci provo da solo, poi cado e mi sdrupo ( voce del verbo sdruparsi, verbo in uso nella città di Barletta e probabilmente anche in buona parte della puglia ), anche in questo caso, sono un bambino/a.
Come puoi ben vedere, nel primi casi che ti ho elencato è l'adulto che decide e prende l'iniziativa; coerentemente con quelle che sono le proprie possibilità. L'adulto è quindi indipendenete.
Nel secondo caso, il bambino chiede, dipende e prende decisioni azzardate e poco coerenti con la realtà.
Altra considerazione: non confondiamo l'indipendenza affettiva ( aver bisogno di persone, situazioni, farsi aspettative ecc.) dall'indipendenza in sé. Anche perchè, se si parla di indipendenza in sé ognuno di noi nasce tanto indipendente
quanto dipendente. Nel senso che dipendiamo dalle circostanze, che sono chiaramente dettate dal caso ma, allo stesso tempo, siamo indipendenti nel decidere qual è il modo migliore per affrontarle.
Qualcuno, non so chi, ha detto che tutti noi nasciamo soli.
Veniamo catapultati in un corpo, una famiglia, una situazione che esula, almeno inizialmente, dal nostro arbitrio ma siamo poi noi a decidere il proseguo della nostra storia.
Come?
Semplicemente chiedendo a noi stessi "IO COSA POSSO FARE PER...?"
E facendolo, chiaramente.

Luca SM1 ha detto...

Il tuo discorso lo riesco a seguire solo parzialmente: a mio avviso solo nei casi in cui sono in grado di provvedere da me a soddisfare i miei bisogni posso dire che "sono io che decido". Nel caso in cui debba chiedere ad altri sono, pur sempre, dipedente e quindi non adulto secondo la definizione di Giacobbe.
Se in questo ultimo caso mi intestardisco, cerco di far da solo e mi rovino con le mie mani, più che adulto sono un cretino (e ce ne sono molti, di adulti che sono cretini).
Giacobbe dice che è nevrotico chi indossa sempre i panni dell'adulto, quindi uno conciato così deve saper farsi bambino e CHIEDERE di essere aiutato. Se la richiesta è limitata a qualche volta, ok, ma se devi SEMPRE chiedere di essere aiutato, sempre seguendo le teorie di Giacobbe, sei un bambino. Ed in effetti la realtà dimostra che le persone che si ammalano spesso regrediscono da adulti a bambini. E non potrebbe essere diversamente, perchè la malattia è una ferita dell'IO, che è il nostro corpo, come dice G.C.G. Corpo malato = Io malato, dico io, è una semplice deduzione logica.

Detto questo, non ho ancora ricevuto risposta alla mia domanda: voi il training l'avete fatto tutti?

molecola anfipatica ha detto...

Io non l'ho fatto.

molecola anfipatica ha detto...

SEMPRE X LUCA: guarda un po' cos'ho trovato
http://www.mobilita.com/rivista/582008/vita.html
roas

Luca SM1 ha detto...

che dire..il ragazzo disabile è uno tosto, uno che non si è fermato di fronte alla sua disabilità e che pare vivere la sua vita limitata con un atteggiamento che molte persone sane fisicamente nemmeno si sognano. Avendo mezzi economici adeguati, si è costruito un mondo dove si muove con un pò di autonomia. Ma non è un adulto secondo la teoria di G.C.G. Che succede se la persona che lo assiste si ammala? Se c'è lo sciopero dei bus? Se qualche figlio di buonadonna lo aggredisce a scopo di rapina? Preferisco non pensarci.

Lord Vivec ha detto...

@luca

riguardo ai "camorristi", beh diciamo che non esistono più i camorristi di una volta. Pare che con l' avanzamento del capitalismo si sono imborghesiti pure loro, hanno tutta una squadra di imprenditori che gli gira attorno e non possono alzare la testa e fare i forti più di tanto (cosa che invece potevano fare liberamente coi contadini, in passato...)

Fedele alla mia prassi "più teoria che pratica", mi sono informato molto in questi mesi - ma stavolta in modo più diretto, chiedendo direttamente alla gente. Purtroppo le informazioni che ho raccolto non è che ti fanno venir voglia di metterti in gioco.

In pratica, non sono io a dirlo, ma quasi tutta l' imprenditoria campana (80% senza esagerare) ruota attorno alla camorra. E so per certo che in sicilia e calabria è anche peggio.
Chi fa parte di questo "sistema", riceve agevolazioni esagerate che mettono chi NON ne fa parte alla berlina. Perchè ad esempio, le aziende affiliate possono lavorare in perdita (grazie al denaro riciclato). Praticamente la camorra si è profilata come una specie di "cartello" che favoreggia in molti modi le proprie aziende affiliate, e in più vi fanno parte anche enti governativi...
alla fine dei conti, sono le cose che dice Saviano in "gomorra", ma gia si sapevano (io però non le sapevo PRIMA che uscisse il libro, non so se per disinteresse mio, o per l' omertà, o perchè saviano ha sputtanato tutto e ormai tutti ne parlano liberamente).
Forse è meglio non approfondire questo discorso, ma penso di aver reso l' idea della situazione, almeno sulla base di ciò che ho capito. Altro che stronzaggine che ci vuole, per campare qui...

Lord Vivec ha detto...

Per quanto riguarda il training, guarda ti posso dire che ho scoperto perchè non mi funzionava: perchè non riuscivo a rilassarmi.
Non ti voglio annoiare coi particolari, comunque posso dire che se uno ha una tensione molto forte, non riesce in primo luogo a rilassarsi ed andare in meditazione.

E poi, sbagliavo perchè cercavo di tenere la mente attiva (sempre per effetto della tensione) per cercare di "elaborare" le "informazioni" che ricevevo - ma questo è praticamente l' esatto opposto di ciò che va fatto. La mente razionale va "spenta", altrimenti non si riceve la suggestione inconscia.

Adesso sto facendo altre registrazioni ipnotiche, per ottenere altri effetti - mentre invece per sviluppare la personalità adulta sto usando tecniche "ad hoc",basate su gestalt e cose del genere. Penso che già saprai di che si tratta. In ogni caso è una scelta mia, dovuta alla particolarità del mio caso (il mio bambino è un osso duro) e i risultati li stanno dando ma suppongo che anche il training di Giacobbe dovrebbe essere meglio, per chi non ha necessità "specifiche" (come nel mio caso).

La cosa più importante è rendersi conto che il bambino è la causa di tutti i problemi (malattie, incapacità ad imparare, mancanza di volontà, tendenze vittimistiche e qualunque altra cosa). Gia solo capire questo, ti permette di indirizzare gli sforzi, di capire qual è la "parte di te" ribelle, e come gestirla. Prima di leggere "coccole perdute" brancolavo veramente nel buio,e non pensavo nemmeno ci fosse una via d' uscita...

Trovo tuttavia discutibile la scelta di "eliminare completamente" la relazione terapeutica: mi rendo conto dei problemi insiti nel transfert, il fatto che bisognerebbe garantire un "servizio di qualità" (cioè in sostanza, assicurarsi che lo psicoterapeuta non sia un bambino egli stesso)e si, LO SO che sarebbe un casino tutto ciò.
Ciononostante uno straccio di guida ci vuole, fosse anche un "misero" trainer di PNL per poter spiegare "perchè non sta funzionando" e insegnare le tecniche ai profani.
Ora non è che lo dico per darmi delle arie, ma la mia azienda di counseling (che evito di menzionare,perchè non è che lo dico per fare pubblicità)ha degli standard di qualità veramente alti. Praticamente se sei "bambino" o comunque nevrotico, la licenza non te la danno manco a pregarli in ginocchio, e sene sbattono se hai cacciato i soldi.
Perchè non organizzare una cosa simile privatamente, nell' ambito della psicologia evolutiva?
Oppure proprio come minimo sindacale, perchè non organizzare una "lobby" della psicologia evolutiva, per garantirne la diffusione e l' integrazione nei protocolli psicoterapeutici?
Sono anni che dico ste cose, e non solo su questo foro. Quando avrò una reale esperienza lavorativa nel settore, vedrò un pò di verificare la realizzabilità di questa cosa.

Lord Vivec ha detto...

infine volevo chiedere una cosa mia (ma non tanto "mia").

Sto cercando un pò qualche "soluzione alternativa" a livello lavorativo.

Ora sto entrando in contatto con un azienda di tipo "network marketing", che a quanto ne so, usa un sistema piramidale.

Qualcuno che sa di che si tratta, sa dirmi quanto siano affidabili queste cose?

E se invece uno volesse "costruirsi un mestiere", magari acquisendo nozioni in proprio o tramite esperienza personale, ma evitando accuratamente di entrare nei circuiti accademici? (che se possibile vorrei evitare come la peste?)

E i corsi di formazione professionale? Io so che quelli della regione hanno una brutta nomea.

Vi prego, cerchiamo di parlare un pò di "lavoro" su questo foro, credo che sia l' ostacolo più importante da superare verso l' adulthood...

molecola anfipatica ha detto...

"Cosa succede se c'è lo sciopero dei bus?"
Succede che non prende il bus.
"Cosa succede se la donna che lo assiste si ammala?"
Succede che ne assume un'altra.
"Cosa succede se viene aggredito da un rapinatore?"
Succede che viene aggredito da un rapinatore.

Amico mio, nulla è impossibile.
Tutto è possibile.
Tutto può succedere.
That's life!

-- Il problema non è la tesi di Giacobbe ( che, almeno per me, non fa una grinza) ma ciò che hai scritto a fine testo: "preferisco non pensarci ". Che tradotto sarebbe: "NON ACCETTO le cose spiacevoli che possono normalmente capitare nella vita di tutti”. --

Luca SM1 ha detto...

@Molecola: sebbene apprezzi il tuo spirito ottimista, e già te l'ho scritto altre volte, per me la fai troppo facile. Quelle situazioni per una persona conciata così sono un vero DRAMMA, anche perchè non si possono risolvere così, su due piedi.
@Armando: vorrei contattarti in privato: mi puoi indicare un indirizzo di posta elettronca al quale scriverti?

Luca SM1 ha detto...
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molecola anfipatica ha detto...

Hai ragione. Non è facile! Lo so bene...
Ma non è la tua condizione fisica a precluderti la possibilità di essere adulto.
La questione non è: io ho delle limitazioni, io ho bisogno di aiuto, io dipendo, io non posso essere adulto.
La questione è: c'è un problema, un DRAMMA, come lo sto affrontando? Da adulto o da bambino?

Caro Luca, se per caso ti ho urtato, ti chiedo scusa. Non ero partita con l'intenzione di giudicarti anche se, mi rendo conto, in un certo senso l'ho fatto.
Semplicemente, ho voluto esprimere il mio parere a riguardo del discorso disabilità e psicologia evolutiva.
Per tutto il resto, BUONA VITA! :)
Saranno le esperienze di vita stesse a dare di volta in volta delle risposte.

Luca SM1 ha detto...

Cara Molecola,
in effetti alcuni tuoi interventi li ho sentiti un pò troppo perentori anche perchè, perdonami, provengono pur sempre da chi - mi pare di capire - certi problemi non li vive in prima persona (e spero per te non li vivrà mai!).
Ad ogni modo, come ti ho scritto, ho sempre apprezzato la tua positività e propositività che, anche se perentoria, rappresenta pur sempre un incoraggiamento a non arrendersi. Grazie dell'attenzione che mi hai dedicato, dunque, e buona vita anche a te.

Alex ha detto...

Cari Giacobbiani,

c'e' qualcuno, tra di voi, che ha acquistato, eseguito e portato a termine con successo il training per lo sviluppo della personalita' adulta e con cui mi posso confrontare?

Grazie,
Alessandra

MrX ha detto...

Ciao.
Io ho fatto un corso nel 1996 organizzato con i fondi della comunità europea. 1000 ore di corso più stage finale presso un azienda.
Ho faticato un po' ma poi ho trovato lavoro. Certo non è il massimo lavorare con contratti a progetto, ma meglio questo che non avere soldi del tutto.

Luca SM1 ha detto...
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morgana967 ha detto...

caro Giulio, la sua mail non funziona...

Luca SM1 ha detto...
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Lord Vivec ha detto...

@ lucaSM1

ciao, scusa ho letto questo messaggio solo oggi... ti ho inviato una mail comunque. Se qualcun altro mi vuole aggiungere, me lo dica, stiamo cercando di organizzarci io ed altri (che però a quanto vedo non frequentano più questa bacheca).

A me questo limite di caratteri mi ha veramente esaurito quindi preferisco lo scambio via mail...

Un'altra cosa, ci tengo a precisare che io non ho veramente fatto il training: non puoi dire che "ho fatto il training, e non ha funzionato". Il problema è che non ho fatto il training perchè non riesco a rilassarmi.

Ad ogni modo, sto andando da un medico olistico che con mia grande sorpresa, era a conoscenza della teoria di Giacobbe - però non ha letto "coccole perdute", la conosce di suo e sostiene che sono cose "risapute" in medicina olistica e in parapsicologia: ma non per dire che Giacobbe abbia "copiato" o cose del genere, diciamo che in psicologia spesso capita che ognuno scopre una cosa, che magari è la stessa scoperta da altri, attraverso la sua pratica terapeutica e le elabora come può, a modo suo e sulla base della sua esperienza. Un esempio è la tecnica mantrica, usata regolarmente in PNL e "riscoperta" dalla psicologia occidentale. Oppure un caso ancora più eclatante è il training autogeno, che vorrei proprio che qualcuno mi spiegasse che differenza cè con una meditazione guidata!!! Non è che hanno "copiato", è che ognuno scopre le cose "a modo suo", parallelamente ad altri modelli teorici!

Lord Vivec ha detto...

Vorrei spendere due parole anche sui modelli teorici impiegati dal Giacobbe, e soprattutto sulla loro diffusione. Sto studiando counseling (che in termini tecnici sarebbe basato sulla "psicologia a indirizzo umanistico, modello integrato" nel senso che integra più modelli insieme, proprio come Giacobbe che ha fuso insieme molti modelli teorici)
Ecco, allora cominciamo col dire che l'idea di abolire l'intervento diretto del terapeuta, sebbene viene impiegata anche da altri psicologi famosi e capaci (mi viene in mente Paul McKenna) mi sembra più che altro pratica per il fatto che permette di "delocalizzare" la distribuzione del training (insomma parliamoci chiaramente, se giacobbe volesse guarire personalmente tutti i "bambini" che si rivolgono a lui, andrebbe al manicomio...)

Sul fatto che possa funzionare comunque, non ne so abbastanza da poterlo dire. Mi permetto invece di dissentire sul fatto che possa essere addirittura MEGLIO di un'intervento diretto.

Diciamo che non ho ancora abbastanza esperienza da poterlo dire, ma quello che ci stanno addestrando a fare nel corso è di usare una modalità di intervento che, almeno in teoria, PREVIENE l'insorgere del transfert nella relazione d'intervento. Io penso che se fosse possibile evitare il trasfert (e con determinate metodiche dovrebbe essere possibile, ce le stanno insegnando appunto), la relazione di intervento non dovrebbe venire influenzata negativamente dalle relazioni bambino-genitore, un problema tipico dei rapporti terapeutici con transfert.

Un altro problema, più difficile da risolvere, è essenzialmente la QUALITA' dell'intervento, che è determinata da un fattore molto semplice: il fatto che il terapeuta sia "bambino", oppure no.
Ebbene la cosa positiva della scuola che sto facendo, è che qui cè uno "standard qualitativo", così lo definiscono. Non è che te lo dicano chiaramente, ma in termini pratici significa che se hai problemi mentali (e quindi anche se sei "nevrotico bambino", o semplicemente immaturo affettivamente e mentalmente) l'attestato per esercitare la professione non te lo danno neanche se li preghi in ginocchio. Non se ne importano che cacci i soldi. Ci tengono alla qualità del servizio e alla nomea di efficacia che si sono guadagnati, e quindi come professionista se non maturi, la qualifica non te la danno (a differenza di ALTRE scuole che invece stanno proprio rovinando la reputazione del settore). Addirittura, il protocollo di formazione prevede 40 ore di psicoterapia (in sede o altrove, non è che lo fanno per farsi i clienti, ma puoi andare anche da un tuo terapeuta) e una valutazione psicoattitudinale. Non si sbaglia. Perchè evidentemente hanno capito che il problema principale sia dei counselor che degli psicologi che prendono la qualifica in counseling, risiede proprio nel fatto che spesso, essi stessi sono nevrotici bambini!! E quindi OVVIAMENTE non potranno avere la maturità per esercitare questa delicata professione, senza che il loro inconscio disturbi il loro intervento... questo fatto ha rovinato la reputazione del settore, e quindi in risposta hanno messo questo protocollo rigido per riabilitarlo e renderlo veramente efficace.

Lord Vivec ha detto...

Tra l'altro, piccola nota personale, questa sta diventando anche una sfida con me stesso, perchè so che se non guarisco non prendo l'attestato (e so anche che se prendo l'attestato non potrei comunque aiutare nessuno in questa situazione...) e questo a livello mentale mi mette sotto pressione, e mi costringe a intervenire per migliorarmi.
Certo, non è che ti costringono anche ad andare a vivere da solo ed arrangiarti... io comunque ho fiducia che questa cosa dovrebbe riformare il concetto di formazione dei terapeuti, affinchè non sia solo teorica ma anche esperienziale, e abbia veramente il potenziale di formare personale (anzi PERSONE prima che "personale") sano di mente e quindi efficace...
In explicit, quello che voglio dire è: caro Giacobbe, hai fatto la scuola di psicologia evolutiva, forma degli psicologi trainer che vadano a formare altri psicologi "adulti", e fai diffondere in questo modo la tua scuola. Il modello teorico è veramente valido, come ho detto nell'altro messaggio, in psicologia olistica pure cè questa teoria dello sviluppo affettivo dell'individuo, perciò la teoria è valida e va affermata...

Prima di morire, voglio vedere la psicoterapia di giacobbe distribuita come il vaccino, ma non in forma di training, che temo non sarebbe efficace per tutti... (oggettivamente, alcuni individui sono più suscettibili di altri alla suggestione). Aiutaci a spargere il tuo seme!

molecola anfipatica ha detto...

L'ultima espressione lascia molto a desiderare.

Lord Vivec ha detto...

ma è una citazione! xD

molecola anfipatica ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
molecola anfipatica ha detto...
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molecola anfipatica ha detto...

Armando, lasciamelo dire: sei osceno.
E anche logorroico. :P

Luca, grazie a te. ;)
Non hai torto a definirmi "perentoria". Anche se, sembra contraddittorio,ma è la calma il mio vero punto di forza.
Se sono stata così insistente è perchè c'è una storia che ho particolarmente a cuore; che ha segnato la mia vita (in positivo, ovviamente) e quella della persona con cui mi sono trovata a condividere quest' esperienza.
E' vero, la disabilità è un problema SERIO.
Su questo non c'è ombra di dubbio.
E chi, grazie a Dio, come me, gode di buona salute, ha una fortuna in tasca talmente grande da non rendersene neppure conto.
Siamo nel 2012, caro Luca: la scienza fa passi da gigante (dicono...); la tecnologia avanza (con computer e telefonini, però) e... Non siamo in grado di prevenire una catastrofe come quella avvenuta all'Aquila, a Genova, eccetera, eccetera.
Eppure lo scopo della scienza è CONOSCERE PER MIGLIORARE IL TENORE DI VITA DEGLI UOMINI.
Eppure non servono mica menti eccelse; anni e anni di ricerca, per capire che i terremoti esitono, e le alluvioni pure.
E' che non sono i terremoti e le alluvioni il vero problema.
Siamo noi uomini, italiani soprattutto, che molto superficialmente, NONOSTANTE I MEZZI CE LI ABBIAMO TUTTI, E PIù DI UNO, ci ostiniamo a prendere, appunto, tutto superficialmente.
Figuriamoci se qualcuno dei nostri stimatissimi politici si sia mai posto il problema di creare spazi più agevoli per i disabili.
Eppure siamo nel 2012!
La scienza fa progressi.
La tecnologia avanza.
Ma... "l'essenziale è invisibile agli occhi".


Ancora, un sorriso e buona vita, caro Luca. Dal modo in cui scrivi non mi sembri uno sprovveduto, tutt'altro. ;)


Sempre x Armando Della serie "da quale pulpito arriva la predica": in effetti, sono logorroica anch'io.

Lord Vivec ha detto...

oggi ho letto una notizia veramente interessante. Spero che lo stramaledetto sistema dei commenti mi faccia postare le url

http://it.notizie.yahoo.com/blog/focus/perfido-e-cinico-come-un-delfino-071601756.html

Allora, sto discutendo di questa cosa in giro.

In sostanza, quello che voglio dire è: gli animalisti, i buonisti ecc dicono che l'uomo sia un sacco di merda, è "l'unico animale che uccide per scopi che non siano di sopravvivenza" e blah blah blah.
Ora io non è che voglio difendere la causa dei guerrafondai e cose del genere (diciamo che si potrebbero trovare nuove strade di convivenza, ma non è di questo che voglio discutere) PERO' non è quello il punto.

Il punto è che io sono sempre stato diffidente verso la morale, il buonismo e cose del genere, già molto prima di leggere i libri di Giacobbe ed altri autori. In effetti, ho smesso di crederci da quando sono diventato ateo, cioè da quando mi sono reso conto che la morale, alla fine della giornata è solo un programma mentale studiato apposta dai manipolatori di tutte le epoche e culture, per abbabbiare la gente che ci crede (e DEVE crederci per via di meccanismi sociali che non sto qui a descrivere, ma potete immaginare), per indurre a credere in divinità inesistenti e cose del genere, ma SEMPRE al fine di tenere sotto controllo il prossimo, in una parola: POTERE

Quindi la morale non ha senso, e il fatto di "non uccidere" non credo che possa essere inquadrato in termini morali (semmai in termini economici/utilitaristici, ma questa è tutta un'altra questione)
Ma tornando al discorso originale: a quanto pare, anche i delfini uccidono per frustrazione o per calcolo. Chissà perchè la cosa non mi sorprende neanche un pò. Forse perchè già sapevo che in realtà lo fanno anche le scimmie e i lupi, e quindi tutti gli animali sociali, e che quindi presentano un benchè minimo di intelligenza (l'intelligenza è frutto del linguaggio che è un sottoprodotto della società. Leggete Chomsky). Gli orsi attaccano A VISTA i giovani, per non avere concorrenza, e i topi muschiati dell' Alaska, io so che uccidono i cuccioli degli altri, forse per mandare avanti il PROPRIO genoma.(mi viene in mente "il gene egoista di Dawkin").
Ora, io penso che questo discorso si ricollega a quello che diceva su "seghe mentali", che il pensiero sia un'invenzione dell'evoluzione; un "troppo pieno" della tensione, una specie di polluzione notturna per sfogare le gestalt che non hanno avuto modo di chiudersi in maniera naturale.
Posto un'altro commento, prima che bestemmio contro il limite di caratteri

Lord Vivec ha detto...

sto semplificando il discorso all'osso, perchè questo non è esattamente il mezzo adatto per fare dissertazione scientifico-filosofica, ma spero che sia chiaro dove voglio arrivare.

Tenete presente che gli animali che NON sono abbastanza "intelligenti" da poter usare questo meccanismo (per mancanza di neocorteccia, suppongo) non sono "crudeli", ossia non ammazzano per ragioni non-pratiche come l'alimentazione e la difesa (la cattiveria io la intendo come utilizzo sistematico dell'intelligenza a fini maliziosi ed egoistici, come avviene normalmente per i mammiferi superiori) ma io dico che se non lo fanno, è SEMPLICEMENTE perchè non ne hanno le capacità mentali!
Quindi mi sembra logico, anzi ancora più che logico mi sembra ECONOMICO supporre che se un'essere vivente, usando la propria capacità intellettiva può fare cose "cattive" (tanto più se è dotato di intelligenza logica razionale, e non solo la funzione base del pensiero di sfogare le gestalt tramite i sogni a occhi aperti), lo farà senz'altro.Come disse un tizio "l'uomo è un essere che se può, ti fotte". Ma certo! Perchè cazzo non dovrebbe? L'intelligenza è anche, e anzi è SOPRATTUTTO questo, uno STRUMENTO molto potente nella lotta per la sopravvivenza! La bomba atomica? Non sarà una bella cosa, tuttavia testimonia la vittoria dell'uomo nella lotta per la sopravvivenza, e quindi paradossalmente è un capolavoro evolutivo!
Nota: questo ovviamente è un punto di vista stretto, un'assioma virtuale che sto usando per spiegare la teoria generale della "cattiveria come cosa normale", e vale se (E SOLO SE) si escludono le varie teorie sulla coscienza universale, il taoismo e cose del genere, che però ribadisco è tutto un'altro discorso che si può affrontare a parte. L'importante è che non mi venite a dire "ah ma tu allora sei per la violenza, sei per la guerra" MA VAFFANCULO imbecille, non capisci niente! Ma vai a scoparti gli alberi e muori (l'ho già dovuto dire a varie persone, ma è così difficile accendere il cervello per ragionare? A quanto pare si. Ecco quello che definisco "un uso inadeguato delle capacità intellettive umane").

Il punto semmai quindi non è "combattere la cattiveria", l'avidità e tutto il resto, che sono intrinsecamente e GIUSTAMENTE parte degli esseri viventi, ma è di ACCETTARE tutto ciò, e quindi smetterla di farsi seghe mentali del tipo "eh ma gli esseri umani sono delle merde, si ammazzano l'uno con l'altro per soldi" ma caro il mio bacchettone, E' NORMALE che lo facciano, e probabilmente lo faresti anche TU se ti trovassi in una situazione di vita o di morte! Come si dice, sono tutti froci col culo degli altri. (molecola, mi scuso in anticipo per la scarsa finezza, so che ti disturba ma non mi veniva in mente la versione "pulita" di questo detto)

Lord Vivec ha detto...

La domanda a questo punto diventa: ma allora come funziona quella cosa della compassione buddista, dell'amore universale? E' vero che io non ci sono ancora arrivato a "sincronizzare gli emisferi", ma quello che penso a livello logico, è che anche quando si raggiunge l'"illuminazione" il rispetto per gli altri esseri umani e per le altre forme di vita non è incluso nel pacchetto: semmai al limite sarà una cosa carina che uno possiede in più di prima, una funzione psichica che gli permette di vivere bene e senza stress, per carità di dio non sto dicendo di no.
Però in quest'ottica, più che altro mi sembra una scelta che uno decide di fare, per stare tranquillo, per vivere rilassato e fottersene del marasma evolutivo, della lotta per la sopravvivenza e tutti questi casini. Ma quello che voglio dire è che NON E' REALE.

E' reale che gli esseri viventi che abbiano un briciolo di cervello, DECIDONO (economicamente) di usarlo per andare in culo al prossimo, questo è reale.

Ora che ho riletto tutto sto macello però, penso di aver capito: quando uno diventa "genitore", ha così tante risorse per campare che non sente più il bisogno di andare in culo al prossimo, anzi al contrario prova amore (=eccesso di risorse), e quindi dona le proprie risorse agli altri. Non mi sembra economicamente valido, ma suppongo che funziona così: del resto la natura ha un'economia diversa da wall street...

PERO', ed è questa la questione fondamentale... allora uno DEVE attraversare una fase di CATTIVERIA, di uso malizioso dell'intelligenza, prima di diventare "genitore", NO?? Mica si diventa genitori così, lavorando e campando al limite minimo... ci vuole un SURPLUS di controllo del territorio, ma per ottenerlo bisogna lottare, quindi essere stronzi, quindi NON amare gli altri ma essere egoisti, con buona pace dei vari bacchettoni. Uno può anche diventare amorevole per tutto il mondo come Gesu Cristo, ma non è che si sveglia una mattina e lo diventa... lo si diventa controllando il territorio.

p.s. questa andrebbe bene come tesi di laurea in Biopsicosintesi

Luca SM1 ha detto...

Leggete un pò questo articolo qui: http://www.corriere.it/cronache/12_aprile_27/Se-la-scienza-scopre-che-si-diventa-adulti-soltanto-a-24-anni_155cb008-902b-11e1-803b-373c4ae603d3.shtml.
L'ho segnalato anche a Giacobbe.

molecola anfipatica ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Salve a tutti lettori di GCG,
leggendo un suo testo, precisamente "Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita" sono incappato in un dubbio di natura logica, se gentilmente qualcuno più intelligente di me potrebbe aiutarmi a sbrogliarlo gliene sarei molto grato.


Nel libro GCG propone 3 step da attuare per il superamento delle fastidiosissime seghe mentali:
(1-Mondo)(2-Corpo)(3-Mente).

Nella parte teorica ne spiega la dinamica scrivendo che nella nostra percezione intervengono 4 schermi:
A- Oggetto Percepito
B- Contesto Percettivo (emozione)
C- Autoimmagine del soggetto (persona in pericolo)
D- (schermo completamente trasparente).

E quando noi poniamo lo nostra attenzione all'interno di uno schermo il nostro centro di identificazione si dovrebbe situare nello schermo immediatamente superiore.

Abbiamo a disposizione di 2 tipi di consapevolezza: quando poniamo attenzione sullo schermo B (emozione)abbiamo quella di primo livello posizionando la nostra identificazione nella nostra autoimmagine (schermo C), e quando poniamo attenzione sullo schermo C (autoimmagine di noi) abbiamo quella di secondo livello posizionando la nostra identificazione processo stesso di percezione (schermo D).

Le domande sono queste:

1) Con i 3 step questo libretto a a quale schermo dobbiamo portare la nostra attenzione, alla nostra reazione emotiva oppure alla nostra autoimmagine-- e di conseguenza l'identificazione

1a) Se la risposta fosse ,il secondo, allora dovremo intendere l'osservazione del nostro corpo (step 2) come l'osservazione della nostra autoimmagine in quel momento?

e se così fosse ponendo già attenzione sullo schermo C, ovvvero superando l'identificazione con il centro emotivo a cosa servirebbe lo step 3 del libro che spiega come calmare i pensieri ed emozioni?

1b) Se la riposta fosse il primo livello di consapevolezza (identificazione con la propria autoimmagine guardando il contesto emotivo) a cosa servirebbero i primi 2 step sull'osservazione del mondo e sulla consapevolezza di noi stessi se con il terzo step avremo superato tutti i nostri problemi?


Vi ringrazio per la comprensione

Alessio

Anonimo ha detto...

Salve a tutti lettori di GCG,
leggendo un suo testo, precisamente "Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita" sono incappato in un dubbio di natura logica, se gentilmente qualcuno più intelligente di me potrebbe aiutarmi a sbrogliarlo gliene sarei molto grato.


Nel libro GCG propone 3 step da attuare per il superamento delle fastidiosissime seghe mentali:
(1-Mondo)(2-Corpo)(3-Mente).

Nella parte teorica ne spiega la dinamica scrivendo che nella nostra percezione intervengono 4 schermi:
A- Oggetto Percepito
B- Contesto Percettivo (emozione)
C- Autoimmagine del soggetto (persona in pericolo)
D- (schermo completamente trasparente).

E quando noi poniamo lo nostra attenzione all'interno di uno schermo il nostro centro di identificazione si dovrebbe situare nello schermo immediatamente superiore.

Abbiamo a disposizione di 2 tipi di consapevolezza: quando poniamo attenzione sullo schermo B (emozione)abbiamo quella di primo livello posizionando la nostra identificazione nella nostra autoimmagine (schermo C), e quando poniamo attenzione sullo schermo C (autoimmagine di noi) abbiamo quella di secondo livello posizionando la nostra identificazione processo stesso di percezione (schermo D).

Le domande sono queste:

1) Con i 3 step questo libretto a a quale schermo dobbiamo portare la nostra attenzione, alla nostra reazione emotiva oppure alla nostra autoimmagine-- e di conseguenza l'identificazione

1a) Se la risposta fosse ,il secondo, allora dovremo intendere l'osservazione del nostro corpo (step 2) come l'osservazione della nostra autoimmagine in quel momento?

e se così fosse ponendo già attenzione sullo schermo C, ovvvero superando l'identificazione con il centro emotivo a cosa servirebbe lo step 3 del libro che spiega come calmare i pensieri ed emozioni?

1b) Se la riposta fosse il primo livello di consapevolezza (identificazione con la propria autoimmagine guardando il contesto emotivo) a cosa servirebbero i primi 2 step sull'osservazione del mondo e sulla consapevolezza di noi stessi se con il terzo step avremo superato tutti i nostri problemi?


Vi ringrazio per la comprensione

Alessio

molecola anfipatica ha detto...

Ciao Alessio, benvenuto! :)
Per me, che non ho ancora letto "come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita", farsi le seghe mentali significa non essere presenti nella realtà.
La nostra mente è continuamente invasa da un guazzabuglio di pensieri, perlopiù negativi, che ci distolgono dalla realtà, cioè il presente, rendendoci ansiosi e depressi. Quindi, smettere di farsi le seghe mentali vuol dire, innanzitutto, prendere consapevolezza che questo guazzabuglio di pensieri è prodotto dal nostro incoscio e non dalla nostra volontà (mica siamo scemi che ci cerchiamo la sofferenza), successivamente non dargli importanza (e questo richiede uno sforzo di volontà, Giacobbe propone di osservarli con distacco, come se fossero qualcosa fuori di noi e di cui noi ne siamo gli osservatori esterni) e viversi il presente, l'unica vera realtà del qui ed ora.
Provaci, funziona!
Io l'ho capito da tempo.

Anonimo ha detto...

Ciao Molecola Anfipatica;)

ti ringrazio per la risposta, quello che mi hai scritto l'ho capito fortunatamente anch'io,

ma non capisco se quando GCG suggerisce di osservare il proprio corpo lo fa in modo da farci guardare la nostra autoimmagine.

In sintesi non capisco se guardando il nostro corpo la reazione è la stessa di quando guardiamo la nostra autoimmagine.. (corpo ed autoimmagine possono coincidere? bho) ;)

Saluti

Alessio

molecola anfipatica ha detto...

Penso che con l'espressione "guardare il proprio corpo" intendesse l'identificazione del nostro IO con il nostro CORPO.
--- Viceversa, l'alternativa sarebbe denudarsi e guardarsi allo specchio. Ma se l'avesse inteso in questo modo, il libro non si intitolerebbe "come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita" bensì "come farsi le sghe mentali e rovinarsi la vita" : guardando il tuo corpo, specie se sei donna, trovi mille difetti = che palle, cazzo, cazzo, cazzo = fanghi, creme, trattamenti, estetista, dietologa, massaggi, chirurgia plastica, maledizioni al tuo corpo, maledizioni a tuo padre e a tua madre dai quali hai ereditato tutti i difetti, maledizioni a Dio che ti ha fatto così, maledizioni allo specchio... cazzi e mazzi = SEGHE MENTALI A GO GO. ----
In "Come diventare un Buddha in 5 settimane" mi pare di aver letto qualcosa tipo che tendiamo ad identificare il nostro IO con il nostro lavoro, la nostra vita sentimentale, il conto in banca, l'auto nuova, l'immagine che (pensiamo) gli altri abbiamo di noi,nonchè, appunto, per rimanere in tema, cellulite, punti neri, pancia, cazzi e mazzi. Tutto questo crea un circolo vizioso di nevrosi poichè, data la loro caducità, il venir meno di una queste cose (delle cose che vanno bene al nostro io, ovviamente), o il semplice pensare che una di queste cose possa venir meno, crea ansie e frustazioni inutili. Pertanto è più NATURALE e REALE pensare all'IO come al nostro CORPO. IO = CORPO.
Cmq, perchè non provi a chiedere a Giacobbe stesso? Chi meglio di lui può dare risposta al tuo dubbio amletico.

Anonimo ha detto...

Purtroppo ho già posto a Giacobbe questo quesito ma visto che da tempo continuo ad inviargli mail per chiarimenti penso si sia convinto (ed è vero) che sono quasi senza speranza, e sicuramente mi vorrebbe rispondere "Leggi quel ***** di libro e falla finita" ;)

cmq se ho capito bene per guardare il nostro corpo intenda focalizzare la nostra consapevolezza sul nostro corpo così (vedendoci come da dietro) e così facendo il nostro centro identificativo si centra sull'osservazione e non ci facciamo più le seghe mentali

Alessio

molecola anfipatica ha detto...

Alessiooooo, secondo me sta avendo problemi con la posta elettronica. Anch'io sono un caso disperato: ha detta di un mio amico, avrei fatto impazzire persino Sigmud Freud. Ergo, stringiamoci la mano e facciamoci solidarietà.
---Vedendoci come da dietro???--- :O :O
Mamma mia!!!!!!!!
Vai alla grande Alessio! Però dovresti provarlo nella realtà. Altrimenti come fai a capire se funziona o no.
Le fantasie andrebbero sempre (o quasi) concretizzate con l'azione. Viceversa sono solo ---SEGHE MENTALI!!!!!!---

molecola anfipatica ha detto...

Anch'io devo leggere quel cazzo di libro!
E vorrei anche farmi psicoanalizzare. Un giorno. Non so quando. Da uno bravo però, mooolto bravo. Da Giulio Cesare Giacobbe? Probabile. Anzi, sicuramente.
Prima o poi lo farò!

molecola anfipatica ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
molecola anfipatica ha detto...

Ciao Luca!
Ho letto l'articolo e avevo anche postato un commento. Non so perchè (misteri di blogger, o forse ho combinato un pasticcio io? boh) ma si è cancellato.
Anch'io penso che i 24 anni siano un'età importante: in 24 anni una persona ne fa di esperienza. La questione però, più che come fatto biologico, tenderei ad inquadrarla da questa prospettiva: cosa ho appreso in 24 anni (che non sono pochi) di esperienza?
Puoi arrivare a 119 anni e avere la maturità di un bambino di 4 anni, come pure avere solo 12 anni e già dimostrare una grande consapevolezza.
Diffido sempre da chi con sfrontatezza afferma " ma sai quanti anni ho io?" " sai quanta esperienza ho alle spalle?".
A queste persone, spesso genitori, insegnanti e, ahimè, educatori,chiedo sempre "perchè anzichè ostentare la vostra esperienza, con questa affermazione a mio avviso assurda e irrilevante, non provate invece a dimostrarla con le vostre azioni e i vostri comportamenti, prima ancora che con le parole?"
A questo punto capisci bene che l'esperienza non è proporzionale all'età ma a ciò che si è.
L'esperienza è come un sacco: un sacco ricolmo di materiale; in un percorso durato tot anni, puoi attigerne anche tanto di materiale. Ma che uso ne farai, dopo?
Posso avere un sacco stracolmo di oggetti ma saprò farne buon uso?
Non c'è crescita senza sofferenza così come, non c'è crescita senza senza amore.
Sofferenza e amore, sono, a mio avviso due costanti fondamentali alla crescita di un individuo.
Da un lato la sofferenza è un incentivo a superare gli ostacoli, e quindi ad arricchire il proprio bagaglio. Un individuo tenace, è infatti una persona che trova la forza di non arrendersi di fronte agli ostacoli fronteggiandoli e superandoli; è cioè un individuo che ha imparato a sfruttare la sofferenza a proprio vantaggio. D' altra parte l'amore, è qualcosa che si impara o ricevendolo (da chi sa VERAMENTE cosa significa amare) oppure avendo sofferto (e, aggiungerei, tanto) ed essendo riuscito a superare la propria sofferenza.
"Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior" - De Andrè insegna!-
Per tutto il resto, posso dire che la mia personale esperienza di vita mi ha insegnato, finora, che:
-Non si finisce mai di crescere.
-Non c'è nulla di più bello che crescere insieme.
-Non c'è nulla di più bello del confronto.
-Non c'è nulla di più bello che raggiungere un traguardo e condividerlo con gli altri.

Momoko ha detto...

Ciao a tutti!
Ho letto con grande piacere quasi tutti i libri di Giulio che ho trovato molto illuminanti e che hanno senza dubbio anch'essi contribuito a fare di me quella che sono oggi! ;-)

Volevo condividere, con chiunque fosse interessato, la mia storia di come sono riuscita a superare la depressione una volta e per tutte dopo 10 anni di continui alti e bassi. Ne ho fatto un articolo che potete leggere qui:

http://hosuperatoladepressione.wordpress.com/

Buona vita a tutti!

Momoko ^___^

molecola anfipatica ha detto...

Buona vita a te, cara Momoko e benvenuta tra noi!
Ho letto il tuo articolo: brava! bravissima!! ;)

Lola ha detto...

Ciao...
sono nuova...pensavo ke anke il "maestro" partecipasse :)))
Si è mai palesato nel forum o a qualcuno di voi in qualsivoglia modo???
Lola

molecola anfipatica ha detto...

Non penso segua ancora il Forum. Anche se, leggendo gli interventi precedenti, ogni tanto postava un commento.
Scrivigli al suo indirizzo e-mail: ti risponde sempre.
Ciao!

molecola anfipatica ha detto...

Hai un cervello in testa. E piedi nelle tue scarpe. Sei in grado di puntare in ogni direzione che scegli. Sei da solo. E sai quello di cui sei capace. Sei Tu che deciderai dove andare.

[Dr. Seuss, Oh, the Places You'll Go!]

Lord Vivec ha detto...

@ alessio: il concetto di "autoimmagine" di giacobbe non si riferisce al corpo fisico, bensì ad un "entità psichica" (nota anche nella psicologia occidentale tra l'altro, per gli scettici) che determina quello che "puoi" fare e quello che "non puoi" fare.
Hai presente quando dici "non mi ci vedo a fare una cosa del genere"? Ecco, significa che la tua autoimmagine non è in grado di farlo. L'autoimmagine determina quello che crediamo di essere, di poter fare, ecc.
Osservandola, puoi prenderne le distanze, e anche cambiarla.

@ momoko: vedo che anche tu hai giovato della Programmazione Neurolinguistica, e quindi della "psicologia occidentale",specialmente cognitiva, dico bene? Correggimi se ho capito male

molecola anfipatica ha detto...

Ciaooooo ciao a tutti!
Ho letto "Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita" yeahhhhhhhh!!!!! In assoluto THE BEST!
Ne approfitto per segnalarvi altri libri very interesting (almeno io li reputo interessanti) che ho letto negli ultimi mesi:
- Cani si nasce, padroni si diventa di Patrick Pageat;
- "Bambini indaco" di, ehm...nn mi ricordo chi. Un libro interessante ma che andrebbe preso con le pinze...
poi poi poi

- "I no che aiutano a crescere" di Asha Phillips. Praticamente un trattato di psicologia infantile ed adolescenziale con tanto di esempi di pratica clinica. Gli appassionati di psicologia infantile lo troveranno di sicuro interessante;

- "Fate i bravi 11-12 anni" della mitica tata Lucia Rizzi!!Se siete gentitori con figli adolescenti (che pensate irrecuperabili),consiglio vivamente di leggere. M anche se,come me,non siete genitori ma dei semplicissimi ed adorabili adolescenti che non hanno nessuna intenzione di essere recuperati: leggetelo lo stesso! Ne vale la pena.

E infine l'ultimo,che però avevo già letto qualche anno fa e che ho in questi giorni riletto con piacere e divertimento,"Così parlò Bellavista" di Luciano De Crescenzo. Leggetelo, leggetelo, leggetelo!!!! Fantasticherrimooo il parallelismo fra uomini d'amore e uomini di libertà. Ci hfatto anche il film: carino... ma il libro è tutta un'altra cosa.

Caro Giaccobe, casomai leggerai questo intervento, sono sicura non me ne vorrai a male se ho fatto un po' di pubblicità anche ad altri autori: sei una persona (nche se non ti conosco personalmente, spero presto di conoscerti!) fintroppo intelligente... E poi, sai, i tuoi libri nella mia libreria sono come reliquie. Chi mi conosce, conosce anche i tuoi libri.

Ah dimenticavo! Leggetevi "L'altrà realtà" e il libro di poesie che trovate sul sito segreto (aggraaaaatissss).
Hai visto, alla fine un po' di pubblicità te òl'ho fatta! ;)

molecola anfipatica ha detto...

Errata corrige: "Fate i bravi! 10-15 anni" Lucia Rizzi.

Luca SM1 ha detto...

Ciao Molecola,
concordo: il libro sulle seghe mentali rimane quello più bello, insieme al Buddha in 5 settimane. Sulle Coccole Perdute continuo a nutrire diverse riserve, e così sul training (che sto pure sperimentando in prima persona).
"Così parlò Bellavista" di Luciano De Crescenzo è un capolavoro, l'ho letto tanto tempo fa ed ogni tanto me lo rileggo per fare due risate.
Tuttavia credo che l'uomo d'amore di de Crescenzo sarebbe additato da Giacobbe con la solita sindrome da nevrosi infantile, con conseguente filippica sulla personalità adulta e consiglio di comprarsi il training. Solo gli sgronzi vanno bene, per lui, gli altri sono dei poveracci.

DARHER ha detto...

Ciao a tutti, un mesetto fa vidi un'intervista al nostro autore, dove dava qualche primo accenno riguardo la prossima pubblicazione. Mi sembra di ricordare che sarà incentrato sul rapporto uomo-donna. Non guardo i trailer completi prima di andare al cinema, ed analogamente non chiedo anticipazioni. Piuttosto più o meno qualcuno sa (domanda indiretta al professore) quando è prevista l'uscita del prossimo libro? Anche se è tra un anno è lo stesso, semplice curiosità;)
Buona settimana a tutti!
Dario

molecola anfipatica ha detto...

Luca, hai ragione, è un libro davvero molto bello: l'essenza della "meridionalità" fatta filosofia. E poi vabbè, i personaggi Salvatore e Bellavista sarebbero stati i miei vicini di casa ideali...
Sempre di Luciano De Crescenzo, se non li hai già letti, leggiti anche "Tale e Quale", "Le donne sono diverse" e "Socrate" (i miei preferiti).

Infine, non posso non chiederti: ma tu, sei un uomo d'amore o un uomo di libertà? Un presepista o un alberista? Bagno o doccia? Napoli o Milano? :D

Ciao! ;)

molecola anfipatica ha detto...

Visto che ormai ci ho preso gusto, vi segnalo un film che ho visto in questi giorni: "Nuovo Cinema Paradiso".
S T U P E N D O !

jimie ha detto...

a molecola antipatica

ma ti rileggi ogni tanto?
scrivi una marea di banalità, sei il nulla prolisso: evapora!
oppure inizia a pensare con la tua testa, smettila di leggere chi e cioè, e sii spontanea.

spero di non leggerti più

Luca SM1 ha detto...

@Molecola:
sei un uomo d'amore o un uomo di libertà? Mi sento a metà strada..
Un presepista o un alberista? Alberista :)
Bagno o doccia? Doccia, sicuramente.
Napoli o Milano? A parte che Milano è profondamente cambiata dal 1977, anno di pubblicazione del libro, ti rispondo..nè l'una nè l'altra, se ti dicessi Torino? :)

molecola anfipatica ha detto...

Perchè proprio Torino?
Milano è una città che non disdegno, tutto sommato. Tra le due però, preferisco Napoli, nonostante tutte le contraddizioni che da sempre caratterizzano questa incantevole e allo stesso tempo pessima città.
Tra l'altro vorrei spezzare una lancia in favore dei milanesi: non è vero che sono un popolo freddo e serioso, al contrario, hanno un senso dell'ironia davvero notevole; è piacevolissimo parlare a tavola con un milanese.
Alberista o presepista? Anch'io 100% alberista. Sarà che a casa mia c'è sempre stata una tradizione intramontabile per il presepe. Da piccola mi piaceva maneggiare i, a detta di mia madre e mia zia, preziossissimi e delicatissimi pupazzetti (specialmente quelli mutilati, ci costruivo sopra storie drammatiche allucinanti), che, puntualmente, mi toglievano di mano, dicendomi che non erano giocattoli. Da allora il mio ripudio per il presepe.
Bagno o doccia? Bagno e doccia: la doccia è più sbrigativa, il bagno caldo è il sodalizio dei sensi; un incontro con la fantasia.
Quindi, donna d'amore o donna di libertà?
AMORE E LIBERTà FOREVER AND EVER!

Luca SM1 ha detto...

In realta non ho una motivazione così razionale da darti..forse sarà perchè a Torino àncoro dei ricordi piacevoli, e per di più quando ci vado per lavoro è sempre un casino trovare gli uffici giusti, che a Torino sono organizzati molto meglio. Milano la trovo anche un poco più caotica e sporca, ma sono differenze assai rosicate :)

Lord Vivec ha detto...

@ Darher

Ma sei sicuro che Giacobbe parlò di un nuovo libro? E dove ne avrebbe parlato?

MenteMix ha detto...

Ciao a tutti e tutte, anch'io sono una lettrice di tutti i libri di Giacobbe, che ho trovato sempre ricchi di molti spunti di riflessione e basati su uno studio approfondito, seppur esposti in modo molto leggero e piacevole.

Mi sono decisa ad acquistare il training, tra voi frequentatori del blog qualcuno l'ha seguito?
Giacobbe mi ispira fiducia, oltre la parvenza estrosa penso sia un professionista che riesce a non prendersi troppo sul serio.
Nonostante questa opinione vorrei conoscere eventuali esperienze già vissute da altri...così per completare la raccolta di informazioni...se qualcuno avesse già seguito il training mi piacerebbe sapere in che modo e se lui riesce ad essere presente via mail
Ciao e grazie a chi mi risponderà

D.

molecola anfipatica ha detto...

Ciao MenteMix,
io il training non l'ho fatto ma ho letto quasi tutti i suoi libri e concordo con te su ciò che hai scritto.
So che in questo forum l'hanno fatto in molti: di sicuro qualcuno ti risponderà.
A presto.

Luca SM1 ha detto...

@Mentemix: sul training ho provato pure io a fare qualche domanda, ma mi hanno risposto in pochi.
Ho letto di diverse persone con le quali non ha funzionato, qualcuno dice che è stato miracoloso, vai a capire dove sta la verità.
Secondo alcuni il training andrebbe personalizzato, perchè ognuno è fatto "a modo suo", e mi trovo perfettamente d'accordo.
D'altro canto si potrebbe anche aprire un bel dibattito sulla limitazione a tre categorie (bambino-adulto-genitore) dell'umanità, che diverse persone hanno ritenuto troppo limitante. Anche su questo punto mi trovo molto d'accordo.

MenteMix ha detto...

Ciao, grazie per le risposte

sicuramente tutto è soggettivo e filtrato dal nostro io (più o meno "evoluto" :))
Il mio interesse riguarda soprattutto la presenza e l'assistenza del Dottore e la garanzia di ricezione dell'mp3 dato che il pagamento è anticipato.
Professore se dovesse leggere questo post non si offenda, non è una questione personale, anzi mi permetto di proporle un metodo più diretto, esistono modalità di pagamento come paypal che poi danno accesso alla possibilità di scaricare i file direttamente, non sono un'esperta ma sono stata un'acquirente di prodotti simili)

Per la questione delle categorie, da come l'ho capita io si usano per la crescita psicologica, per la parte interiore dell'umanità, sicuramente la questione è complessa e abbiamo tutte e tre le personalità mixate in modo diverso e in base alle situazioni ne emerge una piuttosto che un'altra e ognuno ha dei tratti più sviluppati di altri...
non sono psicoterapeuta altrimenti farei il suo corso per imparare la psicoterapia evolutiva, apriamo il master alle pedagogiste prof? :)

Ciao a tutti/e

ripasserò per vedere se compaiono altre info, se farò il training posterò le impressioni

Mm

Elisa ha detto...

Io ho pagato per il training ma non ho mai ricevuto nulla,perchè?

Luca SM1 ha detto...

@Elisa, Quanto tempo è passato da quando hai fatto il bonifico? Immagino che ci vogliano più dei 3-5 giorni (tempi medi sul territorio noazionale) perchè arrivi in Tunisia. A me, comunque, questa cosa del bonifico su di un conto estero non è mai piaciuta molto..

molecola anfipatica ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Elisa ha detto...

per Luca SM1
Il bonifico l'ho fatto ormai da oltre due mesi, ho mandato varie mail per avere chiarimenti, ma non ho avuto mai nessuna risposta. Mi dispiace, per me è stata una grande delusione.

Luca SM1 ha detto...

Due mesi mi sembrano veramente troppi: è evidente che c'è qualcosa che non va. Non puoi nemmeno verificare l'accredito (almeno credo) e, comunque, non puoi revocare il bonifico. Temo che sarà anche molto molto dura recuperare i soldi. Attendiamo tutti spiegazioni da chi di dovere.

roby ha detto...

Chi nasce tondo non muore quadro e ogni essere e' perfetto cosi' com'e'.

DARHER ha detto...

L'intervista di cui parlavo è questa www.youtube.com/watch?v=DT_rBJKOdz8 "Tutto ciò che le donne dovrebbero sapere sugli uomini" il possibile titolo del prossimo libro. A proposito, ne approfitto per lanciare come saetta una proposta per una prossima possibile pubblicazione: "come convincere una donna a lasciare le cose in disordine" o qualcosa di simile. Parlo delle casalinghe, delle cinquantenni. Il rapporto figli-genitori nell'età dell'emancipazione. In un paio di libri GCG scrive che, in vero, l'età è inversamente proporzionale alla possibilità di fare aderire alla propria personalità dei concetti fondamentali per il vivere sereno. Eh, ma chi raggiunge quell'età? Nel senso.. come solo Giacobbe sa fare, scrivere un qualcosa che mostri il come, e non cosa, fare per compiere una rivoluzione non solo nei giovani ma anche in tutti gli altri. La rivoluzione della serenità e delle giuste distanze da persone e cose.

molecola anfipatica ha detto...

Darher non puoi convincere una donna a lasciare le cose in disordine, ammesso che sia Donna. Anche perchè, quello che non capite voi uomini non è il disordine in sé ma la cura e l'attenzione che noi donne, per natura, da sempre siamo abituate a rivolgere a noi stesse, il nostro corpo, il modo di rapportarci agli altri, nonchè oggettini stupidi ed insignificanti, ma decisamente adorabili, e quindi ordinaria pulizia degli ambienti di casa dove questi ultimi "dimorano".
Dopotutto non nego che sia proprio un male il fatto che l'uomo sia poco curato, altrimenti che uomo sarebbe? Viceversa per la donna. L'importante è sempre ricordarsi di non eccedere con quelle che sono le naturali tendenze di ciascuno.

Luca SM1 ha detto...

Date un'occhiata a questo articolo: non sembra il ritratto della personalità adulta tanto predicata da Giacobbe?
http://affettivitaamore.altervista.org/anoressia_sentimentale.html

Lord Vivec ha detto...

@ dahrer: grazie per il link. E' sempre carino trovare queste interviste su youtube, dicono sempre qualcosa in più

@ lucaSM1: riguardo al link, non ne sono sicuro. La psicanalisi è un casino, la sto studiando proprio ultimamente. Roba da uscirci pazzi sul serio... bisognerebbe chiedere a Giacobbe. (se si decide a manifestarsi).
Cmq per quel poco che ne so io, penso di no: non è lo stesso concetto, anche se c'entra il discorso dell'immaturità psicologica ecc.

Unknown ha detto...

Buongiorno,
ho contattato il Professore che mi ha detto che il mio caso andava bene per l' acquisto del training. Ho effettuato il bonifico e dopo qualche giorno, oggi, ho ricevuto la copia contabile. Volevo inoltrarla alla società che si occupa della distribuzione " Evolution Suarl" e ho visto che oggi la pagina con i dati di questa società e la pagina per scaricare il training, non sono più accessibili (???. Ho mandato una email direttamente al Professore per chiedere informazioni, a questo punto, su come potrò ricevere il training, Speriamo mi risponda!Ci sono altri nella mia stessa situazione?Io non vorrei pensare male, a me lui mi sembra una persona seria...Grazie

Luca SM1 ha detto...

Francamente mi sarei stupito del contrario: ho scritto al Professore più volte esponendo problematiche tutte diverse, ma la risposta è sempre stata la stessa: comprati il training e fallo. Secondo lui è una vera panacea. Sarà vero? Boh. In effetti dal sito, nella sezione Training, sono sparite le indicazioni per acquistare il training, il suo prezzo, ed il link alla pagina per inserire il codice che ti arrivava via mail. Ci sono solo i link per la Scuola destinata agli psicoterapeuti. Vediamo se ti risponde qualcuno per chiarirti la situazione.

roby ha detto...

Ma siamo cosi' sicuri che i bambini siano cosi' sfigati?
Io da piccolo mi divertivo un mondo e non avevo nessuna paura,vivevo senza preoccupazione e volevo solo divertirmi.Direi anzi che la causa dello stress e' proprio l'esatto opposto,cioe' sentirsi pieno di responsabilita'.La domanda e' non sarebbe meglio prendere la vita un po' piu' alla leggera e viverla proprio come i bambini,in fondo e' tutto un gioco,siamo al mondo per divertirci e non per preoccuparci.Per quanto riguarda il training che dire se avete pensieri negativi non succede niente,i pensieri sono pensieri e non possono toccarvi dovete essere consapevoli di cio',cercare di modificarli mi sembra folle.

molecola anfipatica ha detto...

Roby hai perfettamente ragione quando dici che siamo qui per divertirci e che i pensieri negativi, ahimè ci sono, sono normali, e sarebbe da folli volerli modificare.
Te lo dice una che adora i bambini, adora le emozioni (tutte! nessuna esclusa) e che sente di essere un'eterna bambina.
Piuttosto, sono le dipendenze quelle che uccidono: dipendenza da persone, cose, situazioni... Insomma questa smania di controllo che ci perseguita e non ci fa vivere sereni. Perchè? Semplice: siamo esseri programmati alla sopravvivenza...
Tutto ciò che va contro la nostra sopravvivenza è da noi ripudiato, così come tutto ciò che riteniamo favorevole alla nostra sopravvivenza è da noi ricorso senza sosta e con affanno. Ma la realtà, questa grande stronza, non può essere controllata. Tantomeno modificata. Può soltanto essere VISSUTA.

molecola anfipatica ha detto...

Sempre x roby:

Non è vero che è bello vivere senza responsabilità. Che lo si creda o no, ma soprattutto, che lo si voglia o meno, è proprio il non volersi assumere responsabilità a renderci infelici: assumersi le proprie responsabilità, ESSERE E VOLER ESSERE CONSAPEVOLMENTE RESPONSABILI, rende liberi e felici!

roby ha detto...

ok per le dipendenze bisogna essere consapevoli che niente e' per sempre,tutto e' in continua trasformazione,quindi non possiamo attaccarci a nulla(budda),quindi neanche a pensieri autoimmagini e quant'altro,per quanto riguarda le responsabilita' io dico di viverle piu' serenamente altrimenti rimani intrappolato.tutto qua.

Luca SM1 ha detto...

@Roby, la figura del bambino descritta da Giacobbe nel libro "Alla ricerca delle coccole perdute" parla anche di lati positivi del bambino, come la capacità di giocare, di farsi umili quando è necessario, ecc. L'adulto, invece, a mio avviso è una figura molto negativa, perchè a parte indipendenza e stima (smisurata) di sè è rappresentato come uno squalo: aggressivo e senza scrupoli, disposto a tutto per portare a sè piacere e vantaggio. Proprio in questo vedo un grande limite alla teoria di Giacobbe. Io ho introiettato un modello di adulto (mio padre) esattamente così e ti assicuro che mi ha portato molti più danni che vantaggi. Sotto questo profilo credo, quindi, che essere bambini sia non solo utile, ma indispensabile. Mi sembra che lo stesso Giacobbe lo dica da qualche parte, sempre nel libro sulle Coccole.

molecola anfipatica ha detto...

Luca, scusami, perchè ci vedi un limite? In "Alla ricerca delle coccole perdute" Giacobbe specifica bene che l'adulto, coatto, è un nevrotico.
Si è adulti, bambini o genitori a seconda delle circostanze. E il non nevrotico è chi, con dimistichezza, passa da una personalità all'altra a seconda che quella personalità sia più o meno consona ad una determinata circostanza.

roby ha detto...

Si,il punto e' un altro,direi che non esiste nessun bambino-adulto-genitore,cioe' ognuno e' perfetto cosi com'e' con i suoi pro e contro.esempio:entro in un nuovo ambiente di lavoro all'inizio e' normale chiedere,essere titubanti ecc ecc,ma poi con il tempo diventi piu' sicuro di te..quindi sei sempre te,nessun bambino-adulto solo esperienza e conoscenza.Bisogna accettarsi per quello che si e,se sei un bambino va bene,sei adulto bene uguale,non esiste un prototipo perfetto,viva la diversita'.

roby ha detto...

Si certo molecola...il punto e' uno e' nevrotico perche'non passa da una personalita' all'altra o e' nevrotico perche' vorrebbe essere cio' che non e'?Con l'accettazione questo discorso si scioglie come neve al sole,se io sono tondo,non sono quadro....

molecola anfipatica ha detto...

Bravo roby! Condivido pienamente.
Hai ragione: si è quel che si è.
Inseguire un prototipo è nevrotico.

Luca SM1 ha detto...

E' vero, nel libro parla di nevrotico adulto, ma solo in quel libro ed assai marginalmente, tanto che la definisce cento volte meglio della nevrosi "bambina".
Se leggi tutti gli altri libri ti rendi conto che il modello di riferimento di G.C.G. è proprio il nevrotico adulto, tanto che in alcuni passi indica un passaggio in questa fase assolutamente necessario per progredire. Quello che non capisco è che motivo avrebbe un adulto per evolvere verso genitore (nemmeno lui mi ha dato una risposta convincente) visto che sta già benissimo così.
Secondo Giacobbe se sei un "bambino" secondo la sua definizione, è impensabile che non voglia essere ciò che non sei: DEVI diventare adulto, punto. Non c'è altro modo per farsi passare tutti i malanni fisici o psicologici che siano. Non ci sono altre vie. Leggete tutti i suoi libri e troverete esattamente questo messaggio.
Se, come dici tu, Molecola, insguire un prototipo è nevrotico, allora lo è anche inseguire il modello di adulto presentato da Giacobbe, non c'è dubbio.

roby ha detto...

Beh direi che e' un illusione...funziona?se vivi nel mondo della mente forse,se vivi nella realta' non credo proprio,anzi ogni volta che ti rapporti ad un modello e poi nella realta' non fai cio' che il modello dovrebbe fare ti deprimi ancora di piu',allora tanto vale essere se stessi,vai gia' bene cosi'.
Ci massacrano di modelli, devi essere perfetto,avere il fisico,devi comportarti da uomo ecc ecc,sii te stesso e verrai apprezzato e amato per quello che sei.

molecola anfipatica ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
molecola anfipatica ha detto...

Che bello che il Forum oggi si sia un po' attivato.
Grazie Luca, roby per i vostri interventi.

Unknown ha detto...

Buongiorno, scusate se insisto, ma io ho pagato per il training e non ho ricevuto nessun riscontro in merito dal Professore per sapere come scaricarlo visto che non esistono più le pagine con i dati della società alla quale inoltrare il bonifico e la pagina per scaricarlo (ovviamente prima avrei bisogno di ricevere username e passworld), possibile che solo io sono in questa situazione?
Grazie

Luca SM1 ha detto...

@Molecola: di nulla, anzi, non c'è nemmeno motivo di ringraziare..il forum dovrebbe essere proprio qui per discutere di queste cose :)

@essere libera: a me sembra di ricordare che qualcun altro non ha ricevuto il training dopo aver pagato, ma in epoca molto più risalente, cerca nei messaggi dal 2009 e penso qualcosa troverai. Ribadisco che queste modalità di pagamento a me non hanno mai convinto troppo...

Anonimo ha detto...

Ciaoooooo tuttiiiii! Ma prof sei vivo?

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti! Volevo consigliarvi dire dare un occhiata al sito ZEITGEIST. Spiega molto bene la causa della maggior parte dei disaggi che donne e uomini stanno vivendo: cioè l'ambiente in cui viviamo. Il Prof a mio parere ha fatto scoperte fondamentali per crescere a livello individuale. Ma fuori c' è una società consumistica che lotta per tenerci in uno stato infantile.
Siamo infatti bombardati dalla pubblicità e sembra che conta solo lavorare come pazzi per apparire comprando beni per la maggior parte inutili e far vedere a tutti che possiamo permetterci di andare al ristorante eleganti e con una bella auto. Siamo sicuri che si possa diventare adulti in questo tipo di società?

molecola anfipatica ha detto...

Ho visto l'intervista e sarò sincera, non mi ha entusiasmata più di tanto. Sinceramente, da una persona come Giacobbe mi sarei aspettata molto di più.
Per quanto reale possa dirsi il suo ragionamento (e indubbiamente in molti punti lo è), lo trovo alquanto riduttivo e pessimistico soprattutto. Non esiste solo il bicchiere mezzo vuoto. Ogni epoca storica ha i suoi pro e contro. E più gli anni passano, più la storia, seppur, molto spesso, dopo aver fatto seguito a grosse batoste, non può non evolversi in positivo.

Anonimo ha detto...

A me onestamente è piaciuta l'intervista del Prof! Non è pessimistica la sua visione ma realistica, è ben diverso!
Viviamo in una società capitalistica finalizzata al consumo di beni inutili, o peggio buttiamo via beni ancora utili e funzionanti per sostituirli con altri beni che svolgono la stessa funzione solo per il gusto di consumare. Lo sanno bene gli industriali che producono prodotti limitati nel tempo. Fanno in modo che si rompano in poco tempo (come lavatrici, frigo,...) oppure li fanno passare di moda (come i vestiti, auto,...). E noi ci caschiamo!!!
Zeitgeist ne parla, la chiamano obsolescenza programmata!

Anonimo ha detto...

Ciao "essere libera"! Sei riuscita a scaricarti il training?
Come sei messa?

Elisa ha detto...

ciao "essere libera" mi sa che farai la mia fine...pagato e ricevuto nulla. Continuo a chiedermi perchè? Un saluto a tutti voi.

Anonimo ha detto...

Ciao Elisa! Il prof non ti ha detto nulla sul problema riguardo lo scarico del file?! Non si è fatto più vivo?

Unknown ha detto...

Ciao a tutti, mi sono dovuta ricredere,dopo aver scritto una e-mail al Professore ho ricevuto il file audio e le istruzioni per utilizzarlo ed è già qualche giorno che lo faccio e sono molto contenta. E' faticoso, non è una passeggiata, fra 6 mesi vi informerò dei risultati!A presto

Luca SM1 ha detto...

Sono contento che tutto si sia chiarito :) Per curiosità: quanto dura?

Unknown ha detto...

Ciao, dura 15' circa. Per me è difficile coordinare la respirazione, rimanere concentrata e visualizzare il tutto. E' normale all'inizio, bisogna farci un pò l'abitudine e integrarlo come attività quotidiana, che so come il mangiare, il lavarsi i denti ecc...

Anonimo ha detto...

Coraggio allora! L'importante è assumere un modello che ti permetta di adattarti al mondo che ti circonda, memorizzarlo e imitarlo fino a che si radicalizzi in te. Infine avverrà l' identificazione col modello quando vivrai lo stato di adulto. Cioè quando ti separi da qualsiasi genitore per arrangiarsi in tutto e per tutto da sola. E' un percorso lungo e difficile, tante volte ci si vorrebbe confidare con amici sui nostri problemi ma questo interrompe il processo. A livello inconscio si rafforza il nostro lato debole. L' inizio del film "300" rende molto bene l' idea! Forse bisogna affrontare la morte, lottare per sopravvivere per diventare adulti. Ciò comporta un rischio ma è la selezione naturale come ha detto il buon vecchio Darwin. Forse tutte le fasi delle strutturazione della personalità adulta sono finalizzate alla sopravvivenza e se non ci sottoponiamo alla lotta per la sopravvivenza non siamo incentivati a seguire quelle fasi cadendo nella nevrosi infantile???????
GIUSTO PROF???? HO CAPITO BENE?????

Elisa ha detto...

per Alessandro Calciatori
Ciao a tutti, con rammarico mi ripeto, io non ho ricevuto nessuna comunicazione e tanto meno spiegazioni o chiarimenti. Proverò a ricontattarlo...... Vi farò sapere.

Lord Vivec ha detto...

@ Elisa: mi dispiace della tua situazione, ma continua a contattarlo. Non posso neanche pensare che il prof faccia una cosa del genere, tanto più che l'utente "essere libera" ha risolto la questione senza problemi. Sono sicuro che si risolverà. Magari prova a contattarlo con un'altro account di posta, che ne so.

@ alessandro Calciolari: sono assolutamente d'accordo con il tuo ultimo messaggio (14 luglio 2012). Condivido tutto in pieno. Penso proprio che "hai capito bene" come funziona, e comunque è praticamente quello che dice in "coccole perdute".

Si, la teoria è che si evolve "combattendo" per la sopravvivenza.Voglio anche fae presente che questa teoria, non so se per opera del prof o altrimenti, ma in ogni caso è molto diffusa (probabilmente attraverso i canali della cultura della biopsicosintesi, ma forse anche altre forme di psicologia olistica).
Infatti, io ho avuto a che fare con almeno 3 medici diversi, che neanche si conoscevano l'un l'altro, e che mi hanno detto tutti e tre la stessa cosa, cioè questo: devo fregarmene dei miei problemi, e devo dare la priorità massima all'indipendenza economica ed affettiva, perchè da quello (e secondo loro SOLO da quello) dipende il benessere psicologico. Tutto il resto, i problemi psicologici e persino fisici, sono secondari a questa conditio sine qua non evolutiva. Infatti qui non si sta parlando tanto di "benessere psicologico", quanto piuttosto di adattamento ambientale e quindi di vera e propria evoluzione (e non è un concetto da spiritualisti fricchettoni: lo sostengono anche varie scuole psicologiche occidentali, se non proprio tutte in effetti). Io comunque resto dell'idea che questo sia un "ambiente" veramente schifoso al quale doversi adattare, ma tant' è.

Uno di loro dice di aver partecipato a seminari di biopsicosintesi a Catania mi pare (o era Cagliari? nn ricordo bene) comunque, il tema di questi seminari era proprio l'evoluzione, attraverso lo spirito di sopravvivenza. Tenevano esperimenti di questo tipo.

Prendevano dei soggetti, e gli chiedevano: nel caso che venisse un olocausto e la civiltà decadesse, se ti puoi portare dietro solo un oggetto, quale sceglieresti tra questi? Gli oggetti erano: coperta, bottiglia d'acqua e pc portatile.

16 scelsero la bottiglia d'acqua (la scelta migliore).
Incredibilmente, 3 nevrotici scelsero il pc!E varie persone a cui ho fatto il test l'hanno scelto, non so se per scherzo o sul serio...
Comunque, io avrei scelto la coperta, e probabilmente avrei sbagliato lo stesso perchè l'acqua è primaria, e l'istinto di sopravvivenza questo lo DEVE sapere.Se non lo "sa", evidentemente si è disconnessi dal proprio Sè profondo, e quindi si è in nevrosi... Infatti, lo spirito di sopravvivenza non deriva da modelli esterni (che vengono dopo), ma da dentro di sè, dall'inconscio, da un intelligenza superiore interna che già "sa tutto". Sa come adattarsi, sa come sopravvivere e come resistere alla sofferenza. Essere in nevrosi, significa semplicemente aver perso il contatto con questa essenza.

Lord Vivec ha detto...

Probabilmente questa roba suonerà "strana", soprattutto a chi è di "cultura occidentale", materialista ecc.
Ad ogni modo, il mio consiglio è, se vi va di approfondire fatelo. Io sto cercando di costruirmi un futuro su questa roba, in un modo o nell'altro. Seguite il percorso di studi di Giacobbe, e troverete tutte le risposte: leggete Jung, la psicanalisi in generale, la PNL, la psicologia cognitiva, la Gestalt, la psicosintesi di Assagioli... attraverso queste discipline, si capiscono veramente tante cose della VITA in generale ed anche di quello "spirito" su cui i filosofi hanno pontificato (es. Hegel, Shopenhauer) ma il cui insegnamento è andato perduto, sacrificato in favore della "tecnica", come direbbe Galimberti...

L'essere umano non è una stupida macchinetta, un robottino del ca..o e fino a quando lo si vedrà così, è normale che le scienze umane continueranno ad essere fallimentari.
La psicologia occidentale è un fallimento, la medicina accademica è persino peggio. I depressi, i nevrotici in generale aumentano sempre, ma raramente guariscono, basta guardare le statistiche. La psicoterapia semplicemente non funziona, e tutto ciò perchè viviamo in una cultura che ha perso di vista L'ESSENZA come direbbe Tiziano Terzani.

L'idea alla base della vita stessa, è che cè questa forza profonda, quest'"anima" (Jung la chiamava così; in Oriente la chiamano Tao, i greci lo chiamavano daimon... ma alla fine quello è) ed è quella forza che deve vivere e sopravvivere. Non "noi": l'ego è un illusione, questa ormai è una cosa nota su molti livelli della psicologia, non solo orientale ma anche l'avanguardia occidentale...

Si tratta dello stesso tema dell'evoluzione di cui parla Bruce Lipton, Gregg Braden e simili (che a proposito,ora non è per tirare una frecciatina ad Alessandro, ma oggettivamente è meglio seguire i loro "movimenti culturali" piuttosto che movimenti ambigui come Zeitgeist, che alla fine non è meglio delle religioni che critica).

Alla fine io sono convinto che non solo Giacobbe, ma tutta la psicologia olistica (e non) punta (anche talvolta senza saperlo) in quella direzione. Persino sui libri di psicologia cognitiva-comportamentale (la più logica-razionale forma di psicologia) ci ho letto i temi classici dello spirito, dell'evoluzione e dell'adattamento ambientale - basti pensare che l'intero comportamentismo, a conti fatti si può definire una branca "umanizzata" dell'etologia, lo studio del comportamento animale, e siccome gli animali a differenza degli umani nevrotici, sono costantemente in contatto col Tao... allora è logico supporre che il comportamentismo, l'antropologia comparata (vedi Jung) ecc. alla fine, tira fuori gli stessi principi del Taoismo, anche se magari gli scienziati stessi non lo sanno!

Ora io sto portando il discorso sul complicato, ma è merito di autori come Giacobbe se queste informazioni, alla fine sono accessibili anche a chi non studia direttamente e approfonditamente questa roba. In effetti ci vorrebbe una divulgazione maggiore e più strutturata...

Anonimo ha detto...

Per Elisa.
Non demordere vedrai che il prof ti aiuterà! Non è il tipo che frega le persone, anzi cerca di aiutarle ancora oggi! Tienici al corrente su come procede la situazione.
Un abbraccio.

Per Armando.
E' molto interessante quello che hai scritto. Ho notato anch'io che c'era similitudine tra ciò che ha scoperto il prof e la PNl. A mio parere il prof ha avuto merito di mettere ordine su molte idee e le ha spiegate in modo che siano alla portata di tutti!
Appoggio pienamente il fatto che la società ha perso di vista l' ESSENZA, secondo me a favore dell' APPARENZA.
Ed è qui che entra in gioco il giudizio degli altri focalizzato su come uno appare e non sulle sue azioni!
Ecco perché abbiamo politici bravi con le parole ma non con i fatti. La gente spende un patrimonio per il firmato, auto, rimanendo schiavi della pubblicità e dei beni che acquistano. Ormai non ci si trova più con gli amici per parlare o svolgere attività insieme ma si va ai bar per ubriacarsi o in disco a drogarsi.
Aumenta il consumo di droga in maniera vertiginosa.
Faccio il commesso di elettrodomestici da 5 anni e ho notato tutte queste cose parlando con centinaia di persone.
Allora mi chiedo una stupida cosa: come vivremmo senza il giudizio delle persone potendo essere noi stessi? Si comprerebbe ancora il firmato, l' auto di grossa cilindrata, l' iphone,...?? Ci si sposerebbe in cattedrale con mille invitati di cui i 3/4 non conoscono nemmeno gli sposi?? Si vagherebbe per le vie del centro vestiti di tutto punto senza meta o si andrebbe in natura (montagna, mare,..)??

Unknown ha detto...

Proprio non posso permettermi il training e ne avrei tanto bisogno...qualcuno può aiutarmi?
areacasino@gmx.com

roby ha detto...

ciao MARCEL,compra il libro come diventare un budda sicuramente in 5 settimane puo' aiutarti,nel frattempo
puoi respirare ed espirare con il naso e concentrarti sul respiro.Questo puo' aiutarti moltissimo e ricorda che i pensieri sono pensieri,noN possono toccarti,ne' farti del male.

Luca SM1 ha detto...

Se compri il libro "la paura è una sega mentale" ti puoi costruire un training su misura (che tra l'altro, a mio parere, è persino più efficace) perchè è spiegato in modo molto dettagliato in cosa consiste. Io l'ho fatto.

Luca SM1 ha detto...

A tutti coloro che hanno letto attentamente Coccole Perdute faccio una domanda: secondo voi cosa succederebbe se, per magìa, tutti i nevrotici bambini diventassero adulti di colpo?

Anonimo ha detto...

GUERRA! Perché da un momento all' altro tutti diventano predatori (o meglio carnefici).
Una domanda, come ci si costruisce un training? Facendo una registrazione audio con la propria voce?

molecola anfipatica ha detto...

LucaSM1 ma è una domanda retorica? :P

"secondo voi cosa succederebbe se, per magia, tutti i nevrotici bambini diventassero adulti di colpo?"

Succederebbe che diventerebbero adulti di colpo.
E' troppo scontata come risposta?

Però l'espressione "adulti di colpo" mi piace: fa tanto effetto shock.

Luca SM1 ha detto...

No, non è retorica e penso che Alessandro abbia colto nel segno, è pressappoco quello che pensavo io (chiaramente se definiamo adulto uno con le caratteristiche descritte nel libro sulle Coccole Perdute).

Lord Vivec ha detto...

@ alessandro calciolari:

riguardo al "come si costruisce il training": praticamente non è difficile, quello che è difficile è la tecnica e la teoria che ci sta dietro.

Sto parlando di comunicazione ipnotica, PNL (suppongo sai già di cosa si tratta) e roba di questo tipo.

Comunque, puoi sempre seguire passo-passo le istruzioni di "la paura è una sega mentale".

Per chi voglia fare invece una cosa proprio scientifica, dovrebbe studiarsi direttamente la PNL, l'ipnosi e questa roba qui. Un ottimo modo per farlo è il blog di Gennaro Romagnoli, pieno zeppo di materiale di alta qualità , spiegato, semplificato e soprattutto gratuito (magari fate anche qualche donazione, così continuerà a restare gratuito...). Mi ci sono fatto una cultura là sopra, veramente ottimo.

Oppure per il massimo della precisione, comprare i libri appositi e/o seguite qualche corso. Questa roba dovrebbe essere maggiormente diffusa, è utile e lo merita, ed è un peccato che venga sottovalutata per l'uso personale, e usata ampiamente per il marketing e scemenze simili...

Anonimo ha detto...

Per Armando
Ti ringrazio per i consigli, ora cercherò di approfondire i temi sul' ipnosi e andrò a vedere il sito che mi hai consigliato!
Anch' io sono convinto che tali argomenti andrebbero approfonditi da tutti e ora più che mai visto i tempi in cui viviamo...

Ho letto molti libri del prof ma mi resta una domanda alla quale non riesco a rispondere.
Com'è possibile diventare adulti facendo un lavoro da dipendente? Come faccio a diventare adulto se nell' attività più importante che svolgo per sopravvivere devo obbedire a più capi??? Obbedire vuol dire sottomettersi, o sbaglio???


Per Elisa.
Ce l' hai fatta a scaricarti il training??

Luca SM1 ha detto...

@Alessandro: non penso sia necessario registrare la tua voce, ma piuttosto visualizzare sulla falsariga di quello che indica Giacobbe. Anzi, forse il fatto di auto-guidarti la visualizzazione con la tua voce può renderla più efficace, ma lascio ad Armando tale valutazione, che qui dentro è sicuramente quello più preparato su PNL e tecniche simili.
Per quanto riguarda la tua ultima domanda, beh, non penso che la tua condizione di dipendente sia così limitante per la strutturazione e radicalizzazione della personalità adulta. Lo stesso Giacobbe, nel libro sulla Paura, descrive delle figure di adulto che svolgono mestieri da dipendente (la commessa che si crede Mata Hari, ad es.). Per di più in nessuno dei suoi libri indica il lavoro autonomo come condizione necessaria per raggiungere l'obiettivo di "adulto".

Elisa ha detto...

Per Alessandro, ho scritto di nuovo al Professore ma non mi ha risposto. Ora basta, non mi interessa più nulla. Ringrazio voi invece che mi avete dato ottimi suggerimenti, proverò a farmi il training da sola e magari che lo ha avuto ci potrà dare qualche dritta!! Continuerò a seguire il blog con interesse.

Anonimo ha detto...

Per Luca.
Grazie per i suggerimenti!
E' vero che il prof non ne ha mai menzionato nei libri che ha scritto. Dice che bisogna trovare il primo lavoro che capita per diventare indipendenti il prima possibile.
Sono perfettamente d' accordo col prof su questo ed infatti ho seguito le sue indicazioni.
Ma vedo molto male l' adulto descritto dal prof obbedire sul lavoro e lavorare come un pazzo per i stipendi da miseria che girano qui in Italia.
Mata Hari continuava ad usare gli uomini che sposava o che aveva come amanti per i propri vantaggi. E quando ha fatto la spia ha fatto il doppio gioco sempre per trarne più profitti per se stessa. Quindi non la vedo come una donna che sottostà a qualsiasi persona.


Per Elisa.
Mi dispiace molto che il prof non ti abbia aiutata anche perché i soldi li hai sganciati...
Se hai bisogno di chiarimenti o consigli non esitare a chiedere che sarà per me un piacere aiutarti!
Un abbraccio.

Lord Vivec ha detto...

@ Elisa: non perdere le speranze, magari un giorno si rifarà vivo...

in effetti anche qui sul forum non si fa vivo da un casino di tempo.

@ lucaSM: non esagerare, io non sono "un esperto". I veri esperti sono i professionisti, io sono un "amatoriale".
Questo per dire che ognuno segue i miei consigli a sua discrezione e responsabilità.
Ciò detto, la voce da usare per il training: quella che ti pare. Whatever works, dicono gli americani, cioè "qualunque cosa funzioni". Se ti ispira, puoi usare benissimo anche il loquendo (ma a me personalmente fa ridere, ho visto troppi filmati buffi fatti con la voce del loquendo xD). Potete anche usare un programmino gratuito, il Voice Morpher. Se lo imparate a usare, potete far modulare la vostra voce per farla somigliare a quella dei personaggi famosi, o regolare direttamente i parametri per fare voci angeliche, demoniache, la voce di Rihanna, di Gigi Proietti o quel che cavolo volete.
Potete pure ingaggiare Pino Insegno o altri doppiatori professionisti, ma non mi sembra che ne valga la pena xD
ok basta cazzate

Riguardo la domanda di Alessandro, se si può diventare adulti facendo lavoro dipendente: certo che si può.
Chiarifichiamo: l'adulto è colui che ha imparato a SOPRAVVIVERE da solo, cioè che ha la totale indipendenza economica e affettiva. Non importa come.

Può essere un truffatore, un impiegato del catasto, un banchiere, un sacerdote dei culti pagani, un vagabondo, un monaco errante, un rapinatore di furgoni portavalori.

Se riescono a sopravvivere da soli, si mantengono da soli, hanno fiducia in se stessi ecc ecc allora sono adulti, punto.
Il fatto di essere "sottomesso" a un'autorità, non fa la differenza, altrimenti al mondo ci sarebbero ancora più "bambini" di quanti ce ne sono già. (visto che di certo, non vige l'anarchia)

Se proprio vogliamo fare la permanente ai ricci, e quindi ampliare il discorso, la differenza la fa solo sullo sviluppo della personalità alfa (dominante) che comunque fermo restando, non c'entra con l'adulto. La stragrande maggioranza degli animali sono beta (dominati) e non è che non sono adulti per questo.

Comunque per la razza umana ci sono differenze notevoli, non tanto sulla personalità alfa, della quale comunque so ben poco/praticamente nulla, se non nel campo dell'etologia (nota personale: sulla personalità alfa umana, sono anni che cerco testi di QUALUNQUE disciplina umanistica che ne parlano in modo schietto, e non trovo una mazza. Qualunque aiuto è ben accetto in tal senso).
La differenza sta nel senso di dominanza, che grazie alle variegate capacità mentali umane (delle quali normalmente non usiamo neanche un decimo, e lo usiamo pure malissimo pergiunta) è possibile esperire il senso di dominanza (controllo del territorio) grazie a quella che mi piace chiamare "riprogrammazione mentale". Smettere di sentirsi vittime, e sentirsi padroni della situazione e di se stessi.
Si perchè la vita è uno stato mentale (cit.) (chi indovina da quale film è tratta, vince un cesto di patate) e quindi il punto, come Giacobbe ha spiegato ripetutamente nei suoi libri, non è tanto quel che ci capita ma è COME lo viviamo, come lo elaboriamo. In termini tecnici, come reagiamo agli stressors.

Lord Vivec ha detto...

Esempio; se una persona mi offende, e io penso che quella persona ha la maturità mentale di un bambino di un anno e me lo immagino proprio che lui è un bambino di un'anno che mi offende... a quel punto, se sono abbastanza convinto di quest'immagine (ricordate l'autoimmagine? Vale anche per gli altri. In effetti tutta la "realtà" è un immagine della mente) l'offesa non mi fà ne caldo e nè freddo.
Quindi, fintantochè non viene minacciata REALMENTE la nostra incolumità personale, o altri valori di importanza variabile (ma i valori li decidiamo sempre noi: possiamo pure decidere di non reagire neanche se ci sparano. Infatti i martiri lo facevano) allora TUTTE le volte che ci sentiamo minacciati, in pericolo, offesi, ignorati, con tutto il campionario di seghe mentali (prima) ed emozioni distruttive (dopo) che ne consegue, la colpa è SOLO NOSTRA. Leggete Wayne Dyer ("le vostre zone erronee"): noi (e solo noi) abbiamo la responsabilità dei nostri stati d'animo.

Cè chi specula sul fatto che la dominanza nel genere umano sia di gran lunga più semplice che nel regno animale. Per dominanza si intende essenzialmente la "realizzazione del sè" (vedere Jung a tal proposito), quindi anche l'individuazione e tutto il resto.
Se si è adulti, si può "dominare nel proprio territorio" e quindi essere "alpha" nel proprio mondo. Giacobbe ha semplificato alquanto il tema della realizzazione, che in effetti, è assolutamente impossibile senza prima diventare adulti, quindi non c'era neanche bisogno di dire di più.

Ma calcola che uno può realizzarsi anche al di fuori del posto di lavoro, ad esempio negli hobby, nei rapporti sociali, in amore, ecc.

Perciò, non solo è possibile essere lavoratori dipendenti, e insieme anche adulti. Ma si può essere addirittura "alfa", cioè realizzati!

Insomma, in explicit, nella vita si può fare tutto quel che cavolo si vuole, ma SOLO dopo essere diventati adulti, e non prima di allora.
Perchè da "bambini" si combatte continuamente contro le proprie seghe mentali, e quindi non cè spazio per la vita vera

Elisa ha detto...

Io sono una donna e per me l'indipendenza economica è più difficile da realizzare, però se "sento" che il mio ruolo (madre e casalinga)vale sopra ogni stipendio, posso diventare adulta ugualmente, o non è possibile? Sentirsi "una mantenuta" o una donna senza valore perchè priva di reddito è una sega mentale.

Anonimo ha detto...

Per Armando.
Sono stupito dalle osservazioni che hai fatto.
Ho letto un libro di Jack London che s'intitola "il richiamo della foresta" ed a mio parere l' autore aveva già capito la sostanza della psicologia evolutiva.
Molte cose che hai detto non le trovi sui libri del Prof e penso che andrò a comprarmi alcuni libri che hai suggerito!
L' esempio sulla persona che offende è molto interessante ma mi puoi spiegare una cosa? Mi sta bene guardare l' autoimmagine della persona che mi offende ,ma non posso fare a meno di chiedermi perché sempre più persone sentono il bisogno di giudicati dopo appena un' occhiata senza nemmeno conoscerti e spesso in maniera negativa e sbagliata! Se vai in molte città degli Stati Uniti o anche d'Europa del Nord la gente non ti caga e si fa i fatti propri! Dipende dalla personalità della persona che ti trovi davanti?

Per Elisa.
A mio parere puoi benissimo diventare adulta! Come ha detto il prof e poco prima Armando, il diventare adulto è puramente uno stato mentale.
Ricordati una cosa importante, il lavoro che fai a casa tra pulizie e occuparti dei figli ha un grande valore sociale.
Io vivo da solo e mi arrangio da solo nelle pulizie senza chiedere aiuto alla mamma di turno. Mi rendo conto di quanto sia difficile stare dietro la casa e sono 5 anni che vado avanti cosi.
Sii fiera di quello che fai!!!

molecola anfipatica ha detto...

Elisa tu dici: "Io sono una donna e per me l'indipendenza economica è più difficile da realizzare".
Ma perchè sei donna o perchè sei una madre di famiglia?
Nel caso si trattasse della seconda ipotesi, potrei anche darti ragione circa il fatto che non è semplice, o quantomeno è una bella avventura, conciliare lavoro e famiglia.


x Alessandro Calciolari: CaRO Alessandro, il mondo è bello perchè è vario: c'è chi giudica e chi non giudica, chi giudica più di altri, chi meno. Se tu sai chi sei, non hai bisogno del giudizio degli altri, tantomeno il giudizio altrui può toccarti.

Anonimo ha detto...

CaRO molecola antipatica, non era la domanda che avevo posto e quello che mi hai detto lo sapevo già.
E' fondamentale conoscere se stessi ed io mi conosco bene e sto bene con me stesso.
Quello che chiedevo ad Armando (che a mio parere è molto colto su questi argomenti) è se il fatto di giudicare o meno gli altri al punto di prestare più attenzione agli altri che a te stesso dipendesse dalla personalità che ti ritrovi addosso!
A mio parere un adulto ha talmente tanti problemi per la propria sussistenza (visto che deve arrangiarsi da solo in tutto e per tutto) che non ha tempo e non gli interessano gli altri a meno che usandoli ne possa trarne un beneficio!
Sempre a mio parere il giudizio o meglio il pregiudizio (che consiste giudicare qualcuno senza conoscerlo a fondo) è puramente legato ad una personalità infantile che sente il bisogno di sminuire gli altri per sentirsi qualcuno e accrescere l'autostima, che non fa dipendere dai risultati ottenuti! Per questo non può ambire a crescere realmente!
Vedi molecola antipatica, la mia domanda ha un senso ampio e non personale come puoi immaginare.

molecola anfipatica ha detto...

Il mio nickname è molecola anFIpatica, non anTIpatica... insomma sono un fosfolipide e perdipiù una lei, non un lui. ;)

Perchè dici che l'adulto non ha interesse per gli altri se non per un proprio, personale tornaconto? Ragazzi, perdonate l'intrusione, ma questo non è l'adulto che descrive Giacobbe. Questo è un egoista di merda.

L'adulto, almeno per come lo intendo io, è chi ha imparato ad amarsi e sa cosa significa amare.

Anonimo ha detto...

Sorry!! Comunque il prof descrive l'adulto come un egoista. Lo dice nel suo libro "alla ricerca della coccole perdute"! Comunque è vero che l' adulto è una persona che ha imparato ad amarsi e penso che sei d'accordo anche te che una persona che si ama incondizionatamente non ha motivo di giudicare male gli altri proprio perché è centrata su se stessa! Dal momento che l'adulto ha riempito il suo vaso dell' amore (come lo chiama il prof) allora può permettersi di amare gli altri e quindi di vincere anche la paura degli altri. Questo perché non puoi temere cio che ami! E quindi forse è in quel momento che riesci ad avere una visione obiettiva degli altri che ti circondano!

Elisa ha detto...

per molecola anfipatica, l'indipendenza economica per una madre di famiglia è quasi impossibile, non perchè donna, ma perchè il lavoro di una casalinga non è riconosciuto e tanto meno remunerato. Ma sono d'accordo Alessandro, é come ci sentiamo interiormente che fa la differenza. C'è un'enorme discrepanza tra essere una persona realizzata e che si ama da un'egoista che pensa a se solo per il proprio tornaconto. Un vero Adulto( o meglio colui che è "completo") è una persona che va oltre il mero piacere personale perchè ha realizzato che lui e gli altri sono la stessa energia . Più facile a dirsi che a farsi!!!!

Lord Vivec ha detto...

uhm, accidenti questo foro sta diventando molto attivo, mi fa piacere!

comunque, è meglio che rispondo a uno per volta... mi fa piacere rispondere a tutti ma ci vorrà tempo

allora, Elisa dopo di me ha scritto:

"Io sono una donna e per me l'indipendenza economica è più difficile da realizzare, però se "sento" che il mio ruolo (madre e casalinga)vale sopra ogni stipendio, posso diventare adulta ugualmente, o non è possibile? Sentirsi "una mantenuta" o una donna senza valore perchè priva di reddito è una sega mentale."

Beh, ci sarebbe molto da dire sul fatto che per centinaia di migliaia di anni, le donne hanno vissuto proprio così, e con tutta probabilità rientra pure nella loro natura (per "natura" si intende la programmazione genetica, che si struttura in migliaia di anni e non certo dalla sera alla mattina).
Meno chiaro era il ruolo della donna nel matriarcato, sicuramente molto diverso da quello attuale, che siamo in patriarcato selvaggio. Io comunque sono convinto che se anche le donne "comandavano" nel matriarcato, il concetto di "comando" (leadership) di una donna nell'ambito del matriarcato, era molto diverso da quello che succederebbe oggi se prendi delle donne formate in una cultura patriarcale, e le metti a comandare. Basta vedere quella culona nazista della Merkel e si capisce subito cosa intendo!
In altre parole, quello che voglio dire è che ormai, non so se è possibile "tornare indietro" visto che la cultura è quello che è, e non è possibile per la maggior parte della gente "ragionare fuori dalla scatola", come dicono nella psicologia cognitiva.
Su questo tema suggerisco di vedere i video di Serafino Massoni su Youtube, che sul matriarcato e patriarcato la sa lunga.

Comunque mi piacerebbe sentire cosa dice Giacobbe a riguardo. Sicuramente ne parlerà nel prossimo libro.

Da parte mia infine, penso che quello delle "femministe" sia un fenomeno spiccatamente patriarcale, e che non ha proprio niente a che vedere con lo spirito originale (Yin) della donna, ma anzi è ancora più nevrotico del concetto di "donna sottomessa schiava che resta a casa a fare i biscotti" della cultura patriarcale.
E' praticamente una reazione nevrotica scomposta ad un sistema oppressivo e malato già di suo, che come se non bastasse rientra comunque nei CANONI di quel sistema - ossia, le femministe non sono meno nevrotiche dei presunti "padroni maschilisti" che attaccano, e condividono buona parte del modo di vedere il mondo, sebbene in maniera diametralmente opposta. E' come con gli atei e i cattolici, per loro "esistono" solo questi due estremi e non vengono contemplate altre possibilità "in mezzo" o "all'esterno" di questi due modi di vedere (vedesi "out-of-the-box thinking").

Sul fatto che poi esistono ANCHE femministe davvero intelligenti e libere da condizionamenti, certo che si ma sono le classiche eccezioni che confermano la regola!

Anonimo ha detto...

Mah credo che quello di Elisa sia un malessere dovuto al non riconoscimento del ruolo importante che hanno le donne a casa e nell' educazione dei figli.
Come dice il prof è impossibile evolvere da bambini ad adulti senza aver ricevuto l'affetto della madre. Questo affetto (coccole, baci,...) permette al bambino di avere la fiducia in stesso necessaria per cambiare personalità e quindi diventare adulto!
Quindi la donna svolge un ruolo vitale. Purtroppo da parecchio tempo le donne credono di dover svolgere il ruolo svolto dall' uomo, lavorando anche loro. Hanno tra l'altro perso secondo me la loro femminilità.
Quindi Elisa io ti consiglio di leggere tutti i libri del prof. Tutte le risposte alle tue domande sono racchiuse in quei libri. Descrive la realtà in maniera cruda, ma dargli torto vuol dire negare la realtà e quindi sbattere di nuovo contro un muro perché non la si accetta. Se metti in pratica i suoi consigli vedrai che potrai raggiungere una felicità autentica.
Non penso che il prof scriverà un libro sul matriarcato e sul patriarcato in quanto ha già definito il ruolo che dovrebbe svolgere un uomo ed una donna secondo i loro istinti. Infatti sostiene che la nevrosi comincia quando si tacciono gli istinti naturali.

Anonimo ha detto...

Si tacuisses phiposophus manuisses.

Luca SM1 ha detto...

@Armando: secondo me su PNL ed affini sei molto più esperto di qualsiasi altra persona qui dentro (quantomeno di quelli che interagiscono di recente), non fare il modesto :)

@Alessandro C.: condivido quello che ha scritto Armando sul fatto di essere lavoratore dipendente ed "adulto", non vedo le cose incompatibili, anche perchè non è detto che tu ti debba realizzare proprio nel tuo lavoro. Ci sono persone che conosco che si sono realizzate nel loro hobby e per lavoro si tengono quello che hanno, noioso e poco impegnativo (e proprio per questo riescono ad emergere altrove). Chiaro che se il tuo lavoro ti assorbe al 100% e non ti realizza, sei finito.

@Elisa: fare la mantenuta è una delle forme della donna-adulto di Giacobbe, nelle Coccole Perdute c'è la descrizione della donna adulta di oggi, l'avventuriera, spesso ragazza dell'Est che raggira i 70enni dementi che le intestano case, titoli di credito, ecc. Secondo Giacobbe è sicuramente possibile, dunque, fare la mantenuta ed essere adulta.

@Molecola:l'adulto di Giacobbe è decisamente un 'egoista di merda, se leggi il capitolo sull'Adulto nelle Coccole perdute è descritto così, è chiarissimo, non ci si può sbagliare. Proprio qui sta il limite di tale descrizione che, a mio parere, rappresenta un bel limite al suo raggiungimento (almeno per le brave persone).
Eppure lui intende proprio quello che ha scritto, e lo sottolinea in tanti altri libri. Anche la sua vita ne è un esempio. Non lo dico in senso critico nè faccio il moralista sarcastico: su Facebook nel suo Profilo risulta "SINGLE" (ma non è sposato con figli?) Ed i mille inviti al gentil sesso a fargli visita? Ela foto quando gli mandi una e.mail? A che servirà mai? Non è forse vero che il genitore, assolta la sua funzione, torna a fare l'adulto facendosi quante più donne - di suo gradimento - possibili? Direi che questa è un'ottima dimostrazione di coerenza con le sue teorie, non trovate? Lui è un ADULTO, ne è la dimostrazione vivente o no?

molecola anfipatica ha detto...

Caro Luca,
sarò ripetitiva ma, come già ti scrissi in un post precedente, in "Alla ricerca delle coccole perdute" Giacobbe dedica un capitolo in cui specifica bene la differenza tra l'essere adulto e l'essere un nevrotico adulto.
Che poi, a mio modesto parere, possiamo anche chiamarlo "nevrotico adulto" ma è pur sempre un bambino. Nient'altro che un bambino insicuro, che ha paura degli altri, odia gli altri e che per questo rinuncia ad una delle attività più nobili e piacevoli che da sempre appartiene al mondo animale: giocare.
L'adulto, quello vero, non è un egoista.
Non ha motivo di esserlo.
E' semplicemente una persona LIBERA!
E libertà non significa "faccio quello che voglio, me ne frego degli altri, se posso li calpesto".
Essere liberi è ben altro...
E' l'atto d'amore più grande che una essere umano possa compiere verso se stesso, e ti dirò di più, secondo me anche verso gli altri.
Qualsiasi cosa accada, qualsiasi emozione io provi, qualsiasi cosa io decida di fare, SONO IO, SOLO IO, PADRONE INDISCUSSO DELLA MIA VITA.
Senza bisogno di calapestare, odiare, fregare, malmenare nessuno.
Se poi alcuni confondono la libertà (che dopotutto è un bene inalienabile) come forma di egoismo inquanto mancanza di dedizione verso chi, di fatto, libero e felice non è, allora questo è un problema esclusivo di quella persona, non dell'adulto.
Secondo me, lo sbaglio di Giacobbe è stato quello di aver etichettato l'adulto come stronzo. Che capisco benissimo, da parte sua, è stato fatto ironicamente e in buona fede, ma tutti l'hanno interpretato nella maniera giusta.

Sempre per Luca: carissimo amico, scusa se mi permetto, so che sei una persona intelligente, lo vedo dal tono e dal modo in cui scrivi, e pproprio per questo mi dispiace leggere da parte tua degli attacchi così pesanti verso il prof Giacobbe. Sei sceso nel personale e questo non è proprio simpatico.
Ognuno è libero di fare ciò che vuole della propria vita e finquando il suo vivere non lede la libertà di vivere altrui, nessuno sta compiendo nulla di sbagliato, tutt'al più di immorale.
Scusa ancora se mi sono permessa ma ho ritenuto doveroso intervenire in merito.

Anonimo ha detto...

Chi sostiene che l'adulto non è un egoista non è MAI diventato adulto. Quando devi arrangiarti senza l'aiuto di NESSUNO devi per forza essere egoista. Il massimo che riesci a fare è unirti con altri adulti che hanno gli stessi tuoi obiettivi e COLLABORARE con loro. Ma siccome l'Italia è piena di bambini incapaci di collaborare per sopravvivere spesso chi ambisce a diventare adulto deve farlo da solo. I bambini sono solo capaci di chiedere e non ti danno nulla se non certi di avere il tuo affetto.
Solo quando riesci ad arrangiarti per un buon
periodo di tempo allora puoi ambire a diventare genitore ed è allora che riesci a dare senza ricevere.
Quindi ad amare gli altri, quindi a non avere paura degli altri perché non puoi avere paura di ciò che ami.
L' adulto ha ancora paura degli altri, lo dice anche il prof.

@Luca SC: credo che l' adulto accetti il primo lavoro che gli capiti sotto tiro per raggiungere l' indipendenza. Ma credo che in un secondo momento cerchi di realizzarsi dal punto di vista lavorativo. Di riuscire a fare il lavoro del suo modello comportamentale. Che sicuramente è una persona indipendente che domina e fà di testa sua, seno che modello è. A meno che uno prenda come modello Fantozzi.
Credo che difficilmente un aspirante adulto riesca a svolgere un lavoro sottopagato in cui deve chinarsi davanti ai capi per tutta la vita. L' adulto ha bisogno di un territorio in cui domina come lo dimostrano gli animali. Se non ne sono capaci muoiono! Come vuole la selezione naturale. Noi sopravviviamo anche da bambini perché viviamo in una società assistenziale. Società voluta dai potenti perché non c'è migliore consumatore dei bambini!!

roby ha detto...

Accidenti come la fate complicata!!Nessuno e' in grado di crescere senza l'aiuto di un altro pensateci bene.Anzi la solitudine non ti fa diventare adulto,bensi' depresso.Non puoi farcela da solo per il semplice motivo che non sei solo,ma vivi insieme ad altre persone,siamo tutti collegati,nessuna pianta vivrebbe senza sole nessun animale senza altri animali e nessun uomo senza sole ,piante,animali,uomini.essere indipendenti vuol dire essere consapevoli di essere nel mondo,parte del mondo,puoi essere egoista,stronzo o quello che vuoi,ma sarai sempre dipendente da qualcosa o qualcuno,e' la vita che non puo' esistere senza il tutto.

molecola anfipatica ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
molecola anfipatica ha detto...

Caro roby,
ciò che tu dici è vero. Chiaramente, però, nell'ottica di un discorso più ampio e generale.
E' come dire: "ogni cellula è un'unità distinta rispetto alle altre cellule ma mai completamente autonoma rispetto alle altre."
Siamo tutti, chi più chi meno, affamati di attenzioni e per questo bisognosi di interagire con gli altri. Basta pensare a quando ci sentiamo insicuri: inconsciamente sappiamo la risposta ad una domanda che ci tormenta ma solo se è un altro a confermarcela ne siamo sicuri anche noi. Allo stesso modo,se fossimo soli al mondo, non potremmo essere sicuri nemmeno della nostra stessa esistenza. Ecco perchè l'interazione, il confronto con l'altro sono indispensabili.
Indispensabili però, nella misura in cui queste intereazioni non si trasformino in rapporti di dipendenza fra persone. Che, in tal caso, sarebbe comunque una forma di degenerazione nei rapporti.
L'egoista, torno a ripetere, (specialmente in considerazione del fatto che la parola stessa "egoista" ha un'accezione negativa) è chi vive i rapporti con gli altri in forma degenerata. Chi trasforma questa naturale e proficua interazione fra individui in un assilante e tormentato rapporto di dipendenza: una persona schiava di se stessa, chiaramente infelice, e disposta a tutto pur di negare all'altro il proprio diritto a vivere al fine di soddisfare quei bisogni ai quali, da sola, non è in grado di soddisfare.

Anonimo ha detto...

E allora perché il prof sostiene che l'adulto è egoista?
Quindi secondo te si sbaglia?

roby ha detto...

Nella vita non si puo' prendere tutto alla lettera,il prof non sbaglia.siete voi che siete accecati dal prof.Te sei sempre lo stesso,una volta ti girano e sei egoista,un altra non lo sei.Non per questo sei una volta adulto e una volta bambino.Il prof ti puo' dare una direzione,MA IL VERO GURU SEI TE STESSO! la tua direzione la sai te,a volte ti puoi perdere ma in fondo la tua coscienza sa dove andare.Ricordate il budda che indica la luna,se uno si ferma al dito e' fregato.

molecola anfipatica ha detto...

Caro Alessandro Calciolari,
la risposta data da roby, vale esattamente quella che ti avrei dato io.

Luca SM1 ha detto...

Cari amici "forumisti",

premesso che non mi ritengo detentore della verità (a differenza di altri, Cfr. pag. 104 "La Paura è una sega mentale", nota 91), comincio ad esprimere il mio parere a partire dagli ultimi post.
Roby scrive "Nella vita non si puo' prendere tutto alla lettera,il prof non sbaglia.siete voi che siete accecati dal prof". Che significa prendere alla lettera? Che significa accecati? Io ho letto quasi tutti i libri di Giacobbe e credo di aver interpretato correttamente il suo messaggio, che è: se non diventi adulto rimani un cretino.
Cos'è un adulto secondo il Prof.? Te lo dice con estrema chiarezza, pagg. 30-38 "Alla ricerca delle Coccole Perdute".
E' anche vero ciò che dice Molecola: nello stesso libro è descritto il nevrotico adulto, soggetto che ha a disposizione solo quella personalità perchè non sa farsi bambino quando serve. Però prima devi acquisire la personalità adulta, o sbaglio? Solo così le puoi avere a disposizione entrambe. E cosa significa acquisire, radicalizzare la personalità adulta? Significa VIVERLA per almeno un pò di tempo. Mesi? Anni? Boh, ognuno ha i tempi suoi (credo). VIVERLA significa esercitare quella personalità in modo continuativo vivendo da soli, automantenendosi, vivendo da single, godendosi la vita, facendo il cacciatore di piaceri, godendosil'uso e non del possesso, non chiedendo mai ma PRENDENDO ciò che si vuole, non chiedendo mai scusa, ecc., cioè ponendo in essere tutti quei comportamenti descritti nel capitolo dedicato alla personalità adulta. A me sembra che il suo messaggio sia precisamente questo. Lo prendo troppo alla lettera? Può darsi, ma il senso della parole è quello (e pure Alessandro mi pare che abbia interpretato come me).

Molecola scrive anche "secondo me, lo sbaglio di Giacobbe è stato quello di aver etichettato l'adulto come stronzo. Che capisco benissimo, da parte sua, è stato fatto ironicamente e in buona fede, ma tutti l'hanno interpretato nella maniera giusta".
Non ho capito se ti sei dimenticata un non davanti al "ma tutti l'hanno interpretato nella maniera giusta" oppure mi stai dicendo che solo io (e forse Alessandro) lo interpretiamo in modo sbagliato. Ad ogni modo a me non pare che Giacobbe sia ironico quando parla di essere stronzi: mi pare invece serissimo. Hai letto gli altri suoi libri? E le varie interviste? (le trovi sul suo sito).
La tua concezione di adulto, Molecola, mi piace decisamente di più (e ricambio le parole di stima espresse nei miei confronti) e non mi sembra esattamente quella di Giacobbe, anzi, mi pare proprio diversa su diversi fronti.

In ultimo, mi spiace che tu abbia letto un attacco personale al Prof. nella mia descrizione della sua vita: era tutto il contrario, cioè un riconoscimento di coerenza con ciò che scrive (e di questi tempi non è poco). Secondo me lui è davvero un ottimo esempio di Adulto (secondo la SUA concezione, ovviamente). Semplicemente, per me, questo adulto non rappresenta un modello da seguire e credo di essere libero di scriverlo (e anche criticarlo) senza peraltro giudicare o fare
il sarcastico (l'avevo già precisato).

Ultima considerazione: tu scrivi "Ognuno è libero di fare ciò che vuole della propria vita e finquando il suo vivere non lede la libertà di vivere altrui, nessuno sta compiendo nulla di sbagliato, tutt'al più di immorale."
Sottoscrivo in pieno, ma l'ultima parte non la comprendo: per me immorale significa far male anche senza ledere la libertà di vivere altrui. Esempio: so di piacere molto ad una ragazza,me ne approfitto,me la faccio e poi le dico ciao. Ho leso la sua libertà? No, ma a me pare una cosa immorale, perchè so che la farò soffrire. Eppure l'adulto di Giacobbe l'avrei fatto. E' un cacciatore di piacere, lui. Non chiede scusa, lui. Prende senza chiedere lui. E per me è uno da prendere a calci in culo, non a modello, uno così. Per te no?

Anonimo ha detto...

@Luca: secondo hai capito a fondo il messaggio del prof. Quando leggi i suoi libri è difficile essere d'accordo con lui e viene da giudicare male l' adulto che descrive. Poi pero se vai a vivere da solo senza contare su nessun tipo di genitore è in quel momento che ti rendi conto che ciò che dice il prof è vero.
Io che vivo da solo da qualche anno mi rendo della cruda realtà. A primo impatto fa molto male, poi impari a difenderti e rialzarti dopo ogni sconfitta.
L' unica osservazione che posso fare sulle tesi del prof è che c' è pochissimo tempo per divertirsi. Quando lavori, ti fai i mestieri e da mangiare da solo ti restano si e no un paio di orette al giorno da dedicare a te stesso e in quelle due ore vuoi divertirti al massimo.

molecola anfipatica ha detto...

Caro Luca,
sì, ho dimenticato il "non" davanti a tutti.
Per tutto il resto condivido quanto da te scritto. Sei stato chiarissimo.
Assolutamente: ognuno è libero di esprimere ciò che pensa e responsabile di ciò che scrive.
Ciao! :)

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